ECOLego è un progetto che nasce dal concorso del Compasso Volante 2010 dedicato alla memoria di Ettore Zambelli. Gli spunti iniziali del concorso, quali risparmio energetico, sostenibilità, flessibilità e trasportabilità diventano anche nella fase successiva di approfondimento del progetto i punti cardine attorno ai quali ruota tutto il processo di progettazione. Il tema del concorso propone il progetto di un padiglione espositivo: Il Green Design Pavilion, collocato nell’Expo di Shanghai 2010, il suo smontaggio e trasferimento in una seconda location. La scelta di Bazzano è stata quella più naturale in quanto l’esperienza vissuta in prima persona ha mostrato la presenza di molti problemi per la popolazione ospitata dai nuovi insediamenti: la mancanza di servizi e di un’identità che faccia diventare quelli che oggi sono delle città-dormitorio dei veri e propri nuclei cittadini. L’idea che il progetto vuole promuovere è infatti quella di un utilizzo a fini umanitari dei padiglioni espositivi dismessi. Il processo di progettazione è finalizzato all’ottimizzazione delle soluzioni proposte sotto gli spunti offerti da un approccio che integra i problemi e le soluzioni di tutte le discipline affrontate, in questo modo la continua interazione tra i progetti impiantistico, illuminotecnico, tecnologico e strutturale consente il raggiungimento degli standard prefissati in termini di comfort e prestazioni. Per adattarsi al cambiamento geografico e funzionale, viene concepito un involucro modulare leggero costituito da profili in acciaio e tamponamenti in pannelli sandwich. L’utilizzo di tecnologie stratificate a secco permette oltre allo smontaggio e il riutilizzo dei componenti anche l’integrazione delle unità tecnologiche con strati differenti e l’integrazione della struttura con unità accessorie quali porzioni trasparenti e tettoie. Questa flessibilità è fondamentale per una struttura che può essere potenzialmente collocata in qualunque contesto. Il tema della smontabilità coinvolge uno studio del pacchetto costruttivo da un punto di vista ergotecnico consentendo la facilità di montaggio e smontaggio degli elementi che compongono l’involucro. La trasportabilità condiziona invece gli elementi in termini di dimensione, leggerezza e resistenza all’usura. Tutte le considerazioni e le conclusioni fatte sono frutto di un iter progettuale non lineare strutturato a feedback costituito da fasi di analisi, di sintesi delle soluzioni e di confronto tra le alternative al fine di raggiungere il compromesso che permetta la massimizzazione del risultato. Lo sviluppo analitico, affiancato all’utilizzo di software consente il raggiungimento di un elevato livello di accuratezza delle analisi effettuate, e di conseguenza, delle soluzioni proposte. Il risultato finale è uno schema costruttivo flessibile che integra al suo interno i paradigmi dai quali è generato, l’utilizzo di tecnologie avanzate in termini di materiali ed impianti è subordinato alla conoscenza e all’applicazione dei principi base dell’architettura che attingono dalla tradizione locale a seconda delle declinazioni del progetto.

ECOlego. Trasferimento e riutilizzo di un padiglione espositivo per l’Expo di Shanghai a Bazzano (L’Aquila) come servizi per la popolazione terremotata

AVATO, MICHELA;SANGIORGIO, ALBERTO;DURANTE, MARIA ROSARIA
2010/2011

Abstract

ECOLego è un progetto che nasce dal concorso del Compasso Volante 2010 dedicato alla memoria di Ettore Zambelli. Gli spunti iniziali del concorso, quali risparmio energetico, sostenibilità, flessibilità e trasportabilità diventano anche nella fase successiva di approfondimento del progetto i punti cardine attorno ai quali ruota tutto il processo di progettazione. Il tema del concorso propone il progetto di un padiglione espositivo: Il Green Design Pavilion, collocato nell’Expo di Shanghai 2010, il suo smontaggio e trasferimento in una seconda location. La scelta di Bazzano è stata quella più naturale in quanto l’esperienza vissuta in prima persona ha mostrato la presenza di molti problemi per la popolazione ospitata dai nuovi insediamenti: la mancanza di servizi e di un’identità che faccia diventare quelli che oggi sono delle città-dormitorio dei veri e propri nuclei cittadini. L’idea che il progetto vuole promuovere è infatti quella di un utilizzo a fini umanitari dei padiglioni espositivi dismessi. Il processo di progettazione è finalizzato all’ottimizzazione delle soluzioni proposte sotto gli spunti offerti da un approccio che integra i problemi e le soluzioni di tutte le discipline affrontate, in questo modo la continua interazione tra i progetti impiantistico, illuminotecnico, tecnologico e strutturale consente il raggiungimento degli standard prefissati in termini di comfort e prestazioni. Per adattarsi al cambiamento geografico e funzionale, viene concepito un involucro modulare leggero costituito da profili in acciaio e tamponamenti in pannelli sandwich. L’utilizzo di tecnologie stratificate a secco permette oltre allo smontaggio e il riutilizzo dei componenti anche l’integrazione delle unità tecnologiche con strati differenti e l’integrazione della struttura con unità accessorie quali porzioni trasparenti e tettoie. Questa flessibilità è fondamentale per una struttura che può essere potenzialmente collocata in qualunque contesto. Il tema della smontabilità coinvolge uno studio del pacchetto costruttivo da un punto di vista ergotecnico consentendo la facilità di montaggio e smontaggio degli elementi che compongono l’involucro. La trasportabilità condiziona invece gli elementi in termini di dimensione, leggerezza e resistenza all’usura. Tutte le considerazioni e le conclusioni fatte sono frutto di un iter progettuale non lineare strutturato a feedback costituito da fasi di analisi, di sintesi delle soluzioni e di confronto tra le alternative al fine di raggiungere il compromesso che permetta la massimizzazione del risultato. Lo sviluppo analitico, affiancato all’utilizzo di software consente il raggiungimento di un elevato livello di accuratezza delle analisi effettuate, e di conseguenza, delle soluzioni proposte. Il risultato finale è uno schema costruttivo flessibile che integra al suo interno i paradigmi dai quali è generato, l’utilizzo di tecnologie avanzate in termini di materiali ed impianti è subordinato alla conoscenza e all’applicazione dei principi base dell’architettura che attingono dalla tradizione locale a seconda delle declinazioni del progetto.
FRANCIERI, ROBERTO
ZANI, GIULIO
GALMOZZI, FERRUCCIO
PALAZZO, DANILO
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
3-ott-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/24462