The research focuses on Hamburg, in the currently “unresolved” area of Heiligengeistfeld, historic urban void today assigned to marginal and temporary uses (fairs, circus, mass events), and marked by the presence of heterogeneous buildings, among which stands a massive Second World War anti-aircraft bunker. The suspended and fragmented condition that defines the site raises the question of how such spaces can be regenerated without undermining their openness and symbolic charge. The investigation combines a historical-morphological analysis of the city and the St. Pauli district with a theoretical reflection grounded in Giuseppe Samonà’s definitions of the unity of architecture and urban planning, and on the role of urban voids as a design tool for the European city, as well as a Foucauldian reading of the concept of heterotopia. The thesis therefore aims to develop a project which, following Samonà’s methodology, does not attempt to “fill” the void but instead enhances it as an available resource, restoring its identity through the redefinition of the urban block and the introduction of a theatrical structure. The theatre typology, fundamental to the European urban imagination, is here understood as a civic device capable of fostering dialogue and social cohesion, while at the same time consolidating collective memory through the valorization of existing heritage. In particular, the presence of the bunker is emphasized: its role as a monument-testimony is neither denied nor concealed, but made an integral part of the new theatrical complex, where it serves as a scenic backdrop. The project seeks to evoke both materially and conceptually the port character of Hamburg, where the motion of cranes, gantries, and ships shapes the life of the city. This dynamic principle is transposed into the “theatrical machine”, composed of the Theatre–Factory, which intertwines production and performance, and the Scenic Tower, both characterized by mobile devices and transformable spaces that recall the city’s industrial dimension.

La ricerca si concentra ad Amburgo, nell’area attualmente “irrisolta” di Heiligengeistfeld, storico vuoto urbano oggi destinato a funzioni marginali e temporanee (fiere, circo, eventi di massa), caratterizzato dalla presenza di edifici eterogenei, tra cui un grande bunker antiaereo della Seconda Guerra Mondiale. La condizione di sospensione e frammentarietà che caratterizza l’area solleva il problema di come tali spazi possano essere rigenerati senza snaturarne la natura aperta e la carica simbolica. L’indagine è stata condotta attraverso un’analisi storico-morfologica della città e del quartiere di St. Pauli, affiancata da una riflessione teorica che fa riferimento alle definizioni di Giuseppe Samonà sull’unità architettura–urbanistica e sul ruolo dei vuoti urbani come strumento progettuale per la città europea, nonché a una lettura foucaultiana del concetto di eterotopia. Il lavoro di tesi si pone quindi come obiettivo un progetto che, seguendo la metodologia di Samonà, non miri a “riempire” il vuoto ma lo valorizzi come risorsa “disponibile”, restituendogli identità attraverso la ridefinizione dell’isolato e l’introduzione di un dispositivo teatrale. Si ritiene infatti che la tipologia del teatro, fondamentale nell’immaginario urbano europeo, sia in grado, con la sua funzione civica, di generare confronto e coesione sociale, concorrendo al consolidamento della memoria collettiva con la valorizzazione del patrimonio esistente. In particolare, si vuole valorizzare la presenza del bunker, il cui ruolo di monumento-testimonianza non viene negato né mimetizzato, ma reso parte integrante del nuovo complesso teatrale, al quale si connette come quinta scenica. Il progetto vuole richiamare materialmente e concettualmente il carattere portuale di Amburgo, in cui il movimento di gru, carroponti e navi scandisce la vita urbana. Tale principio dinamico viene trasposto nella “macchina teatrale”, formata dal Teatro – Fabbrica, che intreccia produzione e rappresentazione, e dalla Torre Scenica, caratterizzate entrambe da dispositivi mobili e spazi trasformabili, che richiamano la dimensione industriale.

