L’elaborato di tesi ha come scopo primario quello di definire come sia possibile l’interazione tra l’università e una PMI, la Cea Srl. Cea è una piccola-media impresa operante nel settore ascensoristico. Cea è stata fondata nel 1978 dai fratelli De Fusto con le rispettive famiglie e i vari componenti della famiglia svolgono un ruolo ben preciso all’interno dell’azienda. Ad oggi, essa annovera 22 dipendenti di cui 11 interni alla famiglia De Fusto. La Cea è fornitrice a livello mondiale di tutti i componenti, quadri di manovra e precablate, vari accessori installati in un ascensore. La Cea possiede un numero abbastanza ingente di clienti, circa 1300. Per rimanere leader sul mercato la Cea partecipa a numerose associazioni di settore e organizza al suo interno svariati meeting e corsi per tenere aggiornati i suoi dipendenti e per i clienti allo scopo di far conoscere al meglio i propri prodotti. L’argomento delle collaborazioni tra università e impresa è già stato di enorme interesse nel passato, con particolare riferimento alle collaborazioni tra università e grandi imprese. Il presente lavoro vuole puntare ad analizzare una collaborazione tra università e PMI. La review della letteratura ha mostrato infatti che sono molti gli autori che si sono occupati di questo tema. Nello sviluppo del lavoro sono stati presi in considerazione alcuni dei maggiori articoli scritti sull’argomento ed altri un po’ meno noti che esaltassero gli aspetti a noi più interessanti. Dagli articoli considerati si evince che molti autori hanno sviluppato il tema della collaborazione tra università e imprese di grandi dimensioni. Molti meno autori hanno invece toccato il tema della collaborazione tra università e piccole e medie imprese e quindi risulta ad oggi un tema non ancora ampiamente sviluppato. L’obiettivo è pertanto quello di studiare proprio una caso di interazione tra un ente di ricerca e una PMI. Questo processo è stato fatto applicando la metodologia degli studi di caso al caso Cea. E’ stato sicuramente un processo agevolato in quanto sono stato attore attivo della collaborazione e quindi mi è stato facilitato l’accesso alle informazioni necessarie allo sviluppo della tesi. Sono state effettuate delle interviste ai vari attori coinvolti e questo è risultato ampiamente utile per capire le sensazioni lasciate dalla collaborazione. Si è potuto notare come i diversi professionisti coinvolti abbiano dato risposte differenti sulla base della loro esperienza. Si è quindi analizzato il vero e proprio caso di studio riguardante la collaborazione avvenuta tra il Politecnico di Milano e la PMI Cea, su due specifici progetti. Lo scopo è stato quello di far emergere i due progetti trattati descrivendo gli step principali e i punti di maggior rilievo. Il primo progetto riguardava lo sviluppo di un sistema di controllo accesso ad impronte digitali per applicazioni ascensoristiche. Non è altro che un particolare apparecchio che permette la tutela della privacy e che consente l’accesso ai piani di uno stabilimento solo agli utenti registrati. Il secondo progetto riguardava invece i sistemi di precablaggio parti elettriche dell’ascensore (Sistema Integrato BUS). Questo progetto nasce dall’esigenza di favorire la sicurezza all’interno della cabina dell’ascensore e di rendere maggiormente sicuro il trasporto verticale. Entrambi i progetti hanno portato all’emersione di aspetti interessanti. In una prima parte sono stati analizzati i benefici che Cea ha tratto dalla collaborazione con il Politecnico di Milano, dipartimento di Ingegneria Elettronica e in una seconda parte invece sono stati definiti i fattori che hanno impattato sulla collaborazione. Dalla prima parte emerge che il contesto diventa sempre più turbolento ed incerto e i cambiamenti avvengono con maggiore velocità. E’ per questo motivo che l’azienda non può possedere al suo interno tutte le risorse e le competenze necessarie e deve quindi comunicare con l’esterno creando una collaborative working. Sono state spiegate le motivazioni che hanno portato Cea a collaborare con il Politecnico e sono stati definiti quelli che sono stati i maggiori fattori critici di successo. Emerge che sicuramente è stata data una grande opportunità agli studenti che hanno potuto sfruttare questa esperienza mettendo in gioco le conoscenze acquisiti durante gli anni di studio. Non da meno gioca un ruolo chiave l’immagine dell’azienda che, grazie alla collaborazione con un importante ente di ricerca, ha avuto un riscontro di ampio respiro sul mercato. Grazie ad una collaborazione è possibile introdurre nuovi prodotti e quindi avere un vantaggio non solo nel breve periodo ma anche nel medio lungo termine. Investire nella