Dalla segregazione all'integrazione. Trasformazione urbana dell'area dell'ex ospedale psichiatrico Paolo Pini a Milano

La tesi affronta il tema del recupero e del riuso dell’ex Ospedale Psichiatrico P. Pini a Milano, considerando gli aspetti di carattere strutturale, funzionale, architettonico e paesaggistico, formulando valutazioni critiche necessarie per assicurarne la preservazione della memoria e per delineare gli indirizzi per un recupero compatibile. Obiettivo della tesi è favorire la possibile integrazione dell'area nel contesto circostante, operando nei termini della ricomposizione morfologica, della riconversione funzionale, del recupero architettonico e urbano, dimostrando come un’area oggi estranea al contesto e rinchiusa in se stessa possa assumere il ruolo di nuova centralità urbana. La lettura morfologica e la descrizione delle tracce residue permettono la ricostruzione concettuale del paesaggio attraverso il riconoscimento delle giaciture che ne misurano le variazioni. La persistenza dello sfondo dei reticoli agricoli assume un significato strutturalmente rilevante rispetto alla figura frammentata ed episodica del contesto, composta da più tessuti che si sono sviluppati in modo indipendente, senza che alcuno abbia assunto una predominanza sistemica. Il progetto tende a reinterpretare il rigido schema organizzativo del complesso manicomiale, oggi racchiuso da un recinto, aprendolo verso la città tramite il ridisegno dei margini, intesi come ambiti di transizione tra realtà differenti. L’innovazione delle relazioni tra i singoli padiglioni e lo spazio esterno è affidato all’inserimento di un nuovo tessuto continuo di distribuzione leggera che crea, rispetto a una condizione di marginalità e di esclusione, un sistema di spazi aperti permeabili e percorribili. Le azioni di recupero architettonico e l’inserimento di elementi di nuova architettura seguono l’idea di una riconversione funzionale che, avvalendosi della presenza della nuova stazione ferroviaria, pone in primo piano l’ampliamento degli spazi del Museo d’arte Paolo Pini (Mapp), l’individuazione di nuovi uffici per l’amministrazione sanitaria, già ipotizzati dalla Regione Lombardia, e la realizzazione di nuove residenze per studenti a supporto del polo universitario di Bovisa.