Repair through design : dal Right to Repair alla creazione di metastrumenti per progettare con la riparabilità

In the context of a systemic environmental crisis caused by a linear economic model and a culture of consumerism, this thesis investigates the theme of reparability as a key strategy for the circular economy and an emerging right. The research is articulated through a critical analysis that explores the role of design in facilitating or hindering repair, mapping practices, tools and methodologies that can be implemented to integrate reparability into the industrial design process. The paper starts by analysing the problem of consumerism and planned obsolescence, highlighting how these phenomena have altered the relationship between users and objects, transforming repair from an everyday practice into a right to be claimed. The dualism of repair as an articulated concept with contrasting visions and its historical and cultural evolution is analysed, highlighting how the socio-economic context profoundly influences object care practices. A special focus is devoted to the movement for the right to repair (Right to Repair) and the recent Directive (EU) 2024/1799, analysing its contents, opportunities and limitations. The research highlights how this legislation, although a step forward, needs substantial improvement to be truly effective, and how it fits into a global context of civil regression of which wars are the most striking example, in which environmental sustainability is no longer a factor of interest. The research highlights how design can become a key element in balancing regulatory requirements with production realities, promoting a cultural shift towards sustainability through objects designed to last, be repaired and maintain value over time. To make this possible, a meta-tool applied to design software has been developed. It is a plug-in designed to support the designer in checking the repairability limits of the solution during the design process. The development of the plug-in was guided by an ontological analysis and included the integration of artificial intelligence, both as part of the design itself and as an operational means for its realisation.

In un contesto di crisi ambientale sistemica, causata da un modello economico lineare e da una cultura del consumismo, questa tesi indaga il tema della riparazione come strategia fondamentale per l'economia circolare e come diritto emergente. La ricerca si articola attraverso un'analisi critica che esplora il ruolo del design nel facilitare o ostacolare la riparazione, mappando pratiche, strumenti e metodologie che possono essere implementate per integrare la riparabilità nel processo di progettazione industriale. Il lavoro parte dall'analisi del problema del consumismo e dell'obsolescenza programmata, evidenziando come questi fenomeni abbiano alterato la relazione tra utenti e oggetti, trasformando la riparazione da pratica quotidiana a diritto da rivendicare. Si analizza il dualismo della riparazione come concetto articolato che presenta visioni contrastanti e la sua evoluzione storica e culturale, evidenziando come il contesto socio-economico influenzi profondamente le pratiche di cura degli oggetti. Un focus particolare è dedicato al movimento per il diritto alla riparazione (Right to Repair) e alla recente Direttiva (UE) 2024/1799, analizzandone contenuti, opportunità e limiti. La ricerca mette in luce come questa normativa, pur rappresentando un passo avanti, necessiti di miglioramenti sostanziali per essere veramente efficace, e come si inserisca in un contesto globale di regressione civile di cui le guerre sono l’esempio più eclatante, in cui la sostenibilità ambientale non è più un fattore di interesse. La ricerca evidenzia come il design possa diventare un elemento chiave nel bilanciare le esigenze normative con le realtà produttive, promuovendo un cambiamento culturale verso la sostenibilità attraverso oggetti progettati per durare, essere riparati e mantenere valore nel tempo. Per rendere possibile ciò, è stato sviluppato un metastrumento applicato ai software di progettazione. Si tratta di un plug-in concepito per supportare il designer nella verifica dei limiti di riparabilità della soluzione durante il processo progettuale. Lo sviluppo del plug-in è stato guidato da un’analisi ontologica e ha previsto l’integrazione dell’intelligenza artificiale, sia come parte del progetto stesso, sia come mezzo operativo per la sua realizzazione.