Modernist architecture in Tripoli, Lebanon: an international panorama, a national heritage (1955-1975). Strategy for conservation

This thesis presents the first systematic study of modernist architecture in Tripoli, Lebanon, and its suburban area between 1955 and 1975, moving beyond the widely recognized Niemeyer-designed Fairground. It compiles and analyzes a comprehensive list of projects, both built and unbuilt, designed by local and foreign architects, and demonstrates their architectural, historical, and technological significance. Based on extensive archival research, oral testimonies, surveys, and on-site documentation, the study reveals the vulnerability of these works in a context characterized by conflict, neglect, and the weak and often superficial application of heritage protection frameworks. It critically examines Lebanon’s laws, policies, Tripoli's official master plans, and the prevailing mistrust that has hindered conservation efforts on Modernism. Adopting a dialectical methodology, the research explores strategies that can be formulated to safeguard this modernist heritage without reducing it solely to narratives of war, entrenched post-war mindsets, and loss. It ultimately reframes Tripoli’s modernist architecture as a distinct cultural heritage and argues for its recognition as a necessary step toward conservation.

Questa tesi presenta il primo studio sistematico sull’architettura modernista a Tripoli, in Libano, e nella sua area suburbana tra il 1955 e il 1975, andando oltre il celebre quartiere fieristico progettato da Niemeyer. Compila e analizza un elenco completo di progetti, realizzati e non realizzati, ideati da architetti locali e stranieri, e ne dimostra il significato architettonico, storico e tecnologico. Basato su un’ampia ricerca archivistica, testimonianze orali, rilevamenti e documentazione in situ, lo studio evidenzia la vulnerabilità di queste opere in un contesto caratterizzato da conflitto, trascuratezza e dalla debole e spesso inespressa applicazione dei quadri esistenti per la protezione del patrimonio. Esamina criticamente le leggi, le politiche e i piani regolatori ufficiali di Tripoli, nonché la diffusa sfiducia che ha ostacolato gli sforzi di conservazione del Modernismo. Adottando una metodologia dialettica, la ricerca esplora strategie che possono essere formulate per tutelare questo patrimonio modernista senza ridurlo unicamente a narrazioni di guerra, mentalità post-belliche radicate e perdite. In ultima analisi, la tesi riformula l’architettura modernista di Tripoli come un patrimonio culturale distinto e ne sostiene il riconoscimento come passo necessario verso la conservazione.