Il progetto di ricerca “Frontiere aperte” vuole indagare il tema del disagio insediativo e le modalita’ con cui le aree soggette al fenomeno dello spopolamento possano strutturare processi di riattivazione economica,trovando soluzioni partecipate al problema dell’abbandono dei centri storici. Esistono realta’ nel nostro paese in cui il problema e’ diventato risorsa, luoghi in cui si e’saputo colmare il vuoto con i progetti e la passione di chi crede che non sia ancora tutto perso. Punto primo, il tema dell’accoglienza, legato all’emergenza umanitaria dei profughi nel mediterraneo, qui si fonde con linee guida economiche e progetti architettonici che puntano alla revitalizzazione di un caso studio attraverso una matrice multiculturale. Il caso studio e’ Badolato, e si trova sulla stessa fascia Jonica Calabrese sulla quale giacciono, come morte, decine di carrette del mare, la stessa costa Jonica che e’ tra le aree a maggior rischio di disagio insediativo e la stessa costa Jonica che ha saputo insegnare a leggere le parole tolleranza e integrazione. Persone che vanno, persone che arrivano. Una diaspora forzata, che lascia l’amaro in bocca ma le voci di tanti popoli nelle orecchie. Punto secondo, saldamente legato al primo, il tema del recupero e dalla promozione in chiave turistica dei centri storici. Connettere, valorizzare, riscoprire e restaurare sono le parole chiave di un progetto di rinnovo sostenibile e solidale che trae il proprio valore aggiunto dalla multiculturalita’ delle proposte.La ricerca e’ stata organizzata in 3 parti fondamentali. La prima dedicata al tema dello spopolamento, la seconda all’immigrazione nell'area mediterranea e la terza legata alla fase di progetto. Tale ultima fase, partendo dall’analisi di progetti esistenti e gia’ verificati, propone una possibile soluzione al tema dell’abbandono dei centri sorici calabresi attraverso strategie di accoglienza e ricettivita’. Come e’ ben intuibile, accogliere, assume qui un significato bivalente e se da un lato le case abbandonate si aprono ai rifugiati politici di tutto il mondo, dall’altro diventano espressione di una nuova forma di turismo dove il senso del luogo diventa il senso di questo viaggio.

Frontiere aperte. Strategie per la revitalizzazione dei centri storici calabresi

DE CIECHI, FABIO;GALLELLI, CARLO
2010/2011

Abstract

Il progetto di ricerca “Frontiere aperte” vuole indagare il tema del disagio insediativo e le modalita’ con cui le aree soggette al fenomeno dello spopolamento possano strutturare processi di riattivazione economica,trovando soluzioni partecipate al problema dell’abbandono dei centri storici. Esistono realta’ nel nostro paese in cui il problema e’ diventato risorsa, luoghi in cui si e’saputo colmare il vuoto con i progetti e la passione di chi crede che non sia ancora tutto perso. Punto primo, il tema dell’accoglienza, legato all’emergenza umanitaria dei profughi nel mediterraneo, qui si fonde con linee guida economiche e progetti architettonici che puntano alla revitalizzazione di un caso studio attraverso una matrice multiculturale. Il caso studio e’ Badolato, e si trova sulla stessa fascia Jonica Calabrese sulla quale giacciono, come morte, decine di carrette del mare, la stessa costa Jonica che e’ tra le aree a maggior rischio di disagio insediativo e la stessa costa Jonica che ha saputo insegnare a leggere le parole tolleranza e integrazione. Persone che vanno, persone che arrivano. Una diaspora forzata, che lascia l’amaro in bocca ma le voci di tanti popoli nelle orecchie. Punto secondo, saldamente legato al primo, il tema del recupero e dalla promozione in chiave turistica dei centri storici. Connettere, valorizzare, riscoprire e restaurare sono le parole chiave di un progetto di rinnovo sostenibile e solidale che trae il proprio valore aggiunto dalla multiculturalita’ delle proposte.La ricerca e’ stata organizzata in 3 parti fondamentali. La prima dedicata al tema dello spopolamento, la seconda all’immigrazione nell'area mediterranea e la terza legata alla fase di progetto. Tale ultima fase, partendo dall’analisi di progetti esistenti e gia’ verificati, propone una possibile soluzione al tema dell’abbandono dei centri sorici calabresi attraverso strategie di accoglienza e ricettivita’. Come e’ ben intuibile, accogliere, assume qui un significato bivalente e se da un lato le case abbandonate si aprono ai rifugiati politici di tutto il mondo, dall’altro diventano espressione di una nuova forma di turismo dove il senso del luogo diventa il senso di questo viaggio.
INTI, ISABELLA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/33681