La presente ricerca consiste in un lavoro di analisi e catalogazione dei documenti grafici - schizzi, disegni a strumento realizzati a matita, china, inchiostro, acquerello oltre ad alcune stampe da incisione - riferibili a Leopoldo Pollach ed a suo figlio Giuseppe, conservati presso la Civica Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano. Questo studio si inserisce, inoltre, in un contesto ben più ampio ed articolato di lavori e contributi, cui esso vuole, modestamente, collegarsi. Il percorso di analisi più recente, prendendo spunto dalla ricorrenza del bicentenario della morte di Leopoldo Pollach occorso nel 2006, passando per il convegno di studi del dicembre 2008 organizzato dalla prof.ssa Giuliana Ricci presso la Villa Reale di Milano, è infine approdato alla pubblicazione degli atti del convegno stesso, nel novembre 2009, curata dal relatore della presente tesi, prof.ssa Giuliana Ricci, e dalla prof.ssa Giovanna D’Amia. Il valore del contributo di Leopoldo Pollach relativamente all’architettura neoclassica lombarda, non era, per molti versi, pienamente riconosciuto da storici, studiosi e critici, anche se vi sono state alcune importanti eccezioni, prima in ordine cronologico il catalogo della mostra del 1959 sul neoclassicismo lombardo curato da Angela Ottino della Chiesa , oltre naturalmente al capitolo dedicato «al primo allievo di Piermarini» , da parte di Gianni Mezzanotte, nel suo volume Architettura neoclassica in Lombardia, edito a Napoli nel 1966. Principale obiettivo della ricerca è stato, pertanto, quello di fornire agli studiosi di settore uno strumento integrativo per analizzare e divulgare l’opera di Leopoldo Pollach innanzi tutto e del figlio Giuseppe, attraverso la catalogazione della presente raccolta, come primo contributo in un più ampio contesto di fonti documentali altrimenti disperse in numerosi fondi. Il lavoro svolto presso la Civica Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli” ha fornito, inoltre, lo spunto per riflettere su alcuni aspetti e temi ricorrenti nell’architettura, e non solo, di Leopoldo Pollach, ma anche per far emergere la figura, certamente meno nota, del figlio Giuseppe , dei suoi rapporti con il padre-maestro in quanto erede della professione nonché “primissimo organizzatore” del materiale grafico dello studio di architettura del padre.

Leopoldo e Giuseppe Pollach nell'analisi dei documenti autografi dal 1775 al 1847. Civica raccolta delle stampe “A. Bertarelli” del Castello Sforzesco Milano

MAIOCCHI, CARLO
2010/2011

Abstract

La presente ricerca consiste in un lavoro di analisi e catalogazione dei documenti grafici - schizzi, disegni a strumento realizzati a matita, china, inchiostro, acquerello oltre ad alcune stampe da incisione - riferibili a Leopoldo Pollach ed a suo figlio Giuseppe, conservati presso la Civica Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano. Questo studio si inserisce, inoltre, in un contesto ben più ampio ed articolato di lavori e contributi, cui esso vuole, modestamente, collegarsi. Il percorso di analisi più recente, prendendo spunto dalla ricorrenza del bicentenario della morte di Leopoldo Pollach occorso nel 2006, passando per il convegno di studi del dicembre 2008 organizzato dalla prof.ssa Giuliana Ricci presso la Villa Reale di Milano, è infine approdato alla pubblicazione degli atti del convegno stesso, nel novembre 2009, curata dal relatore della presente tesi, prof.ssa Giuliana Ricci, e dalla prof.ssa Giovanna D’Amia. Il valore del contributo di Leopoldo Pollach relativamente all’architettura neoclassica lombarda, non era, per molti versi, pienamente riconosciuto da storici, studiosi e critici, anche se vi sono state alcune importanti eccezioni, prima in ordine cronologico il catalogo della mostra del 1959 sul neoclassicismo lombardo curato da Angela Ottino della Chiesa , oltre naturalmente al capitolo dedicato «al primo allievo di Piermarini» , da parte di Gianni Mezzanotte, nel suo volume Architettura neoclassica in Lombardia, edito a Napoli nel 1966. Principale obiettivo della ricerca è stato, pertanto, quello di fornire agli studiosi di settore uno strumento integrativo per analizzare e divulgare l’opera di Leopoldo Pollach innanzi tutto e del figlio Giuseppe, attraverso la catalogazione della presente raccolta, come primo contributo in un più ampio contesto di fonti documentali altrimenti disperse in numerosi fondi. Il lavoro svolto presso la Civica Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli” ha fornito, inoltre, lo spunto per riflettere su alcuni aspetti e temi ricorrenti nell’architettura, e non solo, di Leopoldo Pollach, ma anche per far emergere la figura, certamente meno nota, del figlio Giuseppe , dei suoi rapporti con il padre-maestro in quanto erede della professione nonché “primissimo organizzatore” del materiale grafico dello studio di architettura del padre.
MORI, GIOVANNA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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