Shallow hour : redesign of hospice space through natural intervention

Death remains an inevitable and profound aspect of the human experience, posing significant challenges for both individuals and society.This study explores how spatial design can restore dignity, comfort, and emotional resonance to hospice care environments. By focusing on the Pio Albergo Trivulzio, Milano, the research proposes an alternative spatial paradigm that redefines the final stage of life as a dignified, sensory, and emotionally supported journey. Drawing from theories of biophilic design, attention restoration, and healing environments, the study emphasizes the integration of light, nature, and time perception into architectural language. Based on field investigations and user interviews at PAT’s BEZZ RSA ward, the design explores strategies such as building subtraction, temporal materiality, and immersive nature-infused transitions. The result is a calm and healing space where natural elements like light, plants, and water help connect people with the gentle rhythms of nature. Instead of focusing only on medical tasks, this approach turns hospice care into a more complete and meaningful experience that brings peace and comfort. offering patients, families members, and medical stuff an atmosphere of serenity, remembrance, and Sustainability.

La morte rimane un aspetto inevitabile e profondo dell’esperienza umana, ponendo sfide significative sia per gli individui sia per la società. Questo studio esplora come il design spaziale possa restituire dignità, comfort e risonanza emotiva agli ambienti di cure palliative. Concentrandosi sul Pio Albergo Trivulzio di Milano, la ricerca propone un paradigma spaziale alternativo che ridefinisce la fase finale della vita come un percorso dignitoso, sensoriale e supportato emotivamente. Basandosi su teorie del design biofilico, della restaurazione dell’attenzione e degli ambienti terapeutici, lo studio sottolinea l’integrazione di luce, natura e percezione del tempo nel linguaggio architettonico. Attraverso indagini sul campo e interviste agli utenti presso il reparto RSA BEZZ del PAT, il progetto esplora strategie quali la sottrazione architettonica, la materialità temporale e le transizioni immersive ispirate alla natura. Il risultato è uno spazio calmo e terapeutico, in cui elementi naturali come luce, piante e acqua aiutano a connettere le persone ai ritmi delicati della natura. Invece di focalizzarsi esclusivamente sugli aspetti medici, questo approccio trasforma le cure palliative in un’esperienza più completa e significativa, capace di portare pace e conforto, offrendo a pazienti, familiari e personale sanitario un’atmosfera di serenità, memoria e sostenibilità.