Beyond the salt. An architectural hub for research on biodiversity and coexistence

The thesis presents the design of a Research and Monitoring Center at the Saline Conti Vecchi, with the aim of reconnecting this historic and natural site with the younger demographic (ages 18–30), currently underrepresented. The idea emerged from observations made during site visits, which highlighted how the saltworks remain relatively unknown and rarely visited by students, researchers, and visitors—groups that could, in fact, be interested in the site’s biodiversity potential. Actively involving them becomes a way to revitalize the area and ensure its cultural transmission. The project pursues two main objectives: to enhance the historical, architectural, and environmental heritage, and to make it appealing to new generations through functions related to research, education, and direct engagement with the territory. The local biodiversity, typical of wetland environments, is a key element: the unique flora and fauna make the site a fragile and valuable ecosystem, worthy of protection and enhancement. The thesis combines historical, urban, and ecological research, recognizing the saltworks as a living narrative where human ingenuity and nature converge. The study begins with the vision of engineer Luigi Conti Vecchi, analyzing the site’s architecture and local construction techniques, and addresses environmental issues through the framework of European, national, and regional regulations. The project is centered around Casa Macchiareddu, echoing its original courtyard layout. It includes buildings dedicated to biodiversity and agricultural research, as well as “spin-off” structures. These lightweight architectural elements foster connections between humans, nature, and animals: two are located in the wooded area to monitor flora and fauna, and two in the salt basins—one serving as a resting point for wildlife, the other as an observation platform for visitors. A central aspect of the proposal is the reuse of existing buildings: the village becomes housing for researchers, the stables are transformed into an open-air ecomuseum, and Casa Macchiareddu into a community library. All new constructions adopt dry building techniques to minimize environmental impact and ensure reversibility. The project reimagines the saltworks from a site of production into a center of knowledge, creating a bridge between past and future, memory and innovation. This experimental approach is part of a broader research effort exploring potential scenarios for reactivating Sardinia’s industrial heritage, proposing sustainable and replicable models for territorial enhancement.

La tesi presenta il progetto di un Centro di Ricerca e Monitoraggio presso le Saline Conti Vecchi, con l’obiettivo di riconnettere questo sito storico e naturale alla fascia giovanile (18–30 anni), oggi poco presente. L’idea nasce dalle osservazioni emerse durante il sopralluogo, che hanno evidenziato come le saline siano ancora poco conosciute e frequentate da studenti, ricercatori e visitatori — soggetti che potrebbero invece essere interessati alle potenzialità legate alla biodiversità del luogo. Coinvolgerli attivamente diventa un modo per rivitalizzare il sito e garantirne la trasmissione culturale. Il progetto si pone due obiettivi principali: valorizzare il patrimonio storico, architettonico e ambientale, e renderlo attrattivo per le nuove generazioni attraverso funzioni legate alla ricerca, all’educazione e all’esperienza diretta del territorio. La biodiversità locale, tipica degli ambienti umidi, rappresenta un elemento chiave: flora e fauna peculiari rendono il sito un ecosistema fragile e prezioso, da tutelare e valorizzare. L’elaborato unisce ricerca storica, urbana ed ecologica, riconoscendo le saline come una narrazione vivente dove ingegno umano e natura si incontrano. Lo studio parte dalla visione dell’ingegnere Luigi Conti Vecchi, analizzando l’architettura del luogo e le tecniche costruttive locali, fino alle problematiche ambientali, affrontate attraverso il quadro normativo europeo, nazionale e regionale. Il progetto si sviluppa attorno a Casa Macchiareddu, rievocando l’impianto a corte originario. Comprende edifici per studi sulla biodiversità e la ricerca agricola, e strutture “spin-off”. Queste ultime favoriscono la connessione tra uomo, natura e animali: due sono collocate nella zona alberata per monitorare flora e fauna, e due nei bacini salanti, una come punto di appoggio per la fauna, l’altra come osservatorio per i visitatori. Elemento centrale è il riuso degli edifici esistenti: il villaggio diventa residenza per ricercatori, le stalle un ecomuseo a cielo aperto e Casa Macchiareddu una biblioteca per la comunità. Le nuove costruzioni adottano tecniche a secco per ridurre l’impatto ambientale e garantire la reversibilità. Il progetto trasforma le saline da luogo di produzione a centro di conoscenza, creando un ponte tra passato e futuro, memoria e innovazione. Questa sperimentazione si inserisce in una ricerca più ampia sui possibili scenari di riattivazione del patrimonio industriale in Sardegna, proponendo modelli sostenibili e replicabili per la valorizzazione del territorio.