Punto di partenza e d’ispirazione per quest’argomentazione sono le immagini della campagna pubblicitaria Etro dell’Inverno 1997|98, creata dal fotografo Christopher Griffith ed intitolata Animen. I personaggi raffigurati vengono chiamati Aniumini e sono il risultato di una composizione a livello visivo tra due mondi estranei, in netto contrasto: quello umano e quello animale appunto, ad indicare la contaminazione, tanto importante nella filosofia della storica azienda Etro. Intrecci e trasformazioni nella visione di due mondi. E di questo si vuole parlare in un’esplorazione di affinità, connessioni, assonanze e dissonanze fino ad arrivare ad una proposta progettuale. La ricerca storica è un punto fondamentale nell’ispirazione di ogni collezione Etro, ed ecco perché la scelta progettuale ricade proprio su quest’azienda; dall’ispirazione visiva con la campagna Animen, all’associazione concettuale al tema delle Metamorfosi di Ovidio. Metamorfosi a livello storico con i racconti del poeta latino, e a livello contemporaneo, analizzando dove oggi troviamo le metamorfosi dell’uomo, e quale sia la sua ibridazione con l’animale così come viene raccontato nel poema. Uno stimolo alla creatività dato da racconti ed immagini, accostamenti imprevedibili, emozioni allo stato puro, nell’ibridarsi di corpi e specie. Il concetto di metamorfosi che si vuole analizzare rappresenta un’alterazione dei normali canoni estetici umani. Attraverso la metamorfosi l’uomo mira a modificarsi, a ricercare nuove identità, a raggiungere un'altra forma del sé, soprattutto a livello estetico; si arriva quindi ad una deformazione della silhouette umana, che non segue più la forma naturale del corpo, ma si ibrida con “altro”. La metamorfosi come deformazione avviene attraverso una sommatoria di diverse parti, componenti eterospecifiche sommate tra loro, che arrivano a creare nuove fisionomie, un ibrido di forme e qualità. L’animale visto come essere vivente opposto all’uomo, risulta essere la componente da cui attingere le parti, le forme, i materiali per le metamorfosi corporee. Ed il piede risulta una tra le parti del corpo umano che meglio simboleggia la sua specie distinguendola da quella animale, priva appunto di questo arto caratteristico, della postura eretta, della possibilità di camminare a due gambe. A livello progettuale la scelta creativa ricade sul mondo della calzatura, analizzandone a livello antropologico e psicologico tutti i suoi significati; dal piede calzato all’ossessione tutta al femminile per questo accessorio-oggetto di culto. La trasposizione tra un concetto, quello di metamorfosi, e l’oggetto calzatura è lo stimolo progettuale nonché spunto nell’espressione creativa: metamorfosi da e tra uomo e animale. Vestito di cuoio, il piede ricongiunge la nostra natura al mondo animale. Così avviene l’unione tra due mondi, un’ibridazione tra specie distinte in un continuo alternarsi, simbiosi tra due identità opposte e complementari. L'esatta rappresentazione della filosofia Etro con una nuova simbologia, una nuova modalità di presentazione di un oggetto per un’azienda ancorata storicamente su solide basi, un nuovo modo di rivalutare un prodotto ed elevarlo grazie ad una nuova presentazione al pubblico. Si vuole quindi apportare uno studio stilistico per una visione che possa maggiormente essere coerente e amplificata, così come per il resto del settore pelletteria Etro. Questo progetto si propone di sviluppare una collezione di calzature femminili per l’azienda Etro, per la stagione Autunno/Inverno 2012/13, partendo dal concetto di metamorfosi in animale. Si vuole mettere in atto una mutazione del corpo umano a cominciare dai piedi, che vengono così deformati perdendo le caratteristiche umane, per avvicinarsi sempre più all’aspetto zoomorfo. La calzatura in questo contesto diviene protesi del corpo, una vera e propria architettura mobile artificiale che punta al ritorno alla bestialità, un elemento che si fonde al piede umano come una sorta di seconda pelle che ne altera le fattezze, pronta ad assumere molteplici conformazioni. E come spunto di partenza, la mutazione che i tacchi alti impongono al corpo femminile ha condotto a sviluppare l’idea ambigua di deformazione. E per proporre al pubblico questo concetto, questa fonte d’ispirazione progettuale, si è pensato ad un prodotto scenico per un evento come una sfilata. Senza dubbio già ampiamente utilizzata dal brand per mostrare i suoi prodotti e comunicare il suo stile, la calzatura verrà quindi rivalutata e rivista in una nuova ottica di rappresentazione, focalizzando l’attenzione su di una nuova estetica teatrale, finora poco considerato da Etro per la parte femminile delle sue rappresentazioni, garantendo così a quest’accessorio una nuova visibilità tra i prodotti del brand e portandolo ad essere un notevole richiamo nelle sue proposte stagionali. Fondamentale la distinzione tra le calzature progettate appositamente per la sfilata e quelle per la collezione commerciale di Etro; le prime notevoli e scenografiche, daranno l’immagine rappresentativa del concetto di metamorfosi e saranno il punto di partenza da cui sviluppare stilisticamente la main collection per il brand, considerando la vendibilità e la portabilità del prodotto.

