Secondo alcuni recenti studi, coltivare un orto o prendersi cura di fiori e piante nei terrazzi o in giardino allunga la vita. COLTIVA è un progetto per la mappatura di orti nello spazio urbano, è un sistema di produzione di piante da orto e non solo, che parte dai balconi per raggiungere spazi più ampi, dalla città per raggiungere la campagna, da un singolo individuo, o da una famiglia per creare una rete sociale, dove le competenze di ciascuno possono diventare un patrimonio comune. COLTIVA è in realtà un network, che collega tra loro gli spazi più immediatamente disponibili come balconi, terrazzi, davanzali, con gli spazi più tradizionali ad esempio appezzamenti di terra. È una comunità virtuale ma anche fisica che si articola attraverso tutte le persone che utilizzano questi spazi per ripensare la città, ma anche la propria vita. L’orto urbano è ormai una pratica conosciuta che si sta diffondendo in parecchie città, è uno spazio dove la gente si ritrova fisicamente, mentre COLTIVA è l’orto di una comunità di persone, che mette in condivisione i propri spazi privati per un progetto comune, attraverso i quali può scegliere di avere dei momenti di lavoro collaborativo, scambio di semi, di prodotti dell’orto, strumenti di lavoro, trasferimenti di competenze, esperienze e storie. Nel progetto COLTIVA l’utilizzo della multimedialità, di internet diventa un ingrediente fondamentale per mantenere la rete di relazioni, consentire la condivisione di informazioni e permettere ad altri di conoscere il progetto. Un terrazzo, ma anche un balcone, o persino un davanzale di una finestra hanno superfici che potrebbero far scoprire una fruizione dello spazio diversa da quella claustrofobica a cui siamo abituati, e coltivare ortaggi, frutti o anche fiori modifica le abitudini che ci rendono spesso schiavi di un modo di fare che non corrisponde alla nostra natura. Ci ricorda che il cibo non è un prodotto da supermarket, ma il risultato della lavorazione della terra e di una combinazione di altri elementi che però nell’attuale modello di organizzazione sociale e produttiva sfuggono al nostro controllo.

Coltiva. Coltivare un orto attraverso una comunità virtuale

DEL CIOTTO, VALENTINA
2010/2011

Abstract

Secondo alcuni recenti studi, coltivare un orto o prendersi cura di fiori e piante nei terrazzi o in giardino allunga la vita. COLTIVA è un progetto per la mappatura di orti nello spazio urbano, è un sistema di produzione di piante da orto e non solo, che parte dai balconi per raggiungere spazi più ampi, dalla città per raggiungere la campagna, da un singolo individuo, o da una famiglia per creare una rete sociale, dove le competenze di ciascuno possono diventare un patrimonio comune. COLTIVA è in realtà un network, che collega tra loro gli spazi più immediatamente disponibili come balconi, terrazzi, davanzali, con gli spazi più tradizionali ad esempio appezzamenti di terra. È una comunità virtuale ma anche fisica che si articola attraverso tutte le persone che utilizzano questi spazi per ripensare la città, ma anche la propria vita. L’orto urbano è ormai una pratica conosciuta che si sta diffondendo in parecchie città, è uno spazio dove la gente si ritrova fisicamente, mentre COLTIVA è l’orto di una comunità di persone, che mette in condivisione i propri spazi privati per un progetto comune, attraverso i quali può scegliere di avere dei momenti di lavoro collaborativo, scambio di semi, di prodotti dell’orto, strumenti di lavoro, trasferimenti di competenze, esperienze e storie. Nel progetto COLTIVA l’utilizzo della multimedialità, di internet diventa un ingrediente fondamentale per mantenere la rete di relazioni, consentire la condivisione di informazioni e permettere ad altri di conoscere il progetto. Un terrazzo, ma anche un balcone, o persino un davanzale di una finestra hanno superfici che potrebbero far scoprire una fruizione dello spazio diversa da quella claustrofobica a cui siamo abituati, e coltivare ortaggi, frutti o anche fiori modifica le abitudini che ci rendono spesso schiavi di un modo di fare che non corrisponde alla nostra natura. Ci ricorda che il cibo non è un prodotto da supermarket, ma il risultato della lavorazione della terra e di una combinazione di altri elementi che però nell’attuale modello di organizzazione sociale e produttiva sfuggono al nostro controllo.
SPREAFICO, ANNA
ARC III - Scuola del Design
3-ott-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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