Soglie dinamiche : il disegno del territorio di San Teodoro in Sardegna tra eccessi e carenza d'acqua

The research develops in the municipality of San Teodoro, in northeast Sardinia. The town with its proximity to the sea has historically been an agricultural hub, but with since the 1950s it has undergone a transformation driven by the development of coastal tourism. Since then, there has been a growing construction boom, primarily involving second homes and accommodation facilities, peaking between the 1980s and 1990s. San Teodoro has become one of the region’s most sought-after summer tourism destinations, shaping a local economic system almost exclusively tied to the summer season. Today, the phenomena of overtourism, the excessive waterproofing of once-natural surfaces, and climate change are challenging a fragile urban system: overcrowded during the summer months, typically marked by drought and water shortages, a municipality that empties during the rest of the year, exposed to the risk of floods such as those recorded in 2009 and 2015. The aim of this study, through an initial analysis from the regional to the local scale, is to understand the area from an environmental, urban planning, and economic-social perspective. This process has allowed the identification and documentation of the area’s critical issues and resources. Based on the analyses, a set of intervention strategies has been developed, broken down into specific actions, aimed at reorganizing and better integrating local systems that tend to overwhelm one another.The process concludes with the project implementation of several intervention actions identified in the most sensitive areas, imagining a more flexible and adaptable landscape with different functional and climatic states.

La ricerca si sviluppa nella realtà del comune di San Teodoro, a Nord-Est della Sardegna. Una località dal passato agricolo, nonostante la vicinanza al mare, ma che dagli anni ‘50 ha intrapreso una trasformazione legata allo sviluppo del turismo costiero. Da allora si è assistito ad una crescente espansione edilizia, principalmente legata alla edificazione di seconde case e strutture ricettive, raggiungendo il picco tra gli anni ‘80 e ‘90, diventando una delle mete più ambite della regione per il turismo estivo, definendo un sistema economico locale legato quasi esclusivamente alla stagione estiva.Oggi i fenomeni dell’overtourism, dell’eccessiva impermeabilizzazione delle superfici un tempo naturali, insieme ai cambiamenti climatici, mettono alla prova un sistema urbano fragile: sovraffollato nei mesi estivi, tipicamente segnati dalla siccità e dalla crisi della risorsa idrica, un comune che si svuota durante il resto dell’anno, esposto al rischio di eventi alluvionali come quelli registrati nel 2009 e nel 2015. Il lavoro si pone l’obiettivo, attraverso una prima analisi dalla scala regionale a quella locale, di conoscere il territorio dal punto di vista ambientale, urbanistico ed economico-sociale. Un processo che ha permesso la maturazione e documentazione delle criticità e risorse del territorio. Sulla base delle analisi è stato elaborato un insieme di strategie di intervento, declinate in azioni specifiche, mirate alla riorganizzazione e alla miglior integrazione dei sistemi locali che tendono a sovrastare uno sull’altro. Il percorso si conclude attraverso la messa in pratica progettuale di alcune azioni di intervento individuate nelle aree più sensibili, immaginando un paesaggio e un ambiente più flessibile e adattivo in base a diversi scenari funzionali e climatici.