The impact of the CSRD on the fashion and luxury supply chains

This thesis analyses the impact of European sustainability regulations, with particular attention to the Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), on supply chains in the Fashion & Luxury sector. The aim is to provide a critical overview of the Euro pean regulatory framework and investigate the implications that these regulations may have in a sector characterised by complex, fragmented supply chains that are heavily de pendent on small and medium-sized enterprises, particularly in the Italian context. The research adopts a qualitative approach based on the comparative analysis of four case studies, conducted through interviews with sustainability managers of companies and groups operating in Italy. This method has made it possible to identify common trends and relevant insights, while maintaining the limitations associated with the exploratory and non-generalisable nature of the analysis. The results highlight three main aspects. Firstly, regulatory uncertainty, characterised by evolving rules, ambiguous interpretations and postponed deadlines, represents a significant critical issue, especially for less struc tured SMEs. Secondly, the demand for transparency and traceability along the supply chain clashes with the difficulty of finding reliable data from suppliers who often lack ade quate resources and skills. Finally, the European directives are part of a broader strategy for sustainable transition by 2050, which requires not only the adaptation of businesses, but also an active role on the part of the end consumer. In conclusion, the analysis shows that the CSRD has already had a significant impact on large companies and that this impact will be even more decisive for Italian SMEs if support tools and adjustments tar geted at the supply chain structure are not introduced.

Questa tesi analizza l’impatto delle normative europee di sostenibilità, con particolare attenzione alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), sulle catene di fornitura del settore Fashion & Luxury. L’obiettivo è fornire una panoramica critica del quadro regolatorio europeo e indagare le implicazioni che tali normative possono generare in un comparto caratterizzato da supply chain complesse, frammentate e fortemente dipendenti da piccole e medie imprese, in particolare nel contesto italiano. La ricerca adotta un approccio qualitativo basato sull’analisi comparativa di quattro casi studio, condotti attraverso interviste a responsabili di sostenibilità di aziende e gruppi operanti in Italia. Questo metodo ha permesso di identificare tendenze comuni e insight rilevanti, mantenendo i limiti legati alla natura esplorativa e non generalizzabile dell’analisi. I risultati evidenziano tre aspetti principali. In primo luogo, l’incertezza normativa, caratterizzata da regole in evoluzione, interpretazioni ambigue e scadenze posticipate, rappresenta una criticità significativa, soprattutto per le PMI meno strutturate. In secondo luogo, la richiesta di trasparenza e tracciabilità lungo la filiera si scontra con la difficoltà di reperire dati affidabili da parte di fornitori spesso privi di risorse e competenze adeguate. Infine, le direttive europee si collocano all’interno di una più ampia strategia di transizione sostenibile al 2050, che richiede non solo l’adeguamento delle imprese, ma anche un ruolo attivo da parte del consumatore finale. In conclusione, l’analisi dimostra come la CSRD abbia già avuto un impatto rilevante sulle grandi imprese e come tale impatto sarà ancor più determinante per le PMI italiane, se non verranno introdotti strumenti di supporto e adeguamenti mirati alla struttura della supply chain.