In questa tesi siamo andati ad indagare la capacità della politica monetaria di esercitare la sua influenza sull’economia anche in condizioni di ZLB. Dalla nostra analisi emerge come la contemporanea presenza di tassi nulli e deflazione conduca il sistema economico in una fase di stagnazione, che la politica monetaria, usando gli strumenti tradizionali, non è in grado di risolvere. Una banca centrale allo ZLB è, però, tutt’altro che impotente: abbiamo raccolto una serie di strumenti eccezionali che dovrebbero esser in grado di influenzare il sistema. Tra questi, quello che viene sostenuto con maggior forza dai modelli studiati è la gestione delle aspettative: l’autorità monetaria al fine di favorire la ripresa deve riuscire ad accrescere il livello dei prezzi atteso per il futuro, impegnandosi a perseguire politiche maggiormente inflattive. Nella seconda parte del nostro lavoro, abbiamo applicato i concetti teorici sviluppati al caso del Giappone tra anni ’90 e 2000. In questo periodo, il Paese asiatico ha vissuto una fase di profonda stagnazione, con tassi nulli e deflazione, la quale sembrerebbe replicare la condizione keynesiana di trappola della liquidità. Tramite un’analisi delle variabili economiche del periodo, abbiamo concluso che la principale causa della Lost Decade giapponese è identificabile con l’affermarsi nel mercato di un eccesso di offerta, a cui il governo, proteggendo le imprese meno efficienti, impediva di assorbirsi. Infine, abbiamo realizzato tre analisi empiriche. La prima va a supportare la tesi per cui il blocco dei consumi durante la depressione sia dovuto principalmente ad un blocco dei salari, mentre questi si sarebbero arrestati nella loro crescita per effetto di un raffreddamento della produttività. Poi, abbiamo verificato che la politica monetaria durante il periodo di ZLB perde completamente la sua capacità di guidare l’inflazione. Infine, valutando la regola di Taylor sulla politica realizzata della BOJ, abbiamo individuato che questa resta sempre attenta all’inflazione, senza preoccuparsi mai dell’output gap, aggravando ulteriormente la crisi.

Politica monetaria in trappola della liquidità. Un'applicazione al caso giapponese

POLINELLI, PAOLO;TURRINI, ANDREA
2009/2010

Abstract

In questa tesi siamo andati ad indagare la capacità della politica monetaria di esercitare la sua influenza sull’economia anche in condizioni di ZLB. Dalla nostra analisi emerge come la contemporanea presenza di tassi nulli e deflazione conduca il sistema economico in una fase di stagnazione, che la politica monetaria, usando gli strumenti tradizionali, non è in grado di risolvere. Una banca centrale allo ZLB è, però, tutt’altro che impotente: abbiamo raccolto una serie di strumenti eccezionali che dovrebbero esser in grado di influenzare il sistema. Tra questi, quello che viene sostenuto con maggior forza dai modelli studiati è la gestione delle aspettative: l’autorità monetaria al fine di favorire la ripresa deve riuscire ad accrescere il livello dei prezzi atteso per il futuro, impegnandosi a perseguire politiche maggiormente inflattive. Nella seconda parte del nostro lavoro, abbiamo applicato i concetti teorici sviluppati al caso del Giappone tra anni ’90 e 2000. In questo periodo, il Paese asiatico ha vissuto una fase di profonda stagnazione, con tassi nulli e deflazione, la quale sembrerebbe replicare la condizione keynesiana di trappola della liquidità. Tramite un’analisi delle variabili economiche del periodo, abbiamo concluso che la principale causa della Lost Decade giapponese è identificabile con l’affermarsi nel mercato di un eccesso di offerta, a cui il governo, proteggendo le imprese meno efficienti, impediva di assorbirsi. Infine, abbiamo realizzato tre analisi empiriche. La prima va a supportare la tesi per cui il blocco dei consumi durante la depressione sia dovuto principalmente ad un blocco dei salari, mentre questi si sarebbero arrestati nella loro crescita per effetto di un raffreddamento della produttività. Poi, abbiamo verificato che la politica monetaria durante il periodo di ZLB perde completamente la sua capacità di guidare l’inflazione. Infine, valutando la regola di Taylor sulla politica realizzata della BOJ, abbiamo individuato che questa resta sempre attenta all’inflazione, senza preoccuparsi mai dell’output gap, aggravando ulteriormente la crisi.
ING II - Facolta' di Ingegneria dei Sistemi
22-lug-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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