Trasformazione di un'eredità difficile : un centro intergenerazionale nella Casa del Balilla di Trecate

This thesis starts from a laboratory project, whose aim is to try to solve the challenge of transforming a complex heritage like that of the two decades of fascism. The case we focused on is the building of the Casa del Balilla in Trecate, a project taken over in 1934 by Luigi Moretti, during the years in which he became director of the technical office of the ONB. Over the years, the Casa of Trecate went through various phases of life: a total disfigurement and abandonment in the years after the Second World War, a first expansion project for an elementary school at the end of the 1960s, which led to a second phase of transformation in the 1980s. Nowadays, the former Casa del Balilla, has almost completely lost its original image, both externally, and in the layout of the interior spaces. Our thesis work begins with the acknowledgement of the historical context in which this building was built, what are the architectural typologies followed, the techniques and materials used. An Atlas of more than 350 Casa del Balilla and of the Gioventù Italiana del Littorio is drawn up, from 1927 to 1942, which does not solve the problem of quantitative data relating to the years of architectural activity of the ONB, but shows the diffusion of the Case on the national territory. It is clear that the numerical data takes on a significant proportion for the construction production of that period. Having assumed basic and contextual knowledge, we moved on to understanding the Trecate building: its history, its transformations and above all its physical, geometric and material consistency. Through inspections, archival research and critical analyses of three other relevant case studies, we managed to move on to a design phase, taking into account current technical standards, the different needs of users and trying to restore the original spatial sequence of Moretti’s project. What results is an intergenerational center for the city of Trecate: a difficult heritage that for years has been tried to transform and forget, which is handed back to the city. The flexible environments, the materials and the design of the garden, an integral part of the project, are all choices dictated by the desire to bring this building back into a vital circle, while being aware of what has been and looking at what will be.

Questa tesi parte da un progetto di laboratorio, il cui scopo è quello di provare a risolvere la difficoltà della trasformazione di un’eredità complessa come quella del ventennio fascista. Il caso su cui ci siamo concentrate è l’edificio della Casa del Balilla di Trecate, progetto preso in carico nel 1934 da Luigi Moretti, negli anni in cui diventa direttore dell’ufficio tecnico dell’ONB. La Casa di Trecate passa, negli anni, diverse fasi di vita: una totale deturpazione e abbandono negli anni del secondo dopoguerra, un primo progetto di ampliamento per una scuola elementare a fine anni Sessanta, che porta ad una seconda fase di trasformazione negli anni Ottanta. Al giorno d’oggi, l’ex Casa del Balilla, ha perso quasi del tutto la sua immagine originaria, sia esternamente, sia nella disposizione degli spazi interni. Il nostro lavoro di tesi inizia con la conoscenza del contesto storico in cui questo edificio viene realizzato, quali sono le tipologie architettoniche seguite e le tecniche e i materiali utilizzati. Viene redatto un Atlante di più di 350 Casa del Balilla e della Gioventù Italiana del Littorio, dal 1927 al 1942, il quale non risolve il problema dei dati quantitativi relativi agli anni di attività architettonica dell’ONB, ma appare tuttavia evidente la diffusione delle Case sul territorio nazionale. Risulta chiaro che il dato numerico assume una proporzione rilevante per la produzione edilizia di quel periodo. Assunte le conoscenze di base e di contesto, siamo passate alla comprensione dell’edificio di Trecate: la sua storia, le sue trasformazioni e soprattutto la sua consistenza fisica, geometrica e materica. Attraverso sopralluoghi, ricerche archivistiche e analisi critiche di altri tre casi studio rilevanti, siamo riuscite a passare ad una fase progettuale, tenendo conto delle norme tecniche attuali, delle esigenze differenti dei fruitori e cercando di ripristinare la sequenza spaziale originaria del progetto di Moretti. Ciò che ne risulta è un centro intergenerazionale per la città di Trecate: un’eredità difficile che per anni si è cercato di tramutare e dimenticare, che viene riconsegnata alla città. Gli ambienti flessibili, i materiali e il disegno del giardino, parte integrante del progetto, sono tutte scelte dettate dalla voglia di reinserire questo edificio in un circolo vitale, essendo consapevoli di ciò che è stato e guardando ciò che sarà.