R&D può rappresentare un enorme punto di forza, come nel caso Cea. Dalla collaborazione poi Cea ha anche potuto godere di un credito di imposta del 10% dei costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo. Dall’altro lato della medaglia si trovano però i fattori che hanno impattato sulla collaborazione. Per generare una buona interazione tra mondo accademico e università è opportuno che ci sia un movimento da ambo le parti. Nella collaborazione tra Politecnico di Milano e Cea sicuramente si è presentato un primo problema riguardante l’entità dei progetti. Si trattava di progetti da sviluppare ex novo mediante un progetto di tesi e probabilmente i ragazzi non erano ancora pronti ad affrontare un lavoro così complicato. Dall’altro canto hanno inciso i rapporti interpersonali tra i vari attori coinvolti. I tecnici interni all’azienda non godono proprio di doti spiccate di scambio collaborativo e i ragazzi spesso hanno ostentato un comportamento estremamente saccente. Questo ha contribuito al non instaurarsi della fiducia reciproca che, evidentemente, risulta un aspetto fondamentale affinché gli attori coinvolti in una collaborazione possano interagire. Si evidenzia inoltre come sia mancata un’effettiva figura del champion che conducesse la comunicazione. Altro aspetto rilevante riguarda i docenti che hanno svolto un ruolo marginale; i ragazzi infatti non avevano un supporto e delle persone competenti a cui far riferimento. In un’ultima parte del lavoro si sono volute tirare le conclusioni e si è voluto provare a rispondere alle due domande principali riguardanti i benefici e i problemi riscontrati nella collaborazione. Viste le problematiche emerse si sono provate a proporre delle possibili azioni correttive per le future collaborazioni. Ad esempio si è ritenuto sicuramente importante riuscire ad individuare una figura del Champion affidabile che possegga quindi delle competenze specifiche per il ruolo che deve svolgere. Inoltre sarebbe utile indirizzare lo sviluppo di progetti di così ampio respiro ad altre figure professionali come ricercatori o dottorandi e proporre invece ai tesisti semplicemente il test di verifica di un prototipo già realizzato.

Il problema delle collaborazioni tra piccole e medie imprese e università : il caso Cea

DE FUSTO, FRANCESCO
2009/2010

Abstract

L’elaborato di tesi ha come scopo primario quello di definire come sia possibile l’interazione tra l’università e una PMI, la Cea Srl. Cea è una piccola-media impresa operante nel settore ascensoristico. Cea è stata fondata nel 1978 dai fratelli De Fusto con le rispettive famiglie e i vari componenti della famiglia svolgono un ruolo ben preciso all’interno dell’azienda. Ad oggi, essa annovera 22 dipendenti di cui 11 interni alla famiglia De Fusto. La Cea è fornitrice a livello mondiale di tutti i componenti, quadri di manovra e precablate, vari accessori installati in un ascensore. La Cea possiede un numero abbastanza ingente di clienti, circa 1300. Per rimanere leader sul mercato la Cea partecipa a numerose associazioni di settore e organizza al suo interno svariati meeting e corsi per tenere aggiornati i suoi dipendenti e per i clienti allo scopo di far conoscere al meglio i propri prodotti. L’argomento delle collaborazioni tra università e impresa è già stato di enorme interesse nel passato, con particolare riferimento alle collaborazioni tra università e grandi imprese. Il presente lavoro vuole puntare ad analizzare una collaborazione tra università e PMI. La review della letteratura ha mostrato infatti che sono molti gli autori che si sono occupati di questo tema. Nello sviluppo del lavoro sono stati presi in considerazione alcuni dei maggiori articoli scritti sull’argomento ed altri un po’ meno noti che esaltassero gli aspetti a noi più interessanti. Dagli articoli considerati si evince che molti autori hanno sviluppato il tema della collaborazione tra università e imprese di grandi dimensioni. Molti meno autori hanno invece toccato il tema della collaborazione tra università e piccole e medie imprese e quindi risulta ad oggi un tema non ancora ampiamente sviluppato. L’obiettivo è pertanto quello di studiare proprio una caso di interazione tra un ente di ricerca e una PMI. Questo processo è stato fatto applicando la metodologia degli studi di caso al caso Cea. E’ stato sicuramente un processo agevolato in quanto sono stato attore attivo della collaborazione e quindi mi è stato facilitato l’accesso alle informazioni necessarie allo sviluppo della tesi. Sono state effettuate delle interviste ai vari attori coinvolti e questo è risultato ampiamente utile per capire le sensazioni lasciate dalla collaborazione. Si è potuto notare