Reimagining Sacred Ruins: A Contemporary Intervention into the Kells Priory explores innovative spatial strategies for revitalizing historical ruins through an interdisciplinary design approach that integrates architecture, interior design, and exhibition design. Centered on the site of Kells Priory—an Augustinian monastic complex in Ireland—the project critically examines how emotional memory, immaterial design, and adaptive reuse can activate dormant heritage without compromising authenticity. Through theoretical research, historical analysis, and spatial prototyping, this thesis proposes a phased design framework that aligns with contemporary ethical principles in heritage conservation, such as minimal intervention, reversibility, and interpretive legibility. The methodology includes precedent analysis, on-site mapping, and immersive narrative installations that use sound, light, and atmospheric cues to transform perception and meaning. The resulting proposal includes new lightweight insertions, memory sculptures, an artist residency pavilion, and an interactive visitor trail that balances preservation with transformation. The ruins are reframed not as static remnants but as cultural catalysts—spaces where history can be remembered, reinterpreted, and reinhabited. The project demonstrates that respectful architectural intervention can bridge temporal layers, enhance collective identity, and foster new civic uses. This work contributes to contemporary discourse on heritage revitalization, offering design strategies that are both poetic and pragmatic. By repositioning ruins as living cultural spaces, the thesis advocates for a vision of heritage that is not frozen in time but is constantly in dialogue with the present and future.

Reimagining Sacred Ruins: A Contemporary Intervention into the Kells Priory esplora strategie spaziali innovative per rivitalizzare rovine storiche attraverso un approccio progettuale interdisciplinare che integra architettura, interior design e progettazione espositiva. Incentrato sul sito di Kells Priory — un complesso monastico agostiniano in Irlanda — il progetto esamina criticamente come la memoria emotiva, il design immateriale e il riuso adattivo possano attivare il patrimonio dormiente senza comprometterne l’autenticità. Attraverso ricerche teoriche, analisi storiche e prototipi spaziali, questa tesi propone un quadro progettuale per fasi che si allinea con i principi etici contemporanei della conservazione del patrimonio, come l'intervento minimo, la reversibilità e la leggibilità interpretativa. La metodologia include l’analisi di casi studio, la mappatura sul sito e installazioni narrative immersive che utilizzano suono, luce e suggestioni atmosferiche per trasformare la percezione e il significato. La proposta risultante include nuovi inserimenti leggeri, sculture della memoria, un padiglione per residenze artistiche e un percorso interattivo per i visitatori, che bilancia conservazione e trasformazione. Le rovine vengono riconsiderate non come resti statici ma come catalizzatori culturali — spazi in cui la storia può essere ricordata, reinterpretata e riabitata. Il progetto dimostra che un intervento architettonico rispettoso può collegare strati temporali, rafforzare l’identità collettiva e favorire nuovi usi civici. Questo lavoro contribuisce al dibattito contemporaneo sulla rivitalizzazione del patrimonio, offrendo strategie progettuali sia poetiche che pragmatiche. Riposizionando le rovine come spazi culturali viventi, la tesi promuove una visione del patrimonio non congelata nel tempo, ma in continuo dialogo con il presente e il futuro.

Reimagining sacred ruins: a contemporary intervention into the Kells Priory

Liu, Wenwen
2024/2025

Abstract

Reimagining Sacred Ruins: A Contemporary Intervention into the Kells Priory explores innovative spatial strategies for revitalizing historical ruins through an interdisciplinary design approach that integrates architecture, interior design, and exhibition design. Centered on the site of Kells Priory—an Augustinian monastic complex in Ireland—the project critically examines how emotional memory, immaterial design, and adaptive reuse can activate dormant heritage without compromising authenticity. Through theoretical research, historical analysis, and spatial prototyping, this thesis proposes a phased design framework that aligns with contemporary ethical principles in heritage conservation, such as minimal intervention, reversibility, and interpretive legibility. The methodology includes precedent analysis, on-site mapping, and immersive narrative installations that use sound, light, and atmospheric cues to transform perception and meaning. The resulting proposal includes new lightweight insertions, memory sculptures, an artist residency pavilion, and an interactive visitor trail that balances preservation with transformation. The ruins are reframed not as static remnants but as cultural catalysts—spaces where history can be remembered, reinterpreted, and reinhabited. The project demonstrates that respectful architectural intervention can bridge temporal layers, enhance collective identity, and foster new civic uses. This work contributes to contemporary discourse on heritage revitalization, offering design strategies that are both poetic and pragmatic. By repositioning ruins as living cultural spaces, the thesis advocates for a vision of heritage that is not frozen in time but is constantly in dialogue with the present and future.
ARC III - Scuola del Design
22-lug-2025
2024/2025
Reimagining Sacred Ruins: A Contemporary Intervention into the Kells Priory esplora strategie spaziali innovative per rivitalizzare rovine storiche attraverso un approccio progettuale interdisciplinare che integra architettura, interior design e progettazione espositiva. Incentrato sul sito di Kells Priory — un complesso monastico agostiniano in Irlanda — il progetto esamina criticamente come la memoria emotiva, il design immateriale e il riuso adattivo possano attivare il patrimonio dormiente senza comprometterne l’autenticità. Attraverso ricerche teoriche, analisi storiche e prototipi spaziali, questa tesi propone un quadro progettuale per fasi che si allinea con i principi etici contemporanei della conservazione del patrimonio, come l'intervento minimo, la reversibilità e la leggibilità interpretativa. La metodologia include l’analisi di casi studio, la mappatura sul sito e installazioni narrative immersive che utilizzano suono, luce e suggestioni atmosferiche per trasformare la percezione e il significato. La proposta risultante include nuovi inserimenti leggeri, sculture della memoria, un padiglione per residenze artistiche e un percorso interattivo per i visitatori, che bilancia conservazione e trasformazione. Le rovine vengono riconsiderate non come resti statici ma come catalizzatori culturali — spazi in cui la storia può essere ricordata, reinterpretata e riabitata. Il progetto dimostra che un intervento architettonico rispettoso può collegare strati temporali, rafforzare l’identità collettiva e favorire nuovi usi civici. Questo lavoro contribuisce al dibattito contemporaneo sulla rivitalizzazione del patrimonio, offrendo strategie progettuali sia poetiche che pragmatiche. Riposizionando le rovine come spazi culturali viventi, la tesi promuove una visione del patrimonio non congelata nel tempo, ma in continuo dialogo con il presente e il futuro.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/240996