Recupero e rifunzionalizzazione del cinema teatro Cavallino Bianco sito in Galatina, Lecce

The restoration project and regeneration of a building are two complex processes that involve the knowledge of the building as well as in technical terms, but also consider the historical and social implications concerning the building itself and the community that used to live it. Marc Olivier, a French architect that also works with the psychoanalysis, says that to live a building is not a simple but also a physiological need: "build your own home means to create a place of peace, calm and security, (...) where you can withdraw yourself from world and to feel his heart beating, it means creating a place where you do not risk any attack, a place with a soul. " This principle can be applied not only to private homes, but can also be extended to public buildings: in these areas it doesn’t only meets the needs of the individuals but also of the community that uses it, concerned as a unique unit, taking care to create a place where the community can grow and identify by experiencing. By this point of view the recovery and regeneration of a building play a key task: we mean to recovering of the memory, ensuring that the ideas and experiences of those who created and lived the "home" can be passed on to those who come after, without making it a monument: the life of the building must continue, the regeneration must be able to innovate and accompany the lives of future generations and to meet requirements that are required, while remaining current and innovative. The Cinema – Theatre “Cavallino Bianco” in Galatina, in the province of Lecce, has represented for over 60 years one of the landmarks of the town's cultural and social life and also of surrounding communities. Closed in the year 2002, it waits in a state of almost total abandonment that the communal property gives again prestige to those spaces that have accompanied the life of the local community We decided to choose this building as argument of the final thesis because it represented a challenge: with the knowledge acquired during the degree course in Engineering of Building Systems we worked on a project to restore, renew and regenerate the structure, proposing solutions that aim at his recovery, with new functions, and to be at same time interesting and feasible for the local authorities, that own the building and should pay the restoration. The structure is unique: it consists of a large theater and a generously sized foyer, a former wine factory; these building features make the object very interesting from an architectural and structural point of view. Next to the technical side of this challenge, it involves also the human side: one of the authors of this thesis comes from the town and has been able to live part of his childhood in that theater, while the other one comes from the province of Milan and before this work he didn’t never seen that building before; visiting the theater and working together on a regeneration plan, which would take account of both points of view of both, has made the thesis journey very interesting by the engineering and teaching point of view. The goals of this work have been to know and explore the techniques of local construction, to comparing them to modern standards; to understand what the structure has represented for the community intertwining it with its history and at the end to line up a project of how the building can continue to live still as reference point.

Il progetto di recupero e la rifunzionalizzazione di un edificio sono processi che implicano la conoscenza dello stabile in termini tecnici, ma devono considerare e tenere in conto anche le implicazioni storiche e sociali che lo riguardano. Olivier Marc, architetto francese che si occupa anche di psicoanalisi sostiene che abitare non è un semplice bisogno fisiologico da soddisfare, ma “costruire la propria casa significa creare un luogo di pace, di calma e di sicurezza,(…) dove ci si può ritirare dal mondo e sentire battere il proprio cuore; significa creare un luogo dove non si rischia l’aggressione, un luogo di cui ci sia l’anima”. Questo principio è valido non solamente le abitazioni private, ma può essere parimenti esteso agli edifici pubblici: in questi spazi non si soddisfa solo il bisogno del singolo ma anche quelli della comunità che lo utilizza, intesa come elemento unico, provvedendo a creare un luoghi dove la comunità stessa possa, vivendoli, crescere e identificarsi. In quest’ottica il processo di recupero e di rigenerazione di un edificio svolge un compito fondamentale: significa recuperare la memoria, far si che le idee e le esperienze di chi ha creato e vissuto quella “casa” possano essere tramandati a chi verrà dopo, senza però farne un monumento; la vita dello stabile deve continuare, deve potersi innovare e accompagnare l’esistenza delle future generazioni soddisfacendo i requisiti che gli vengono richiesti, restando comunque attuale e innovativa. Il Cinema - Teatro Cavallino Bianco in Galatina in provincia di Lecce ha rappresentato per oltre 60 anni uno dei punti di riferimento della vita sociale e culturale della cittadina e delle comunità limitrofe. Chiuso a cavallo dell’anno duemila, attende, in stato di abbandono quasi totale, che la proprietà comunale ridia lustro a quegli spazi che hanno accompagnato la vita del paese. Si è deciso di sceglier questo stabile come argomento della tesi perché rappresentava una sfida: mettere a frutto le conoscenze tecniche acquisite durante il corso di laurea in Ingegneria dei Sistemi Edilizi per ridare vita alla struttura, proponendo soluzioni che mirano al suo recupero e rifunzionalizzazione e che si rivelassero interessanti e concretamente realizzabili per l’amministrazione pubblica. La struttura è singolare: si compone di un grande teatro e di un foyer di dimensioni generose, in quanto ex stabilimento vinicolo, caratteristiche queste che rendono lo stabile molto interessante da un punto di vista architettonico e strutturale. Accanto al lato propriamente tecnico questa sfida coinvolge anche il lato umano: uno degli autori di questa tesi proviene dalla cittadina in questione e in quel teatro ha potuto vivere parte dell’infanzia, mentre l’altro è della provincia di Milano e in quello stabile non ci era mai entrato prima; visitare il teatro e progettare insieme una rinfunzionalizzazione, che tenesse conto di entrambi i punti di vista di entrambi, ha reso il percorso di tesi molto stimolante sia da un punto di vista ingegneristico che didattico. Conoscere e approfondire le tecniche di costruzione locali, confrontarle secondo gli standard moderni, comprendere cosa la struttura ha rappresentato per la comunità, come si è intrecciata con la sua storia e come può continuare a vivere rappresentando ancora un punto di riferimento sociale sono gli obiettivi di questo lavoro.