In una società che spesso vive di momenti frenetici e veloci, dove efficienza e produttività sono diventati oramai imperativi irrinunciabili, si sta correndo il rischio di dimenticare un patrimonio sociale e culturale che non merita di essere lasciato silente. La questione anziana si impone come tematica di grande attualità che deve fare riflettere, non solo per i dati puramente statistici che vedono accrescere la vita media ed il numero di anziani presenti nelle nostre città, ma anche per un presa di coscienza su ciò che rappresenta per la società odierna la terza fase della vita. Il progetto Green Park, patrocinato dal Politecnico di Milano, che si insedia nell’area dell’ex Ospedale Neuro Psichiatrico di Dosso del Corso a Mantova è diventato lo spunto per il lavoro di tesi. L’inserimento nell’area di funzioni legate alla residenzialità e sanità rivolte in particolar modo a utenti anziani è stato il principio di una riflessione che si è sviluppata non solo come mero esercizio di progettazione, ma indagine sulle questioni più profonde che legano un progetto architettonico con un progetto sociale. Dalla progettazione di Green Park nasce la proposta che si è sviluppata allargando l’obiettivo dall’ottica di comparto a quella della città, da quella di offerta residenziale limitata a una singola tipologia di utenti al disegno di integrazione multigenerazionale. Il progetto si è andato a definire a livello urbano e dell’area di progetto, un’area periferica e parzialmente inutilizzata, dialogando e confrontandosi con le singolari condizioni e caratteristiche dell’area su cui insistono i fabbricati dell’ex manicomio e la sede dell’Azienda Sanitaria Locale provinciale. L’obiettivo che si è cercato di perseguire è quello di dare all’area e all’intorno una propria identità, in luogo delle criticità emerse da uno sviluppo urbano disorganizzato: un processo di “ricomposizione urbana” in cui le componenti del passato, presente e futuro si intrecciano in modo continuo per cercare di dare una risposta alle emergenti esigenze sociali, culturali e sanitarie.

Green park. Una nuova città della salute : dalla sostenibilità alla compatibilità di nuove forme e modi dell’abitare

BRUNONI, RICCARDO;FIORINI, MATTEO
2010/2011

Abstract

In una società che spesso vive di momenti frenetici e veloci, dove efficienza e produttività sono diventati oramai imperativi irrinunciabili, si sta correndo il rischio di dimenticare un patrimonio sociale e culturale che non merita di essere lasciato silente. La questione anziana si impone come tematica di grande attualità che deve fare riflettere, non solo per i dati puramente statistici che vedono accrescere la vita media ed il numero di anziani presenti nelle nostre città, ma anche per un presa di coscienza su ciò che rappresenta per la società odierna la terza fase della vita. Il progetto Green Park, patrocinato dal Politecnico di Milano, che si insedia nell’area dell’ex Ospedale Neuro Psichiatrico di Dosso del Corso a Mantova è diventato lo spunto per il lavoro di tesi. L’inserimento nell’area di funzioni legate alla residenzialità e sanità rivolte in particolar modo a utenti anziani è stato il principio di una riflessione che si è sviluppata non solo come mero esercizio di progettazione, ma indagine sulle questioni più profonde che legano un progetto architettonico con un progetto sociale. Dalla progettazione di Green Park nasce la proposta che si è sviluppata allargando l’obiettivo dall’ottica di comparto a quella della città, da quella di offerta residenziale limitata a una singola tipologia di utenti al disegno di integrazione multigenerazionale. Il progetto si è andato a definire a livello urbano e dell’area di progetto, un’area periferica e parzialmente inutilizzata, dialogando e confrontandosi con le singolari condizioni e caratteristiche dell’area su cui insistono i fabbricati dell’ex manicomio e la sede dell’Azienda Sanitaria Locale provinciale. L’obiettivo che si è cercato di perseguire è quello di dare all’area e all’intorno una propria identità, in luogo delle criticità emerse da uno sviluppo urbano disorganizzato: un processo di “ricomposizione urbana” in cui le componenti del passato, presente e futuro si intrecciano in modo continuo per cercare di dare una risposta alle emergenti esigenze sociali, culturali e sanitarie.
TREU, MARIA CRISTINA
CAPOLONGO, STEFANO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
20-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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