Central Bank Digital Currencies (CBDCs) mark a turning point in the long history of money, not only as a new form of central bank money in digital format, but as a lens to reassess the link between macroeconomic stability and financial inclusion. The underlying question guiding this work is whether, and to what extent, a central bank-issued digital currency reshapes monetary policy transmission while facilitating access to the financial system. On the macroeconomic side, the thesis employs a New Keynesian Dynamic Stochastic General Equilibrium (DSGE) model with a banking sector, calibrated to the euro area, to study the consequences of introducing a CBDC in the economy. The results show that monetary policy shocks are transmitted more rapidly, with sharper short-term fluctuations and a quicker return to equilibrium. The depth and timing of these adjustments depend systematically on design parameters: a higher household preference for CBDCs cushions consumption, lower monetary inertia accelerates recovery, and a softer inflation response smooths the contraction. Therefore, the trade-off between monetary effectiveness and financial stability depends on how CBDC design interacts with the central bank reaction function. At the microeconomic level, the empirical analysis shows that financial inclusion is shaped less by the diffusion of digital technologies than by the institutional and social foundations that sustain their use. Applying the DITAS framework to a panel of countries without operational CBDCs (2014–2021) highlights legal identity and concrete use cases as indispensable conditions, while digital access and broad-based trust play a supporting role. These insights are translated into the Readiness Score, a comparative metric of CBDC preparedness. The Italian case illustrates a broader lesson: even in an advanced digital payments ecosystem, institutional and trust-related weaknesses persist, demonstrating that technology alone cannot secure inclusive adoption. Ultimately, CBDCs can accelerate monetary policy transmission and widen financial inclusion, provided the surrounding architecture is robust: secure digital identities, compelling use cases, established acceptance networks, and international interoperability. Without these conditions, CBDCs risk remaining an unfinished innovation rather than a lever for structural changes.

Le Central Bank Digital Currencies (CBDCs) segnano un punto di svolta nella lunga storia dei mezzi di pagamento, non solo come nuova forma di moneta digitale della banca centrale, ma anche come lente per reinterpretare il nesso tra stabilità macroeconomica e inclusione finanziaria. La tesi si interroga su se, e in quale misura, una valuta digitale emessa dalla banca centrale possa ridefinire la trasmissione della politica monetaria favorendo l’accesso al sistema finanziario. Sul versante macroeconomico, viene impiegato un modello DSGE (Dynamic Stochastic General Equilibrium) neokeynesiano, caratterizzato da un settore bancario e calibrato sull’area euro, per studiare le conseguenze dell’introduzione di una CBDC nell’economia. I risultati mostrano che gli shock di politica monetaria vengono trasmessi più rapidamente, con fluttuazioni di breve periodo più marcate e un ritorno all’equilibrio più veloce. La profondità e la tempistica di tali aggiustamenti dipendono dai parametri di design: una maggiore preferenza delle famiglie per le CBDC attenua la contrazione tramite i consumi, una minore inerzia monetaria accelera la ripresa, e una risposta dell’inflazione più graduale smorza il ciclo. Ne consegue che l’equilibrio tra efficacia della politica monetaria e stabilità finanziaria dipende da come il design della CBDC interagisce con la funzione di reazione della banca centrale. Sul piano microeconomico, i risultati empirici della tesi evidenziano che l’inclusione finanziaria è guidata più dalla solidità delle istituzioni che dalla mera disponibilità di tecnologie digitali. L’impiego del framework DITAS su un panel di paesi senza CBDC operative (2014–2021) mostra che identità legale e casi d’uso concreti sono condizioni imprescindibili, mentre accesso digitale e fiducia diffusa svolgono un ruolo secondario. Queste evidenze confluiscono nel Readiness Score, che consente di valutare comparativamente la preparazione dei paesi all’introduzione di una CBDC. Il caso italiano, caratterizzato da un avanzato ecosistema di pagamenti digitali ma da carenze sul piano istituzionale e fiduciario, dimostra che la tecnologia non garantisce di per sé un’inclusione autentica. In conclusione, le CBDC possono accelerare la trasmissione della politica monetaria e ampliare l’inclusione finanziaria, a condizione che l’architettura circostante sia solida: identità digitali sicure, casi d’uso convincenti, reti di accettazione consolidate e interoperabilità internazionale. In assenza di tali condizioni, le CBDC rischiano di restare un’innovazione incompiuta, più che una leva di trasformazione strutturale.

