This master’s thesis explores the abandoned village of Malo Grablje on the island of Hvar as a unique cultural landscape shaped by its people, heritage, and ecological constraints. Grounded in a phenomenological approach, the research analyzes the site’s spatial, symbolic, and historical dimensions — from the interplay of ruins and memory to the role of dry stone walls and terraced fields in defining its identity. The project draws upon philosophical frameworks by Freud, Piranesi, Baudelaire, and Eco to investigate the tension between decay and beauty, heritage and abandonment, and the uncanny nature of a space that is both present and lost. Through a three‑phase methodology — symbolic and phenomenological interpretation, archival and on‑site investigation, and speculative design — the thesis proposes ways to re‑engage Malo Grablje with its landscape and traditions. The design explores three potential paths for revitalization: an eco‑ethno village preserving heritage through lived experience, a self‑sustaining agricultural system inspired by Cinque Terre, and a natural approach allowing ruins to evolve organically. More than a restoration project, this work aims to foster a profound, respectful, and sustainable re‑connection with the heritage of Malo Grablje. It offers a model for rural revitalization that embraces decay and continuity, allowing heritage to speak anew to future generations.

Questa tesi di laurea magistrale esplora il villaggio abbandonato di Malo Grablje, sull’isola di Hvar, come un paesaggio culturale unico plasmato dalle persone, dal patrimonio e dalle sue specifiche condizioni ecologiche. Partendo da un approccio fenomenologico, la ricerca analizza la dimensione spaziale, simbolica e storica del luogo — dall’interazione tra rovine e memoria al ruolo dei muretti a secco e dei terrazzamenti agricoli nel definirne l’identità. Attraverso riferimenti filosofici a Freud, Piranesi, Baudelaire ed Eco, viene indagata la tensione tra decadenza e bellezza, patrimonio e abbandono, e l’inquietante atmosfera di un luogo sospeso tra presenza e assenza. La metodologia si sviluppa in tre fasi: un’interpretazione simbolica e fenomenologica, una ricognizione sul campo e d’archivio, e infine una progettazione speculativa. Il lavoro propone tre possibili percorsi di rivitalizzazione: un eco‑etnovillaggio che preserva e trasmette l’eredità culturale attraverso esperienze dirette e partecipate, un sistema autosufficiente ispirato al modello delle Cinque Terre e un approccio naturalistico che lascia che le rovine evolvano organicamente nel tempo. Più che un intervento di restauro, questa tesi mira a favorire una connessione rispettosa e sostenibile con l’eredità culturale e paesaggistica di Malo Grablje, permettendo al luogo di continuare a parlare alle generazioni future e di ispirare modelli innovativi di rivitalizzazione rurale.

The hidden reality : Malo Grablje

Tomljanovic, Tena
2024/2025

Abstract

This master’s thesis explores the abandoned village of Malo Grablje on the island of Hvar as a unique cultural landscape shaped by its people, heritage, and ecological constraints. Grounded in a phenomenological approach, the research analyzes the site’s spatial, symbolic, and historical dimensions — from the interplay of ruins and memory to the role of dry stone walls and terraced fields in defining its identity. The project draws upon philosophical frameworks by Freud, Piranesi, Baudelaire, and Eco to investigate the tension between decay and beauty, heritage and abandonment, and the uncanny nature of a space that is both present and lost. Through a three‑phase methodology — symbolic and phenomenological interpretation, archival and on‑site investigation, and speculative design — the thesis proposes ways to re‑engage Malo Grablje with its landscape and traditions. The design explores three potential paths for revitalization: an eco‑ethno village preserving heritage through lived experience, a self‑sustaining agricultural system inspired by Cinque Terre, and a natural approach allowing ruins to evolve organically. More than a restoration project, this work aims to foster a profound, respectful, and sustainable re‑connection with the heritage of Malo Grablje. It offers a model for rural revitalization that embraces decay and continuity, allowing heritage to speak anew to future generations.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
22-lug-2025
2024/2025
Questa tesi di laurea magistrale esplora il villaggio abbandonato di Malo Grablje, sull’isola di Hvar, come un paesaggio culturale unico plasmato dalle persone, dal patrimonio e dalle sue specifiche condizioni ecologiche. Partendo da un approccio fenomenologico, la ricerca analizza la dimensione spaziale, simbolica e storica del luogo — dall’interazione tra rovine e memoria al ruolo dei muretti a secco e dei terrazzamenti agricoli nel definirne l’identità. Attraverso riferimenti filosofici a Freud, Piranesi, Baudelaire ed Eco, viene indagata la tensione tra decadenza e bellezza, patrimonio e abbandono, e l’inquietante atmosfera di un luogo sospeso tra presenza e assenza. La metodologia si sviluppa in tre fasi: un’interpretazione simbolica e fenomenologica, una ricognizione sul campo e d’archivio, e infine una progettazione speculativa. Il lavoro propone tre possibili percorsi di rivitalizzazione: un eco‑etnovillaggio che preserva e trasmette l’eredità culturale attraverso esperienze dirette e partecipate, un sistema autosufficiente ispirato al modello delle Cinque Terre e un approccio naturalistico che lascia che le rovine evolvano organicamente nel tempo. Più che un intervento di restauro, questa tesi mira a favorire una connessione rispettosa e sostenibile con l’eredità culturale e paesaggistica di Malo Grablje, permettendo al luogo di continuare a parlare alle generazioni future e di ispirare modelli innovativi di rivitalizzazione rurale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/240811