come i diversi professionisti coinvolti abbiano dato risposte differenti sulla base della loro esperienza. Si è quindi analizzato il vero e proprio caso di studio riguardante la collaborazione avvenuta tra il Politecnico di Milano e la PMI Cea, su due specifici progetti. Lo scopo è stato quello di far emergere i due progetti trattati descrivendo gli step principali e i punti di maggior rilievo. Il primo progetto riguardava lo sviluppo di un sistema di controllo accesso ad impronte digitali per applicazioni ascensoristiche. Non è altro che un particolare apparecchio che permette la tutela della privacy e che consente l’accesso ai piani di uno stabilimento solo agli utenti registrati. Il secondo progetto riguardava invece i sistemi di precablaggio parti elettriche dell’ascensore (Sistema Integrato BUS). Questo progetto nasce dall’esigenza di favorire la sicurezza all’interno della cabina dell’ascensore e di rendere maggiormente sicuro il trasporto verticale. Entrambi i progetti hanno portato all’emersione di aspetti interessanti. In una prima parte sono stati analizzati i benefici che Cea ha tratto dalla collaborazione con il Politecnico di Milano, dipartimento di Ingegneria Elettronica e in una seconda parte invece sono stati definiti i fattori che hanno impattato sulla collaborazione. Dalla prima parte emerge che il contesto diventa sempre più turbolento ed incerto e i cambiamenti avvengono con maggiore velocità. E’ per questo motivo che l’azienda non può possedere al suo interno tutte le risorse e le competenze necessarie e deve quindi comunicare con l’esterno creando una collaborative working. Sono state spiegate le motivazioni che hanno portato Cea a collaborare con il Politecnico e sono stati definiti quelli che sono stati i maggiori fattori critici di successo. Emerge che sicuramente è stata data una grande opportunità agli studenti che hanno potuto sfruttare questa esperienza mettendo in gioco le conoscenze acquisiti durante gli anni di studio. Non da meno gioca un ruolo chiave l’immagine dell’azienda che, grazie alla collaborazione con un importante ente di ricerca, ha avuto un riscontro di ampio respiro sul mercato. Grazie ad una collaborazione è possibile introdurre nuovi prodotti e quindi avere un vantaggio non solo nel breve periodo ma anche nel medio lungo termine. Investire nella R&D può rappresentare un enorme punto di forza, come nel caso Cea. Dalla collaborazione poi Cea ha anche potuto godere di un credito di imposta del 10% dei costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo. Dall’altro lato della medaglia si trovano però i fattori che hanno impattato sulla collaborazione. Per generare una buona interazione tra mondo accademico e università è opportuno che ci sia un movimento da ambo le parti. Nella collaborazione tra Politecnico di Milano e Cea sicuramente si è presentato un primo problema riguardante l’entità dei progetti. Si trattava di progetti da sviluppare ex novo mediante un progetto di tesi e probabilmente i ragazzi non erano ancora pronti ad affrontare un lavoro così complicato. Dall’altro canto hanno inciso i rapporti interpersonali tra i vari attori coinvolti. I tecnici interni all’azienda non godono proprio di doti spiccate di scambio collaborativo e i ragazzi spesso hanno ostentato un comportamento estremamente saccente. Questo ha contribuito al non instaurarsi della fiducia reciproca che, evidentemente, risulta un aspetto fondamentale affinché gli attori coinvolti in una collaborazione possano interagire. Si evidenzia inoltre come sia mancata un’effettiva figura del champion che conducesse la comunicazione. Altro aspetto rilevante riguarda i docenti che hanno svolto un ruolo marginale; i ragazzi infatti non avevano un supporto e delle persone competenti a cui far riferimento. In un’ultima parte del lavoro si sono volute tirare le conclusioni e si è voluto provare a rispondere alle due domande principali riguardanti i benefici e i problemi riscontrati nella collaborazione. Viste le problematiche emerse si sono provate a proporre delle possibili azioni correttive per le future collaborazioni. Ad esempio si è ritenuto sicuramente importante riuscire ad individuare una figura del Champion affidabile che possegga quindi delle competenze specifiche per il ruolo che deve svolgere. Inoltre sarebbe utile indirizzare lo sviluppo di progetti di così ampio respiro ad altre figure professionali come ricercatori o dottorandi e proporre invece ai tesisti semplicemente il test di verifica di un prototipo già realizzato.
COLOMBO, GABRIELE
ING II - Facolta' di Ingegneria dei Sistemi
22-lug-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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