Vieste ricucire il paesaggio urbano attraverso la memoria del luogo

The research project originates from the desire to interpret and enhance the Genius Loci, the “absent matter,” and the existing historical layers of the territory, with particular focus on the city of Vieste, located on the Gargano promontory. Vieste stands out for its predominant natural landscape, but also for a historic core rich in identity, founded in pre-Roman times on a rocky promontory overlooking the sea. The study begins with an analysis of the geographical and historical context of the Gargano, with a focus on the theme of territorial defense through the coastal watchtower system established by the Aragonese Crown in the 14th century. In particular, the research focuses on punta Santa Croce, a currently abandoned area that was once home to a lost watchtower and, in the 1930s, became the site of the “Cirio” fish processing factory, a symbol of the city’s failed attempt at industrialization. The design intervention aims to redevelop this neglected part of the city through a dual approach: the symbolic reconstruction of the Aragonese tower using “absent matter”, inspired by Tresoldi’s work in Siponto, and the recovery of the industrial ruins of the Cirio factory using the “infill” technique, inspired by the restoration of the Borgata Paralup. This approach seeks to highlight both ancient and modern memories, restoring a sense of sacredness to the site without resorting to historical falsification. The project aims to merge architecture, landscape, and history into a unified narrative, demonstrating how an urban regeneration intervention can become a new way of living and interpreting the city, deeply respecting its identity.

Il lavoro di ricerca nasce dal desiderio di interpretare e valorizzare il Genius Loci, la “materia assente” e le preesistenze del territorio, con particolare attenzione alla città di Vieste, sul promontorio del Gargano. Vieste si distingue per un paesaggio naturale predominante, ma anche per un nucleo storico denso di identità, fondato in epoca preromana su una punta rocciosa a strapiombo sul mare. Lo studio parte dall’analisi del contesto geografico e storico del Gargano, con un focus sul tema del presidio territoriale attraverso il sistema difensivo delle torri costiere voluto dal Regno Aragonese dominante nel XIV secolo. In particolare, ci si concentra sulla zona di punta Santa Croce, oggi abbandonata, ma un tempo sede di una torre di avvistamento andata perduta e, successivamente, sede negli anni ‘30 del Novecento della fabbrica “Cirio”, simbolo di un tentativo fallito di industrializzazione della città. L’intervento progettuale ha come obiettivo la riqualificazione di questa parte dimenticata della città, attraverso un doppio gesto: la ricostruzione simbolica della torre aragonese, tramite l’uso della “materia assente” ispirata all’opera di Tresoldi a Siponto, e il recupero dei ruderi industriali della fabbrica Cirio, tramite l’uso della tecnica “infill” ispirata al restauro della Borgata Paralup. Questo approccio punta a valorizzare tanto la memoria antica quanto quella recente, restituendo sacralità al luogo senza ricorrere a falsi storici. Il progetto intende così fondere architettura, paesaggio e storia in un’unica narrazione, dimostrando come un’operazione di rigenerazione urbana possa diventare un nuovo modo di vivere e interpretare la città, rispettandone profondamente l’identità.