Questa tesi nasce dall’osservazione della società contemporanea, caratterizzata dall’incertezza, dall’insicurezza e dalla generale disgregazione dei rapporti umani. Propongo, a tal fine, strumenti in grado di opporsi all’imperante tendenza dispersiva del nostro tempo. Dagli studi effettuati durante la mia carriera universitaria, e non solo, ho potuto notare come la propensione dell’arte contemporanea, in particolare della cosìdetta arte relazionale, sia proprio quella di ricercare, attraverso l’”opera d’arte”, di recuperare codeste relazioni. L’opera d’arte, non è più intesa come oggetto finito frutto di un gesto creativo, si identifica oggi con le relazioni, gli scambi, i gesti, le sensazioni che essa è in grado di produrre. Questa tendenza molto chiara alla socializzazione dell’arte contemporanea è fortemente necessaria anche all’architettura e all’urbanistica; termini che sempre più sovente vengono accompagnati dalla parola sostenibilità. La sostenibilità investe aspetti ambientali, economici e sociali; ed proprio su questi ultimi aspetti che mi appare oggi necessario soffermare la mia riflessione. Che cosa intendiamo con sostenibilità sociale ed in quali modi essa si manifesta all’interno dei progetti architettonico/urbanistici è uno degli elementi di discussione della mia tesi. Architettura/Urbanistica e Arte giocano oggi un ruolo strategico e fondamentale nel ripristino delle antiche forme relazionali e nella manifestazione di profili inediti di socializzazione. Architettura e arte verranno chiamate in causa come espedienti, comprovati da diversi esempi, per instaurare forme di socializzazione nuove, che avranno il compito di migliorare la vivibilità delle nostre città, attraverso lo scambio, la ludicità, l’interattività culturale, ecc. Dimostrerò, attraverso numerosi casi di studio, come l’arte relazionale e la sostenibilità sociale dell’architettura/urbanistica, siano l’una il riflesso dell’altra. Il mio studio, intende inoltre sdoganare il termine, urbanistica/architettura sociale, dal significato di mera disciplina nata per programmare, progettare e gestire le parti di popolazione dichiaratamente in difficoltà. E’ bene interpretare oggi l’architettura sociale non più associandola all’edilizia sociale, ma attribuendo ad essa nuovi obiettivi da raggiungere. Si tratta di un’architettura che ponga di nuovo l’uomo al centro della propria esperienza, un’architettura che cerchi una partecipazione carica di significato negli abitanti dei luoghi e degli edifici. Troppo spesso l’attenzione degli architetti e urbanisti si concentra sul prodotto fisico e finito (piani regolatori e proposte edilizie) perché questo prodotto è facile da vedere e da discutere, mentre le problematiche sottostanti che determinano la direzione del cambiamento rimangono accantonate e trascurate. Le questioni della civiltà contemporanea, le nuove possibilità delineate dall’impiego di fonti rinnovabili e la coscienza della limitatezza delle risorse, hanno provocato uno scostamento dai tradizionali intendimenti della disciplina architettonica a favore di una maggiore consapevolezza degli strumenti progettuali finalizzati alla risoluzione dei problemi e alla creazione del benessere collettivo. Cos’e’ la sostenibilità sociale ?Come riuscire a esprimerla e a materializzarla? Quali sono le caratteristiche che accomunano all’arte relazionale e sostenibilità sociale?Sono le principali domande cui la mia tesi vuole dare risposta.

Arte Relazionale & Sostenibilità Sociale per un'Urbanistica Umanista

LA MANNA, CHIARA VALENTINA
2008/2009

Abstract

Questa tesi nasce dall’osservazione della società contemporanea, caratterizzata dall’incertezza, dall’insicurezza e dalla generale disgregazione dei rapporti umani. Propongo, a tal fine, strumenti in grado di opporsi all’imperante tendenza dispersiva del nostro tempo. Dagli studi effettuati durante la mia carriera universitaria, e non solo, ho potuto notare come la propensione dell’arte contemporanea, in particolare della cosìdetta arte relazionale, sia proprio quella di ricercare, attraverso l’”opera d’arte”, di recuperare codeste relazioni. L’opera d’arte, non è più intesa come oggetto finito frutto di un gesto creativo, si identifica oggi con le relazioni, gli scambi, i gesti, le sensazioni che essa è in grado di produrre. Questa tendenza molto chiara alla socializzazione dell’arte contemporanea è fortemente necessaria anche all’architettura e all’urbanistica; termini che sempre più sovente vengono accompagnati dalla parola sostenibilità. La sostenibilità investe aspetti ambientali, economici e sociali; ed proprio su questi ultimi aspetti che mi appare oggi necessario soffermare la mia riflessione. Che cosa intendiamo con sostenibilità sociale ed in quali modi essa si manifesta all’interno dei progetti architettonico/urbanistici è uno degli elementi di discussione della mia tesi. Architettura/Urbanistica e Arte giocano oggi un ruolo strategico e fondamentale nel ripristino delle antiche forme relazionali e nella manifestazione di profili inediti di socializzazione. Architettura e arte verranno chiamate in causa come espedienti, comprovati da diversi esempi, per instaurare forme di socializzazione nuove, che avranno il compito di migliorare la vivibilità delle nostre città, attraverso lo scambio, la ludicità, l’interattività culturale, ecc. Dimostrerò, attraverso numerosi casi di studio, come l’arte relazionale e la sostenibilità sociale dell’architettura/urbanistica, siano l’una il riflesso dell’altra. Il mio studio, intende inoltre sdoganare il termine, urbanistica/architettura sociale, dal significato di mera disciplina nata per programmare, progettare e gestire le parti di popolazione dichiaratamente in difficoltà. E’ bene interpretare oggi l’architettura sociale non più associandola all’edilizia sociale, ma attribuendo ad essa nuovi obiettivi da raggiungere. Si tratta di un’architettura che ponga di nuovo l’uomo al centro della propria esperienza, un’architettura che cerchi una partecipazione carica di significato negli abitanti dei luoghi e degli edifici. Troppo spesso l’attenzione degli architetti e urbanisti si concentra sul prodotto fisico e finito (piani regolatori e proposte edilizie) perché questo prodotto è facile da vedere e da discutere, mentre le problematiche sottostanti che determinano la direzione del cambiamento rimangono accantonate e trascurate. Le questioni della civiltà contemporanea, le nuove possibilità delineate dall’impiego di fonti rinnovabili e la coscienza della limitatezza delle risorse, hanno provocato uno scostamento dai tradizionali intendimenti della disciplina architettonica a favore di una maggiore consapevolezza degli strumenti progettuali finalizzati alla risoluzione dei problemi e alla creazione del benessere collettivo. Cos’e’ la sostenibilità sociale ?Come riuscire a esprimerla e a materializzarla? Quali sono le caratteristiche che accomunano all’arte relazionale e sostenibilità sociale?Sono le principali domande cui la mia tesi vuole dare risposta.
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
4-mag-2010
2008/2009
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/32