Negli ultimi anni, l’enorme diffusione di dispositivi mobili ha reso necessario lo sviluppo di nuove tecnologie di comunicazione wireless. Di particolare interesse sono le reti Ad-Hoc, che permettono l’instradamento di pacchetti tra due nodi wireless senza l’ausilio di alcuna infrastruttura o rete centralizzata. I nodi di queste reti devono quindi essere in grado di autoconfigurarsi in modo tale da rendere possibile la gestione ed il corretto instradamente dei dati. In questo contesto, molti protocolli di routing sono stati sviluppati per permettere l’instradamento dei pacchetti su percorsi ottimizzati. Questo aspetto delle reti wireless è talmente importante che la più grande classificazione di tale reti viene fatta proprio in base al metodo sfruttato per scoprire nuovi percorsi, distinguendo in particolare due tipologie di protocolli: i proattivi e i reattivi. I protocolli proattivi permettono l’instradamento di un dato mantenendo costantemente aggiornate le tabelle che contengono le informazioni su tutta la rete, indipendentemente dalla quantità di traffico. I protocolli reattivi, invece, sono basati sulla ricerca del percoso da utilizzare per instradare i pacchetti solo nel momento in cui uno dei nodi della rete ha effettivamente bisogno di inviare un dato. Oltre a questa classificazione, esistono anche altre caratteristiche in base alle quali è possibile distinguere le diverse reti Ad-Hoc, come ad esempio il numero di percorsi che la rete stessa è in grado di supportare: singlepath, nel caso in cui la rete è in grado di supportare un solo percorso, o multipath, nel caso in cui è in grado di supportarne molteplici. L’utilizzo di reti multipath è molto importante dal punto di vista dell’affidabilità e della sicurezza. Per via della natura non affidabile delle connessioni wireless e della bassa capacità delle stesse, infatti, può capitare che i percorsi tra due nodi siano inutilizzabili, congestionati o comunque non in grado di trasportare i dati. In questi casi, le reti multipath possono sfruttare un percorso alternativo per permettere ai dati di raggiungere la destinazione desiderata. In questo contesto, il presente lavoro propone di implementare un sistema a supporto di OLSR in modo da permettere di identificare un insieme di percorsi a costo uguale. Il costo di tali percorsi è stato definito attraverso una metrica basata sull’Hop Count, ovvero sul numero di “salti” (intesi come passaggio da nodi intermedi) che un pacchetto deve effettuare prima di raggiungere il nodo destinazione. Una volta scoperti questi percorsi, l’algoritmo provvede a configurarli nel Kernel Linux ed a pesarli sulla base dell’ETX rilevato sul percorso, eseguendo al momento dell’instradamento un Round Robin pesato per ogni Nexthop trovato. In questo modo è quindi possibile ottenere una distribuzione dei dati sulla base della congestione del traffico ed un migliore utilizzo delle risorse della rete stessa.

Studio ed implementazione di un sistema di instradamento multipath per il protocollo OLSR

PASCARELLA, CHRISTIAN
2010/2011

Abstract

Negli ultimi anni, l’enorme diffusione di dispositivi mobili ha reso necessario lo sviluppo di nuove tecnologie di comunicazione wireless. Di particolare interesse sono le reti Ad-Hoc, che permettono l’instradamento di pacchetti tra due nodi wireless senza l’ausilio di alcuna infrastruttura o rete centralizzata. I nodi di queste reti devono quindi essere in grado di autoconfigurarsi in modo tale da rendere possibile la gestione ed il corretto instradamente dei dati. In questo contesto, molti protocolli di routing sono stati sviluppati per permettere l’instradamento dei pacchetti su percorsi ottimizzati. Questo aspetto delle reti wireless è talmente importante che la più grande classificazione di tale reti viene fatta proprio in base al metodo sfruttato per scoprire nuovi percorsi, distinguendo in particolare due tipologie di protocolli: i proattivi e i reattivi. I protocolli proattivi permettono l’instradamento di un dato mantenendo costantemente aggiornate le tabelle che contengono le informazioni su tutta la rete, indipendentemente dalla quantità di traffico. I protocolli reattivi, invece, sono basati sulla ricerca del percoso da utilizzare per instradare i pacchetti solo nel momento in cui uno dei nodi della rete ha effettivamente bisogno di inviare un dato. Oltre a questa classificazione, esistono anche altre caratteristiche in base alle quali è possibile distinguere le diverse reti Ad-Hoc, come ad esempio il numero di percorsi che la rete stessa è in grado di supportare: singlepath, nel caso in cui la rete è in grado di supportare un solo percorso, o multipath, nel caso in cui è in grado di supportarne molteplici. L’utilizzo di reti multipath è molto importante dal punto di vista dell’affidabilità e della sicurezza. Per via della natura non affidabile delle connessioni wireless e della bassa capacità delle stesse, infatti, può capitare che i percorsi tra due nodi siano inutilizzabili, congestionati o comunque non in grado di trasportare i dati. In questi casi, le reti multipath possono sfruttare un percorso alternativo per permettere ai dati di raggiungere la destinazione desiderata. In questo contesto, il presente lavoro propone di implementare un sistema a supporto di OLSR in modo da permettere di identificare un insieme di percorsi a costo uguale. Il costo di tali percorsi è stato definito attraverso una metrica basata sull’Hop Count, ovvero sul numero di “salti” (intesi come passaggio da nodi intermedi) che un pacchetto deve effettuare prima di raggiungere il nodo destinazione. Una volta scoperti questi percorsi, l’algoritmo provvede a configurarli nel Kernel Linux ed a pesarli sulla base dell’ETX rilevato sul percorso, eseguendo al momento dell’instradamento un Round Robin pesato per ogni Nexthop trovato. In questo modo è quindi possibile ottenere una distribuzione dei dati sulla base della congestione del traffico ed un migliore utilizzo delle risorse della rete stessa.
ING V - Scuola di Ingegneria dell'Informazione
4-ott-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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