Interoperability, incentives and adoption: stablecoins for the future of digital commerce

The rapid growth of digital commerce has driven demand for efficient, stable, and interoperable payment systems. Stablecoins—cryptocurrencies pegged to stable assets—offer a promising bridge between traditional finance and digital commerce. Yet, their broad adoption faces key challenges in technical interoperability, economic incentives, and user adoption. This thesis provides an empirical analysis of stablecoin adoption using a novel three-pillar framework: Interoperability, Incentives, and Adoption. It combines a systematic literature review, market data analysis (2019–2025), and theoretical grounding in the Technology Acceptance Model (TAM), Unified Theory of Acceptance and Use of Technology (UTAUT), and Network Effects Theory. Findings show market concentration among major stablecoins (USDT, USDC, DAI, BUSD) with a market cap over$150 billion by 2025. Transaction costs vary widely $7.85 to$263.76), hindering small transactions. Adoption patterns differ geographically: developed markets focus on trading and DeFi, while emerging markets prioritize remittances and financial inclusion. Correlation analysis reveals strong links between interoperability and adoption (r > 0.7), and an inverse relation with transaction costs. Predictive models outline three growth scenarios for 2025–2028: Conservative (15% annual), Moderate (25%), and Optimistic (40%), with market caps from$200 billion to$500 billion. This research validates the three-pillar framework as a comprehensive tool for understanding stablecoin adoption. It offers strategic insights for issuers, financial institutions, e-commerce platforms, and policymakers. The study concludes that successful adoption depends on coordinated progress in reducing transaction costs, improving cross-chain interoperability, and establishing supportive regulations.

La rapida crescita del commercio digitale ha aumentato la domanda di sistemi di pagamento efficienti, stabili e interoperabili. Le stablecoin, criptovalute ancorate ad asset stabili, rappresentano una soluzione promettente per collegare la finanza tradizionale al commercio digitale. Tuttavia, la loro adozione su larga scala incontra sfide fondamentali in termini di interoperabilità tecnica, incentivi economici e barriere all’adozione da parte degli utenti. Questa tesi presenta un’analisi empirica dell’adozione delle stablecoin basata su un innovativo modello a tre pilastri: Interoperabilità, Incentivi e Adozione. La ricerca combina una revisione sistematica della letteratura, l’analisi di dati di mercato (2019–2025) e un quadro teorico fondato sul Technology Acceptance Model (TAM), Unified Theory of Acceptance and Use of Technology (UTAUT) e la Network Effects Theory. I risultati evidenziano una concentrazione di mercato tra le principali stablecoin (USDT, USDC, DAI, BUSD) con una capitalizzazione superiore a 150 miliardi di dollari nel 2025. I costi di transazione variano notevolmente (da 7,85 a 263,76 dollari), ostacolando le transazioni di piccolo valore. I modelli di adozione sono eterogenei: nei mercati sviluppati prevalgono trading e DeFi, mentre nei mercati emergenti si privilegiano rimesse e inclusione finanziaria. L’analisi delle correlazioni mostra forti legami tra interoperabilità e tassi di adozione (r > 0,7) e una relazione inversa con i costi di transazione. I modelli previsionali delineano tre scenari di crescita per il periodo 2025–2028: Conservativo (15% annuo), Moderato (25%) e Ottimistico (40%), con capitalizzazioni comprese tra 200 e 500 miliardi di dollari. La ricerca convalida il modello a tre pilastri come strumento completo per comprendere le dinamiche di adozione delle stablecoin, offrendo indicazioni strategiche per emittenti, istituzioni finanziarie, piattaforme e-commerce e policy maker. Si conclude che il successo dell’adozione richiede progressi coordinati nella riduzione dei costi di transazione, nel miglioramento dell’interoperabilità cross-chain e nello sviluppo di quadri regolatori favorevoli.