Con Mozart, Haydn e Beethoven, Vienna è la capitale mondiale della musica classica, titolo iridato almeno fino alla Prima Guerra Mondiale. Schonberg e la scuola di Vienna chiudono la grande stagione viennese: la musica dodecafonica demolisce infatti i canoni della musica classica aprendo la strada alla musica elettronica. Nel XX secolo si assiste così ad un’evoluzione epocale tanto in termini di struttura e composizione, quanto di strumenti, performance e modi di fruizione. Oggi la musica è un vero e proprio fenomeno globale –diffuso e permanente– costellato da singoli artisti e singoli eventi che si collocano all’interno di un palinsesto planetario, nel quale si possono riconoscere correnti, ma non più scuole. La musica e il suono sono diventati, grazie alla tecnologia, una qualità necessaria della quotidianità. La tesi nasce nel contesto del concorso d’idee per studenti “VHoM, Vienna House of Music” promosso nel settembre 2010 dall’Associazione Archmedium e dall’Università Politecnica di Barcellona. Tema del concorso era la progettazione di un edificio per la musica classica contemporanea a Vienna, all’interno dello Stadtpark, giardino pubblico posizionato sulla cintura urbana della Ringstrasse. Sebbene nei presupposti si richiedesse un’idea innovativa, il bando presentava invece un programma funzionale abbastanza rigido e tradizionale, oltre che delle indicazioni discutibili sull’inserimento nel contesto. Riflettendo sui modi di fare/fruire musica nella contemporaneità e rileggendo in modo critico il programma di concorso, si è assunto come principio che indeterminatezza, aleatorietà e temporaneità sono caratteri distintivi della modernità e perciò imprescindibili per un progetto con questi obiettivi. Si è dunque immaginato un edificio/dispositivo in grado di svolgere tutte le funzioni proprie di un edificio per la musica ma che, come un apparecchio elettronico, sia in grado di rispondere in tempo reale agli input e sia capace di accogliere eventi differenti in base alle effettive necessità; il tutto grazie a diverse configurazioni interne e ad estensioni temporanee. La dimensione dell’edificio diventa così una questione secondaria rispetto alle possibilità di espansione offerte dal parco e dalla rete con altri luoghi di Vienna. L’edificio, aperto sul Fiume Wien e interrato rispetto allo Stadtpark, si integra infine ai Giardini diventandone un’attrezzatura a tutti gli effetti: una terrazza nel parco aperta sulla città.

VHoM. ConTemporary device : architettura musica paesaggio a Vienna

FLORIS, STEFANO;CASTELLUCCIO, CRISTIANO
2010/2011

Abstract

Con Mozart, Haydn e Beethoven, Vienna è la capitale mondiale della musica classica, titolo iridato almeno fino alla Prima Guerra Mondiale. Schonberg e la scuola di Vienna chiudono la grande stagione viennese: la musica dodecafonica demolisce infatti i canoni della musica classica aprendo la strada alla musica elettronica. Nel XX secolo si assiste così ad un’evoluzione epocale tanto in termini di struttura e composizione, quanto di strumenti, performance e modi di fruizione. Oggi la musica è un vero e proprio fenomeno globale –diffuso e permanente– costellato da singoli artisti e singoli eventi che si collocano all’interno di un palinsesto planetario, nel quale si possono riconoscere correnti, ma non più scuole. La musica e il suono sono diventati, grazie alla tecnologia, una qualità necessaria della quotidianità. La tesi nasce nel contesto del concorso d’idee per studenti “VHoM, Vienna House of Music” promosso nel settembre 2010 dall’Associazione Archmedium e dall’Università Politecnica di Barcellona. Tema del concorso era la progettazione di un edificio per la musica classica contemporanea a Vienna, all’interno dello Stadtpark, giardino pubblico posizionato sulla cintura urbana della Ringstrasse. Sebbene nei presupposti si richiedesse un’idea innovativa, il bando presentava invece un programma funzionale abbastanza rigido e tradizionale, oltre che delle indicazioni discutibili sull’inserimento nel contesto. Riflettendo sui modi di fare/fruire musica nella contemporaneità e rileggendo in modo critico il programma di concorso, si è assunto come principio che indeterminatezza, aleatorietà e temporaneità sono caratteri distintivi della modernità e perciò imprescindibili per un progetto con questi obiettivi. Si è dunque immaginato un edificio/dispositivo in grado di svolgere tutte le funzioni proprie di un edificio per la musica ma che, come un apparecchio elettronico, sia in grado di rispondere in tempo reale agli input e sia capace di accogliere eventi differenti in base alle effettive necessità; il tutto grazie a diverse configurazioni interne e ad estensioni temporanee. La dimensione dell’edificio diventa così una questione secondaria rispetto alle possibilità di espansione offerte dal parco e dalla rete con altri luoghi di Vienna. L’edificio, aperto sul Fiume Wien e interrato rispetto allo Stadtpark, si integra infine ai Giardini diventandone un’attrezzatura a tutti gli effetti: una terrazza nel parco aperta sulla città.
SCRUGLI, PATRIZIA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
3-ott-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/29042