Metamorfosi : deformazione della calzatura verso l'animale. Proposta di una collezione calzature donna per l'azienda ETRO

ZANABONI, GIULIA
2010/2011

Abstract

Punto di partenza e d’ispirazione per quest’argomentazione sono le immagini della campagna pubblicitaria Etro dell’Inverno 1997|98, creata dal fotografo Christopher Griffith ed intitolata Animen. I personaggi raffigurati vengono chiamati Aniumini e sono il risultato di una composizione a livello visivo tra due mondi estranei, in netto contrasto: quello umano e quello animale appunto, ad indicare la contaminazione, tanto importante nella filosofia della storica azienda Etro. Intrecci e trasformazioni nella visione di due mondi. E di questo si vuole parlare in un’esplorazione di affinità, connessioni, assonanze e dissonanze fino ad arrivare ad una proposta progettuale. La ricerca storica è un punto fondamentale nell’ispirazione di ogni collezione Etro, ed ecco perché la scelta progettuale ricade proprio su quest’azienda; dall’ispirazione visiva con la campagna Animen, all’associazione concettuale al tema delle Metamorfosi di Ovidio. Metamorfosi a livello storico con i racconti del poeta latino, e a livello contemporaneo, analizzando dove oggi troviamo le metamorfosi dell’uomo, e quale sia la sua ibridazione con l’animale così come viene raccontato nel poema. Uno stimolo alla creatività dato da racconti ed immagini, accostamenti imprevedibili, emozioni allo stato puro, nell’ibridarsi di corpi e specie. Il concetto di metamorfosi che si vuole analizzare rappresenta un’alterazione dei normali canoni estetici umani. Attraverso la metamorfosi l’uomo mira a modificarsi, a ricercare nuove identità, a raggiungere un'altra forma del sé, soprattutto a livello estetico; si arriva quindi ad una deformazione della silhouette umana, che non segue più la forma naturale del corpo, ma si ibrida con “altro”. La metamorfosi come deformazione avviene attraverso una sommatoria di diverse parti, componenti eterospecifiche sommate tra loro, che arrivano a creare nuove fisionomie, un ibrido di forme e qualità. L’animale visto come essere vivente opposto all’uomo, risulta essere la componente da cui attingere le parti, le forme, i materiali per le metamorfosi corporee. Ed il piede risulta una tra le parti del corpo umano che meglio simboleggia la sua specie distinguendola da quella animale, priva appunto di questo arto caratteristico, della postura eretta, della possibilità di camminare a due gambe. A livello progettuale la scelta creativa ricade sul mondo della calzatura, analizzandone a livello antropologico e psicologico tutti i suoi significati; dal piede calzato all’ossessione tutta al femminile per questo accessorio-oggetto di culto. La trasposizione tra un concetto, quello di metamorfosi, e l’oggetto calzatura è lo stimolo progettuale nonché spunto nell’espressione creativa: metamorfosi da e tra uomo e animale. Vestito di cuoio, il piede ricongiunge la nostra natura al mondo animale. Così avviene l’unione tra due mondi, un’ibridazione tra specie distinte in un continuo alternarsi, simbiosi tra due identità opposte e complementari. L'esatta rappresentazione della filosofia Etro con una nuova simbologia, una nuova modalità di presentazione di un oggetto per un’azienda ancorata storicamente su solide basi, un nuovo modo di rivalutare un prodotto ed elevarlo grazie ad una nuova presentazione al pubblico. Si vuole quindi apportare uno studio stilistico per una visione che possa maggiormente essere coerente e amplificata, così come per il resto del settore pelletteria Etro. Questo progetto si propone di sviluppare una collezione di calzature femminili per l’azienda Etro, per la stagione Autunno/Inverno 2012/13, partendo dal concetto di metamorfosi in animale. Si vuole mettere in atto una mutazione del corpo umano a cominciare dai piedi, che vengono così deformati perdendo le caratteristiche umane, per avvicinarsi sempre più all’aspetto zoomorfo. La calzatura in questo contesto diviene protesi del corpo, una vera e propria architettura mobile artificiale che punta al ritorno alla bestialità, un elemento che si fonde al piede umano come una sorta di seconda pelle che ne altera le fattezze, pronta ad assumere molteplici conformazioni. E come spunto di partenza, la mutazione che i tacchi alti impongono al corpo femminile ha condotto a sviluppare l’idea ambigua di deformazione. E per proporre al pubblico questo concetto, questa fonte d’ispirazione progettuale, si è pensato ad un prodotto scenico per un evento come una sfilata. Senza dubbio già ampiamente utilizzata dal brand per mostrare i suoi prodotti e comunicare il suo stile, la calzatura verrà quindi rivalutata e rivista in una nuova ottica di rappresentazione, focalizzando l’attenzione su di una nuova estetica teatrale, finora poco considerato da Etro per la parte femminile delle sue rappresentazioni, garantendo così a quest’accessorio una nuova visibilità tra i prodotti del brand e portandolo ad essere un notevole richiamo nelle sue proposte stagionali. Fondamentale la distinzione tra le calzature progettate appositamente per la sfilata e quelle per la collezione commerciale di Etro; le prime notevoli e scenografiche, daranno l’immagine rappresentativa del concetto di metamorfosi e saranno il punto di partenza da cui sviluppare stilisticamente la main collection per il brand, considerando la vendibilità e la portabilità del prodotto.
FUMAGALLI, ALESSANDRO
FIORANI, ELEONORA
ARC III - Scuola del Design
20-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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