The expansion of technologies that aim to extend life indefinitely, to the point of achieving various forms of immortality, is taking center stage in the contemporary imaginary, redefining the relationship between identity, body, society, and end within the human condition. At the same time, death is progressively being excluded from the public and symbolic sphere, replaced by medicalized, violent or concealing narratives that obscure its value. There is thus a collective loss of languages, rituals, representations and spaces for shared elaboration. This thesis aims to explore, in the context of an exasperated trend toward the quest for eternal life, the ethical, cultural and social implications of the definitive removal of death. Communication Design - and in particular the speculative design approach - is adopted as a method capable of examining the present with a critical lens, mapping evolving scenarios and activating reflections and debates about possible, probable and desirable futures. The project is configured as a communicative artifact that raises questions, opens spaces for confrontation and makes visible the consequences of a future in which death is systematically removed, through the development of a scenario and the materialization of a counter-narrative to the paradigm of eternal youth. In a time that celebrates the idea of an indefinite extension of existence, the design practice becomes an opportunity to make room for questions about what it means to live truly, in an authentically human way.

L’espansione di tecnologie che mirano a estendere indefinitamente la vita, fino al raggiungimento di diverse forme di immortalità, sta acquisendo un ruolo centrale nell’immaginario contemporaneo, ridefinendo il rapporto tra identità, corpo, società e fine nella condizione umana. Parallelamente, la morte viene progressivamente esclusa dalla sfera pubblica e simbolica, sostituita da narrazioni medicalizzate, violente o occultanti che ne oscurano il valore. Si assiste così a una perdita collettiva di linguaggi, rituali, rappresentazioni e spazi di elaborazione condivisa. Questa tesi si propone di esplorare, nel contesto di una tendenza esasperata verso la ricerca di vita eterna, le implicazioni etiche, culturali e sociali della rimozione definitiva della morte. Il Design della Comunicazione – e in particolare l’approccio del design speculativo – viene assunto come metodo capace di esaminare il presente con uno sguardo critico, mappare scenari in evoluzione e attivare riflessioni e dibattiti sui futuri possibili, probabili e desiderabili. Il progetto si configura come artefatto comunicativo che solleva domande, apre spazi di confronto e rende visibili le conseguenze di un futuro in cui la morte viene sistematicamente rimossa, attraverso lo sviluppo di uno scenario e la materializzazione di una contro-narrazione rispetto al paradigma dell’eterna giovinezza. In un tempo che celebra l’idea di un'estensione indefinita dell’esistenza, l’esercizio progettuale diventa un’occasione per dare spazio a interrogativi su cosa significhi vivere davvero, in maniera autenticamente umana.

The quest for immortality: il design speculativo per la riscoperta del valore della morte nell'epoca di conquista dell'immortalità

Catania, Adelaide
2024/2025

Abstract

The expansion of technologies that aim to extend life indefinitely, to the point of achieving various forms of immortality, is taking center stage in the contemporary imaginary, redefining the relationship between identity, body, society, and end within the human condition. At the same time, death is progressively being excluded from the public and symbolic sphere, replaced by medicalized, violent or concealing narratives that obscure its value. There is thus a collective loss of languages, rituals, representations and spaces for shared elaboration. This thesis aims to explore, in the context of an exasperated trend toward the quest for eternal life, the ethical, cultural and social implications of the definitive removal of death. Communication Design - and in particular the speculative design approach - is adopted as a method capable of examining the present with a critical lens, mapping evolving scenarios and activating reflections and debates about possible, probable and desirable futures. The project is configured as a communicative artifact that raises questions, opens spaces for confrontation and makes visible the consequences of a future in which death is systematically removed, through the development of a scenario and the materialization of a counter-narrative to the paradigm of eternal youth. In a time that celebrates the idea of an indefinite extension of existence, the design practice becomes an opportunity to make room for questions about what it means to live truly, in an authentically human way.
BRACCALONI, ANDREA
ARC III - Scuola del Design
22-lug-2025
2024/2025
L’espansione di tecnologie che mirano a estendere indefinitamente la vita, fino al raggiungimento di diverse forme di immortalità, sta acquisendo un ruolo centrale nell’immaginario contemporaneo, ridefinendo il rapporto tra identità, corpo, società e fine nella condizione umana. Parallelamente, la morte viene progressivamente esclusa dalla sfera pubblica e simbolica, sostituita da narrazioni medicalizzate, violente o occultanti che ne oscurano il valore. Si assiste così a una perdita collettiva di linguaggi, rituali, rappresentazioni e spazi di elaborazione condivisa. Questa tesi si propone di esplorare, nel contesto di una tendenza esasperata verso la ricerca di vita eterna, le implicazioni etiche, culturali e sociali della rimozione definitiva della morte. Il Design della Comunicazione – e in particolare l’approccio del design speculativo – viene assunto come metodo capace di esaminare il presente con uno sguardo critico, mappare scenari in evoluzione e attivare riflessioni e dibattiti sui futuri possibili, probabili e desiderabili. Il progetto si configura come artefatto comunicativo che solleva domande, apre spazi di confronto e rende visibili le conseguenze di un futuro in cui la morte viene sistematicamente rimossa, attraverso lo sviluppo di uno scenario e la materializzazione di una contro-narrazione rispetto al paradigma dell’eterna giovinezza. In un tempo che celebra l’idea di un'estensione indefinita dell’esistenza, l’esercizio progettuale diventa un’occasione per dare spazio a interrogativi su cosa significhi vivere davvero, in maniera autenticamente umana.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/240849