Le pratiche di riuso temporaneo sono nate e si sono sviluppate come risposta immediata e informale al fenomeno dell’ abbandono di spazi urbani ed edifici dismessi nella città post-industriale. Dopo la crisi energetica degli anni’ 70, molte città europee hanno dovuto affrontare profonde trasformazioni economiche e sociali: i risultati di questi mutamenti sono rimasti impressi sul territorio urbano creando un’eredità di spazi abbandonati molto consistente e tipologicamente varia che si mantiene intatta ancora oggi. Ex aree industriali, ex fabbriche, ex mattatoi, ex scuole, ex uffici, ex scali ferroviari, ex caserme sono i nomi degli spazi in abbandono che, seppure a scala molto diversa, rappresentano oggi una delle sfide più importanti per lo sviluppo urbano della città che ha terminato la sua espansione ma vuole crescere ancora. La presenza di spazi abbandonati all’ interno della città è spesso associata a fenomeni di separazione urbana, insicurezza e degrado sociale ma può diventare luogo di esplorazione per nuovi usi ed interventi. Uno sguardo ravvicinato ai siti abbandonati ci mostra come in assenza di sviluppo commerciale, molte aree siano diventate un terreno di sperimentazione e di nascita di nuovi usi temporanei. Questi usi hanno nell’arte, nella musica e nella cultura pop, come nell’associazionismo, nei mercati informali o nelle piccole imprese start-up, le loro espressioni più visibili e rappresentano l’ unica forma di uso conveniente e positivo che uno spazio dismesso può offrire in attesa di una destinazione futura. Questa tesi si propone di offrire l’analisi di alcuni di questi usi (casi studio) attraverso la lente d’ingrandimento di un dibattito internazionale in rapida crescita. Spazi, tempi, attori, strumenti, processi e architetture del riuso temporaneo sono gli ingredienti necessari alla rivitalizzazione temporanea dello spazio dismesso. In particolare l’ analisi e il progetto su due tipologie di spazio diverse come gli edifici industriali dismessi e i negozi sfitti, può aiutare a capire le problematiche funzionali-architettoniche legate a questo processo. Lo scopo finale è quindi la creazione di nuovi servizi autorganizzati per la città in trasformazione parallelamente alla sperimentazione controllata di usi imprevedibili come esperienze pioniere di futuri progetti di sviluppo.

Tattiche di riuso temporaneo: spazi, tempi ed interventi per la rigenerazione urbana

PAGLIARO, PIETRO
2008/2009

Abstract

Le pratiche di riuso temporaneo sono nate e si sono sviluppate come risposta immediata e informale al fenomeno dell’ abbandono di spazi urbani ed edifici dismessi nella città post-industriale. Dopo la crisi energetica degli anni’ 70, molte città europee hanno dovuto affrontare profonde trasformazioni economiche e sociali: i risultati di questi mutamenti sono rimasti impressi sul territorio urbano creando un’eredità di spazi abbandonati molto consistente e tipologicamente varia che si mantiene intatta ancora oggi. Ex aree industriali, ex fabbriche, ex mattatoi, ex scuole, ex uffici, ex scali ferroviari, ex caserme sono i nomi degli spazi in abbandono che, seppure a scala molto diversa, rappresentano oggi una delle sfide più importanti per lo sviluppo urbano della città che ha terminato la sua espansione ma vuole crescere ancora. La presenza di spazi abbandonati all’ interno della città è spesso associata a fenomeni di separazione urbana, insicurezza e degrado sociale ma può diventare luogo di esplorazione per nuovi usi ed interventi. Uno sguardo ravvicinato ai siti abbandonati ci mostra come in assenza di sviluppo commerciale, molte aree siano diventate un terreno di sperimentazione e di nascita di nuovi usi temporanei. Questi usi hanno nell’arte, nella musica e nella cultura pop, come nell’associazionismo, nei mercati informali o nelle piccole imprese start-up, le loro espressioni più visibili e rappresentano l’ unica forma di uso conveniente e positivo che uno spazio dismesso può offrire in attesa di una destinazione futura. Questa tesi si propone di offrire l’analisi di alcuni di questi usi (casi studio) attraverso la lente d’ingrandimento di un dibattito internazionale in rapida crescita. Spazi, tempi, attori, strumenti, processi e architetture del riuso temporaneo sono gli ingredienti necessari alla rivitalizzazione temporanea dello spazio dismesso. In particolare l’ analisi e il progetto su due tipologie di spazio diverse come gli edifici industriali dismessi e i negozi sfitti, può aiutare a capire le problematiche funzionali-architettoniche legate a questo processo. Lo scopo finale è quindi la creazione di nuovi servizi autorganizzati per la città in trasformazione parallelamente alla sperimentazione controllata di usi imprevedibili come esperienze pioniere di futuri progetti di sviluppo.
INTI, ISABELLA
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
4-mag-2010
2008/2009
Tesi di laurea Magistrale
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