CBDCs: a dual perspective on monetary policy and financial inclusion

Panattoni, Angelica;BOTTAZZI, BEATRICE
2024/2025

Abstract

Central Bank Digital Currencies (CBDCs) mark a turning point in the long history of money, not only as a new form of central bank money in digital format, but as a lens to reassess the link between macroeconomic stability and financial inclusion. The underlying question guiding this work is whether, and to what extent, a central bank-issued digital currency reshapes monetary policy transmission while facilitating access to the financial system. On the macroeconomic side, the thesis employs a New Keynesian Dynamic Stochastic General Equilibrium (DSGE) model with a banking sector, calibrated to the euro area, to study the consequences of introducing a CBDC in the economy. The results show that monetary policy shocks are transmitted more rapidly, with sharper short-term fluctuations and a quicker return to equilibrium. The depth and timing of these adjustments depend systematically on design parameters: a higher household preference for CBDCs cushions consumption, lower monetary inertia accelerates recovery, and a softer inflation response smooths the contraction. Therefore, the trade-off between monetary effectiveness and financial stability depends on how CBDC design interacts with the central bank reaction function. At the microeconomic level, the empirical analysis shows that financial inclusion is shaped less by the diffusion of digital technologies than by the institutional and social foundations that sustain their use. Applying the DITAS framework to a panel of countries without operational CBDCs (2014–2021) highlights legal identity and concrete use cases as indispensable conditions, while digital access and broad-based trust play a supporting role. These insights are translated into the Readiness Score, a comparative metric of CBDC preparedness. The Italian case illustrates a broader lesson: even in an advanced digital payments ecosystem, institutional and trust-related weaknesses persist, demonstrating that technology alone cannot secure inclusive adoption. Ultimately, CBDCs can accelerate monetary policy transmission and widen financial inclusion, provided the surrounding architecture is robust: secure digital identities, compelling use cases, established acceptance networks, and international interoperability. Without these conditions, CBDCs risk remaining an unfinished innovation rather than a lever for structural changes.
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
23-ott-2025
2024/2025
Le Central Bank Digital Currencies (CBDCs) segnano un punto di svolta nella lunga storia dei mezzi di pagamento, non solo come nuova forma di moneta digitale della banca centrale, ma anche come lente per reinterpretare il nesso tra stabilità macroeconomica e inclusione finanziaria. La tesi si interroga su se, e in quale misura, una valuta digitale emessa dalla banca centrale possa ridefinire la trasmissione della politica monetaria favorendo l’accesso al sistema finanziario. Sul versante macroeconomico, viene impiegato un modello DSGE (Dynamic Stochastic General Equilibrium) neokeynesiano, caratterizzato da un settore bancario e calibrato sull’area euro, per studiare le conseguenze dell’introduzione di una CBDC nell’economia. I risultati mostrano che gli shock di politica monetaria vengono trasmessi più rapidamente, con fluttuazioni di breve periodo più marcate e un ritorno all’equilibrio più veloce. La profondità e la tempistica di tali aggiustamenti dipendono dai parametri di design: una maggiore preferenza delle famiglie per le CBDC attenua la contrazione tramite i consumi, una minore inerzia monetaria accelera la ripresa, e una risposta dell’inflazione più graduale smorza il ciclo. Ne consegue che l’equilibrio tra efficacia della politica monetaria e stabilità finanziaria dipende da come il design della CBDC interagisce con la funzione di reazione della banca centrale. Sul piano microeconomico, i risultati empirici della tesi evidenziano che l’inclusione finanziaria è guidata più dalla solidità delle istituzioni che dalla mera disponibilità di tecnologie digitali. L’impiego del framework DITAS su un panel di paesi senza CBDC operative (2014–2021) mostra che identità legale e casi d’uso concreti sono condizioni imprescindibili, mentre accesso digitale e fiducia diffusa svolgono un ruolo secondario. Queste evidenze confluiscono nel Readiness Score, che consente di valutare comparativamente la preparazione dei paesi all’introduzione di una CBDC. Il caso italiano, caratterizzato da un avanzato ecosistema di pagamenti digitali ma da carenze sul piano istituzionale e fiduciario, dimostra che la tecnologia non garantisce di per sé un’inclusione autentica. In conclusione, le CBDC possono accelerare la trasmissione della politica monetaria e ampliare l’inclusione finanziaria, a condizione che l’architettura circostante sia solida: identità digitali sicure, casi d’uso convincenti, reti di accettazione consolidate e interoperabilità internazionale. In assenza di tali condizioni, le CBDC rischiano di restare un’innovazione incompiuta, più che una leva di trasformazione strutturale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/243959