Inizieremo questa tesi parlando della storia della prefabbricazione e dell’evoluzione del concetto di abitare che ha portato i progettisti sempre più a confrontarsi con questo tema e sopratutto con il tema della gestione dell’emergenza abitativa post- catastrofe. Verrà progettato un modulo abitativo,componente prima del sistema abitativo. Cellula madre da cui generare spazi protesi e complementari. Un ambiente in cui l'individuo tutela la sua privacy, assolve le attività intime del riposo e della cura del corpo,spazio dei sentimenti e delle emozioni. La dimora tradizionale ricostituita nei suoi elementi fondamentali, ridotta agli spazi minimi del risiedere nella definizione di un ambiente qualitativamente confortevole. Volume minimo in cui le componenti strutturali divengono componenti funzionali, in cui il dimensionamento degli impianti diviene matrice per la definizione formale dei componenti fissi della dimora. Una residenza che può essere scomposta in microspazi isolati ma diventare anche un ambiente fluido nel quale l’individuo recupera la sua dimensione intima e profonda, nel quale l’individuo definisce modi, tempi d’uso personali. Spazio del quotidiano, per lo svolgimento delle funzioni primarie. Spazio intimo inserito nel tessuto urbano quale cellula autonoma. Il progetto nasce dal voler creare un prodotto che andasse a colmare il problema abitativo degli sfollati del terremoto 2009 nella regione Abruzzo. L’ attenta analisi dei M.A.P “moduli abitativi provvisori” realizzati per l’emergenza ci ha permesso di stipulare una serie di requisiti a cui il nostro progetto avrebbe dovuto rispondere. Questi requisiti sono: -velocita di trasporto: il modulo preassemblato in fabbrica viene portato come un blocco unico in loco attraverso camion rimorchio -Tempo di permanenza del modulo: Il modulo è stato pensato per non essre permanete in loco ma come una struttura che può essre utilizzata per un max di 5 anni. -Facilità di montaggio: Nel blocco unico prefabbricato portato in loco vi è tutto, dalle componenti strutturali ,che servono a montare il modulo in tutte le sue parti, agli allacci degli impianti elettrico, fognario e idrico. Una volta posizionato sui plinti in calcestruzzo armato viene aperto in tutte le sue parti e fissato. Tutto ciò richede dalle due alle quattro ore anche in base alle dimensioni del nucleo abitativo.

Livin box. Sviluppo di un modulo abitativo provvisorio per situazioni d'emergenza

GIANOLA, MARIA EUGENIA;TONI, MARCO
2010/2011

Abstract

Inizieremo questa tesi parlando della storia della prefabbricazione e dell’evoluzione del concetto di abitare che ha portato i progettisti sempre più a confrontarsi con questo tema e sopratutto con il tema della gestione dell’emergenza abitativa post- catastrofe. Verrà progettato un modulo abitativo,componente prima del sistema abitativo. Cellula madre da cui generare spazi protesi e complementari. Un ambiente in cui l'individuo tutela la sua privacy, assolve le attività intime del riposo e della cura del corpo,spazio dei sentimenti e delle emozioni. La dimora tradizionale ricostituita nei suoi elementi fondamentali, ridotta agli spazi minimi del risiedere nella definizione di un ambiente qualitativamente confortevole. Volume minimo in cui le componenti strutturali divengono componenti funzionali, in cui il dimensionamento degli impianti diviene matrice per la definizione formale dei componenti fissi della dimora. Una residenza che può essere scomposta in microspazi isolati ma diventare anche un ambiente fluido nel quale l’individuo recupera la sua dimensione intima e profonda, nel quale l’individuo definisce modi, tempi d’uso personali. Spazio del quotidiano, per lo svolgimento delle funzioni primarie. Spazio intimo inserito nel tessuto urbano quale cellula autonoma. Il progetto nasce dal voler creare un prodotto che andasse a colmare il problema abitativo degli sfollati del terremoto 2009 nella regione Abruzzo. L’ attenta analisi dei M.A.P “moduli abitativi provvisori” realizzati per l’emergenza ci ha permesso di stipulare una serie di requisiti a cui il nostro progetto avrebbe dovuto rispondere. Questi requisiti sono: -velocita di trasporto: il modulo preassemblato in fabbrica viene portato come un blocco unico in loco attraverso camion rimorchio -Tempo di permanenza del modulo: Il modulo è stato pensato per non essre permanete in loco ma come una struttura che può essre utilizzata per un max di 5 anni. -Facilità di montaggio: Nel blocco unico prefabbricato portato in loco vi è tutto, dalle componenti strutturali ,che servono a montare il modulo in tutte le sue parti, agli allacci degli impianti elettrico, fognario e idrico. Una volta posizionato sui plinti in calcestruzzo armato viene aperto in tutte le sue parti e fissato. Tutto ciò richede dalle due alle quattro ore anche in base alle dimensioni del nucleo abitativo.
ARC III - Scuola del Design
20-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/36141