Earth after people è un laboratorio sperimentale in situ, che propone un’alternativa di utilizzo del territorio murgiano. La contrada Franchini, uno dei tanti piccoli centri abitati costruiti negli anni 50, diventa il fulcro dell’iniziativa. La situazione attuale versa in una fase di stallo, le infrastrutture edificate negli anni della riforma sono in una situazione di quasi totale abbandono. Le domande da cui Earth After People ha preso forma sono state sul destino di questi luoghi, sul presagire un futuro d'abbandono e di disinteresse da parte della comunità e sull'urgenza di sviluppare per essi una nuova desiderabilità sociale. La creazione di una piattaforma multimediale per condividere questa ricerca, nasce con l'obiettivo di creare una rete di soggetti interessati all'argomento. In particolare attraverso la collaborazione con l'associazione culturale Make People Do si è proposto di utilizzare il villaggio di contrada Franchini, realizzando un evento. Una serie di work-shop in cui i partecipanti, seguiti da maestri artigiani, hanno appreso le tecniche tradizionali di lavorazione dei materiali locali e che il territorio offre. La voglia di agire sul territorio nasce dal bisogno primordiale di modificare lo spazio in cui si vive. Così prendono forma una serie di dispositivi, allestimento dell'evento, che ruotano intorno all'idea di metamorfosi, una metamorfosi che lavora con ritmi differenti, quello della natura e quello dell'uomo. Sebbene la natura dell'evento sia effimera, l'allestimento lascia dietro di sè delle tracce, dei resti. Tracce che diventano inizio di una cura, una riattivazione parziale e mirata, innesco di un potenziale processo di guarigione. La fase successiva di progettazione è nata infatti da un approccio diretto col luogo, pur affondando le sue radici in riferimenti artistici e architettonici. Il risultato finale è un discorso sulla trasformazione, una serie di progetti che formano un abaco da cui attingere per una possibile strategia di recupero. Tramite interventi minimi si conferisce al luogo una nuova identità. Il progetto, infine viene restituito alla comunità attraverso la rete per aumentare il fattore di desiderabilità sociale.

Earth after people

GRAMEGNA, ANGELO
2010/2011

Abstract

Earth after people è un laboratorio sperimentale in situ, che propone un’alternativa di utilizzo del territorio murgiano. La contrada Franchini, uno dei tanti piccoli centri abitati costruiti negli anni 50, diventa il fulcro dell’iniziativa. La situazione attuale versa in una fase di stallo, le infrastrutture edificate negli anni della riforma sono in una situazione di quasi totale abbandono. Le domande da cui Earth After People ha preso forma sono state sul destino di questi luoghi, sul presagire un futuro d'abbandono e di disinteresse da parte della comunità e sull'urgenza di sviluppare per essi una nuova desiderabilità sociale. La creazione di una piattaforma multimediale per condividere questa ricerca, nasce con l'obiettivo di creare una rete di soggetti interessati all'argomento. In particolare attraverso la collaborazione con l'associazione culturale Make People Do si è proposto di utilizzare il villaggio di contrada Franchini, realizzando un evento. Una serie di work-shop in cui i partecipanti, seguiti da maestri artigiani, hanno appreso le tecniche tradizionali di lavorazione dei materiali locali e che il territorio offre. La voglia di agire sul territorio nasce dal bisogno primordiale di modificare lo spazio in cui si vive. Così prendono forma una serie di dispositivi, allestimento dell'evento, che ruotano intorno all'idea di metamorfosi, una metamorfosi che lavora con ritmi differenti, quello della natura e quello dell'uomo. Sebbene la natura dell'evento sia effimera, l'allestimento lascia dietro di sè delle tracce, dei resti. Tracce che diventano inizio di una cura, una riattivazione parziale e mirata, innesco di un potenziale processo di guarigione. La fase successiva di progettazione è nata infatti da un approccio diretto col luogo, pur affondando le sue radici in riferimenti artistici e architettonici. Il risultato finale è un discorso sulla trasformazione, una serie di progetti che formano un abaco da cui attingere per una possibile strategia di recupero. Tramite interventi minimi si conferisce al luogo una nuova identità. Il progetto, infine viene restituito alla comunità attraverso la rete per aumentare il fattore di desiderabilità sociale.
SCANDURRA, ALESSANDRO
ARC III - Scuola del Design
20-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/31921