The expansion project of the Museo Diocesano in Milan arises as an opportunity to establish a dialogue between historical memory and contemporary urban needs. The intervention is inspired by the reflections of Aldo Rossi and the connection with Giorgio De Chirico’s metaphysical painting: pure geometries and archetypal forms become tools to evoke collective memory, transforming space into an urban stage and a place of experience. The project is located in a strategic position, between Corso Ticinese, the ecclesiastical complex of Sant’Eustorgio, and the Parco delle Basiliche: a true urban hinge mediating between monumental scale and everyday life. The design strategy is articulated into three main elements, set on a new horizontal plane conceived as a public square. The first volume, rectangular in shape, faces Corso Ticinese and represents the entrance to the museum: an urban filter that, by retreating from the street front, generates a threshold and welcoming space. The second element recalls the missing wing of the cloister through a water blade that preserves its memory while also illuminating the underground museum spaces. The third, elliptical volume acts as a hinge between the square and the park: its fluid form mediates between historical architecture and urban landscape, becoming a lantern and focal point of the project. Forme, luce, acqua are the three principles guiding the intervention: pure forms structure the space and define its character; natural light accompanies visitors, shifting from functional guidance to symbolic presence; water becomes a tangible memory of the missing cloister wing and a tool of visual connection. The project, named élleipsis, integrates new museum functions, gathering spaces, and access routes, redefining the relationship between museum, city, and landscape. It is not about reconstructing what is missing, but about evoking it through simple and timeless elements, capable of restoring continuity and meaning to a place central to the history and culture of Milan.

Il progetto di ampliamento del Museo Diocesano di Milano nasce come occasione di dialogo fra memoria storica e nuove esigenze urbane. L’intervento si ispira alle riflessioni di Aldo Rossi e al legame con la pittura metafisica di Giorgio De Chirico: geometrie pure e forme archetipiche diventano strumenti per evocare la memoria collettiva, trasformando lo spazio in palcoscenico urbano e luogo di esperienza. Il progetto si trova in una posizione strategica, tra Corso Ticinese, il complesso ecclesiastico di Sant’Eustorgio e il Parco delle Basiliche: una vera cerniera urbana chiamata a mediare tra scala monumentale e vita quotidiana. La strategia progettuale si articola in tre elementi principali, disposti su un nuovo piano orizzontale che si configura come piazza pubblica. Il primo volume, rettangolare, si affaccia su Corso Ticinese e rappresenta l’ingresso al museo: filtro urbano che, arretrando rispetto al fronte stradale, genera uno spazio di soglia e accoglienza. Il secondo elemento rievoca il braccio mancante del chiostro attraverso una lama d’acqua che ne custodisce la memoria e, al contempo, illumina gli spazi museali interrati. Il terzo volume, ellittico, funge da cerniera tra piazza e parco: la sua forma fluida media tra architettura storica e paesaggio urbano, diventando lanterna e punto focale del progetto. Forme, luce, acqua sono i tre principi che guidano l’intervento: le forme pure strutturano lo spazio e ne definiscono il carattere, la luce naturale accompagna il visitatore trasformandosi da guida funzionale a elemento simbolico, l’acqua diventa memoria tangibile del braccio mancante del chiostro e strumento di relazione visiva. Il progetto, denominato élleipsis, integra nuove funzioni museali, spazi di aggregazione e percorsi di accesso, ridefinendo il rapporto tra museo, città e paesaggio. Non si tratta di ricostruire ciò che manca, ma di evocarlo attraverso elementi semplici e atemporali, capaci di restituire continuità e significato a un luogo cardine della storia e della cultura milanese.

Èlleipsis : forme, luce, acqua

Marchini, Alessandro Maria;Scalettaris, Leonardo;RIGOLI, MATTEO
2024/2025

Abstract

The expansion project of the Museo Diocesano in Milan arises as an opportunity to establish a dialogue between historical memory and contemporary urban needs. The intervention is inspired by the reflections of Aldo Rossi and the connection with Giorgio De Chirico’s metaphysical painting: pure geometries and archetypal forms become tools to evoke collective memory, transforming space into an urban stage and a place of experience. The project is located in a strategic position, between Corso Ticinese, the ecclesiastical complex of Sant’Eustorgio, and the Parco delle Basiliche: a true urban hinge mediating between monumental scale and everyday life. The design strategy is articulated into three main elements, set on a new horizontal plane conceived as a public square. The first volume, rectangular in shape, faces Corso Ticinese and represents the entrance to the museum: an urban filter that, by retreating from the street front, generates a threshold and welcoming space. The second element recalls the missing wing of the cloister through a water blade that preserves its memory while also illuminating the underground museum spaces. The third, elliptical volume acts as a hinge between the square and the park: its fluid form mediates between historical architecture and urban landscape, becoming a lantern and focal point of the project. Forme, luce, acqua are the three principles guiding the intervention: pure forms structure the space and define its character; natural light accompanies visitors, shifting from functional guidance to symbolic presence; water becomes a tangible memory of the missing cloister wing and a tool of visual connection. The project, named élleipsis, integrates new museum functions, gathering spaces, and access routes, redefining the relationship between museum, city, and landscape. It is not about reconstructing what is missing, but about evoking it through simple and timeless elements, capable of restoring continuity and meaning to a place central to the history and culture of Milan.
ADDAMIANO, MASSIMO
CELANI, ALBERTO
DE PONTI, JACOPO MARIA
PISTIDDA, SONIA
PITERÀ, LUCA ALBERTO
TONIOLO, LUCIA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
23-ott-2025
2024/2025
Il progetto di ampliamento del Museo Diocesano di Milano nasce come occasione di dialogo fra memoria storica e nuove esigenze urbane. L’intervento si ispira alle riflessioni di Aldo Rossi e al legame con la pittura metafisica di Giorgio De Chirico: geometrie pure e forme archetipiche diventano strumenti per evocare la memoria collettiva, trasformando lo spazio in palcoscenico urbano e luogo di esperienza. Il progetto si trova in una posizione strategica, tra Corso Ticinese, il complesso ecclesiastico di Sant’Eustorgio e il Parco delle Basiliche: una vera cerniera urbana chiamata a mediare tra scala monumentale e vita quotidiana. La strategia progettuale si articola in tre elementi principali, disposti su un nuovo piano orizzontale che si configura come piazza pubblica. Il primo volume, rettangolare, si affaccia su Corso Ticinese e rappresenta l’ingresso al museo: filtro urbano che, arretrando rispetto al fronte stradale, genera uno spazio di soglia e accoglienza. Il secondo elemento rievoca il braccio mancante del chiostro attraverso una lama d’acqua che ne custodisce la memoria e, al contempo, illumina gli spazi museali interrati. Il terzo volume, ellittico, funge da cerniera tra piazza e parco: la sua forma fluida media tra architettura storica e paesaggio urbano, diventando lanterna e punto focale del progetto. Forme, luce, acqua sono i tre principi che guidano l’intervento: le forme pure strutturano lo spazio e ne definiscono il carattere, la luce naturale accompagna il visitatore trasformandosi da guida funzionale a elemento simbolico, l’acqua diventa memoria tangibile del braccio mancante del chiostro e strumento di relazione visiva. Il progetto, denominato élleipsis, integra nuove funzioni museali, spazi di aggregazione e percorsi di accesso, ridefinendo il rapporto tra museo, città e paesaggio. Non si tratta di ricostruire ciò che manca, ma di evocarlo attraverso elementi semplici e atemporali, capaci di restituire continuità e significato a un luogo cardine della storia e della cultura milanese.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/243530