Urban infrastructure in Venice

In the face of increasing urban fragmentation driven by capital, tourism, and infrastructural segregation, this thesis investigates how infrastructure spaces can be reimagined as an architectural strategy for counter-narrative and resistance. Rather than treating it as a purely technical or logistical apparatus, the project explores the latent potential of infrastructural spaces to support civic life, cultural continuity, and spatial quality. Focusing on the western edge of Venice, where Piazzale Roma, Porto Marittima, and Tronchetto form an operational boundary, the design proposes a series of interventions that reclaim these spaces as places of civic and spatial value. By carving out zones of relative autonomy within the infrastructural system, the project reframes infrastructure as a durable spatial framework that quietly resists commercial spectacle and accommodates evolving patterns of use over time.

Di fronte alla crescente frammentazione urbana causata dal capitale, dal turismo e dalla segregazione infrastrutturale, questa tesi indaga come gli spazi infrastrutturali possano essere ripensati come strategia architettonica di contro-narrazione e resistenza. Anziché considerarli come un apparato puramente tecnico o logistico, il progetto esplora il potenziale latente degli spazi infrastrutturali a sostegno della vita civica, della continuità culturale e della qualità spaziale. Concentrandosi sul confine occidentale di Venezia, dove Piazzale Roma, Porto Marittima e Tronchetto formano un confine operativo, il progetto propone una serie di interventi che rivendicano questi spazi come luoghi di valore civico e spaziale. Creando zone di relativa autonomia all'interno del sistema infrastrutturale, il progetto ridefinisce l'infrastruttura come un quadro spaziale durevole che resiste silenziosamente allo spettacolo commerciale e si adatta ai modelli di utilizzo in evoluzione nel tempo.