Proposta polifunzionale per il quartiere Carmine

Il progetto si inserisce in un contesto concorsuale bandito a Brescia per l’edificazione di un complesso per aule studio universitarie, un info point, una sede del DUC ed uffici per università. Ho analizzato le domande poste dalla società, tentando di fornire risposte tramite l’architettura. L’analisi socio-territoriale ha restituito una visione dinamica della relazione tra dimensione spaziale e fatto sociale. Le indagini hanno evidenziato necessità di interazione tra i vari gruppi sociali. Attività imprenditoriali ed il rafforzamento di un sistema commerciale puntano a rivitalizzare il centro urbano. Fondamentali sono gli spazi di aggregazione per la partecipazione sociale fondamentali per la “sfera di vita” del quartiere intero. La condivisione di spazi di socializzazione e incontro può comporre quel set di elementi fondamentali quali sicurezza, fiducia, codici condivisi, nuove formule di identità locale e benessere. Il progetto pensa a un riavvicinamento di gruppi di stranieri mediante un miglioramento della conoscenza reciproca anche mediante uno scambio di competenze tecniche, un dialogo tra artigiani che provengono da culture differenti che lavorano in un ambiente comune che favorisca lo scambio di conoscenze e tecniche proprie. Il progetto accomuna più “microclimi” che convivono mantenendo la propria identità arricchendosi dell’identità del “microclima” confinante facilitando l’incontro, il contatto, la contaminazione. La necessità dell’incontro tra i vari componenti di una società che difficilmente dialogano tra loro e la conoscenza del vicino necessitano di spazi per studenti, per esposizioni per la musica, per la scultura e pittura, per il commercio. Concetto di soglia “confine visto nella prospettiva dinamica del suo superamento, luogo della creatività” prende forma nelle sfaccettature di un ambiente dalle finiture “piatte”, rispettoso delle preesistenze, del contesto. L’assenza di simmetrie è assenza di rigidezza. L’intervento è costituito da più elementi che mantengono la propria individualità anche convivere complessivo. Lo spazio di domani sarà sempre più una realtà multietnica, sempre più spazio di confine e sempre meno spazio esclusivo.