Il seguente lavoro di tesi ha come obiettivo la realizzazione di nanofibre conduttive, polimerizzando in situ anilina su una struttura fibrosa di nylon 6,6 ottenuta mediante elettrofilatura. La morfologia fibrosa, con fibre di dimensioni sub micrometriche, è caratterizzata da un elevato rapporto area/volume, proprietà vantaggiosa nel caso di applicazioni del materiale in sensoristica. L’elettrofilatura della polianilina, e dei polimeri conduttori in genere, non è semplice. Nel presente studio si è deciso quindi di elettrofilare nylon 6,6 disciolto in acido e di polimerizzare successivamente l’anilina per via ossidativa sulle fibre prodotte, in un ambiente di reazione nel quale è stato aggiunto acido tartarico come drogante. In particolare sono state sviluppate due metodologie di sintesi che differiscono per le diverse modalità di aggiunta dell’ossidante. La prima consiste nell’introdurre l’ossidante direttamente nella soluzione polimerica di alimentazione dell’apparato di elettrofilatura, in modo che l’anilina contenuta nel mezzo di reazione polimerizzi esclusivamente sulla superficie delle fibre; la seconda invece, prevede il trattamento delle fibre di nylon 6,6 in miscela cromica, l’adsorbimento di anilina sulla superficie della membrana fibrosa e la sua polimerizzazione per immersione in una soluzione contenente sia l’acido che l’agente ossidante. Buoni risultati sono stati ottenuti solo con la seconda tecnica. Le membrane di polianilina così prodotte sono state caratterizzate dal punto di vista elettrico.

Realizzazione di nanofibre conduttive a base di polianilina

TANA, MARCO PIO
2010/2011

Abstract

Il seguente lavoro di tesi ha come obiettivo la realizzazione di nanofibre conduttive, polimerizzando in situ anilina su una struttura fibrosa di nylon 6,6 ottenuta mediante elettrofilatura. La morfologia fibrosa, con fibre di dimensioni sub micrometriche, è caratterizzata da un elevato rapporto area/volume, proprietà vantaggiosa nel caso di applicazioni del materiale in sensoristica. L’elettrofilatura della polianilina, e dei polimeri conduttori in genere, non è semplice. Nel presente studio si è deciso quindi di elettrofilare nylon 6,6 disciolto in acido e di polimerizzare successivamente l’anilina per via ossidativa sulle fibre prodotte, in un ambiente di reazione nel quale è stato aggiunto acido tartarico come drogante. In particolare sono state sviluppate due metodologie di sintesi che differiscono per le diverse modalità di aggiunta dell’ossidante. La prima consiste nell’introdurre l’ossidante direttamente nella soluzione polimerica di alimentazione dell’apparato di elettrofilatura, in modo che l’anilina contenuta nel mezzo di reazione polimerizzi esclusivamente sulla superficie delle fibre; la seconda invece, prevede il trattamento delle fibre di nylon 6,6 in miscela cromica, l’adsorbimento di anilina sulla superficie della membrana fibrosa e la sua polimerizzazione per immersione in una soluzione contenente sia l’acido che l’agente ossidante. Buoni risultati sono stati ottenuti solo con la seconda tecnica. Le membrane di polianilina così prodotte sono state caratterizzate dal punto di vista elettrico.
BIANCO, ANDREA
ING III - Scuola di Ingegneria dei Processi Industriali
4-ott-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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