Drammaturgia d'Amburgo : Teatro dei festival e vuoto urbano di Heiligengeistfeld

Vannacci, Cecilia;Taffoni, Cecilia
2024/2025

Abstract

The research focuses on Hamburg, in the currently “unresolved” area of Heiligengeistfeld, historic urban void today assigned to marginal and temporary uses (fairs, circus, mass events), and marked by the presence of heterogeneous buildings, among which stands a massive Second World War anti-aircraft bunker. The suspended and fragmented condition that defines the site raises the question of how such spaces can be regenerated without undermining their openness and symbolic charge. The investigation combines a historical-morphological analysis of the city and the St. Pauli district with a theoretical reflection grounded in Giuseppe Samonà’s definitions of the unity of architecture and urban planning, and on the role of urban voids as a design tool for the European city, as well as a Foucauldian reading of the concept of heterotopia. The thesis therefore aims to develop a project which, following Samonà’s methodology, does not attempt to “fill” the void but instead enhances it as an available resource, restoring its identity through the redefinition of the urban block and the introduction of a theatrical structure. The theatre typology, fundamental to the European urban imagination, is here understood as a civic device capable of fostering dialogue and social cohesion, while at the same time consolidating collective memory through the valorization of existing heritage. In particular, the presence of the bunker is emphasized: its role as a monument-testimony is neither denied nor concealed, but made an integral part of the new theatrical complex, where it serves as a scenic backdrop. The project seeks to evoke both materially and conceptually the port character of Hamburg, where the motion of cranes, gantries, and ships shapes the life of the city. This dynamic principle is transposed into the “theatrical machine”, composed of the Theatre–Factory, which intertwines production and performance, and the Scenic Tower, both characterized by mobile devices and transformable spaces that recall the city’s industrial dimension.
CALANDRA DI ROCCOLINO, GIACOMO
FERRERI, GIOVANNI LUCA
FUSI, PAOLO
GALLONI, GIUSEPPE
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
23-ott-2025
2024/2025
La ricerca si concentra ad Amburgo, nell’area attualmente “irrisolta” di Heiligengeistfeld, storico vuoto urbano oggi destinato a funzioni marginali e temporanee (fiere, circo, eventi di massa), caratterizzato dalla presenza di edifici eterogenei, tra cui un grande bunker antiaereo della Seconda Guerra Mondiale. La condizione di sospensione e frammentarietà che caratterizza l’area solleva il problema di come tali spazi possano essere rigenerati senza snaturarne la natura aperta e la carica simbolica. L’indagine è stata condotta attraverso un’analisi storico-morfologica della città e del quartiere di St. Pauli, affiancata da una riflessione teorica che fa riferimento alle definizioni di Giuseppe Samonà sull’unità architettura–urbanistica e sul ruolo dei vuoti urbani come strumento progettuale per la città europea, nonché a una lettura foucaultiana del concetto di eterotopia. Il lavoro di tesi si pone quindi come obiettivo un progetto che, seguendo la metodologia di Samonà, non miri a “riempire” il vuoto ma lo valorizzi come risorsa “disponibile”, restituendogli identità attraverso la ridefinizione dell’isolato e l’introduzione di un dispositivo teatrale. Si ritiene infatti che la tipologia del teatro, fondamentale nell’immaginario urbano europeo, sia in grado, con la sua funzione civica, di generare confronto e coesione sociale, concorrendo al consolidamento della memoria collettiva con la valorizzazione del patrimonio esistente. In particolare, si vuole valorizzare la presenza del bunker, il cui ruolo di monumento-testimonianza non viene negato né mimetizzato, ma reso parte integrante del nuovo complesso teatrale, al quale si connette come quinta scenica. Il progetto vuole richiamare materialmente e concettualmente il carattere portuale di Amburgo, in cui il movimento di gru, carroponti e navi scandisce la vita urbana. Tale principio dinamico viene trasposto nella “macchina teatrale”, formata dal Teatro – Fabbrica, che intreccia produzione e rappresentazione, e dalla Torre Scenica, caratterizzate entrambe da dispositivi mobili e spazi trasformabili, che richiamano la dimensione industriale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/243312