La modernità fluida, che oggi viviamo, ha travolto ogni singolo gesto quotidiano diventando sfuggente e approssimativo. Si esauriscono i rapporti sociali diretti dirottati verso una prossimità precaria. Da queste premesse si muo¬ve il progetto Meet +, l’idea di uno spazio residenziale universitario che decide di aprirsi al pubblico offrendo spazi di co-working, dominati dalla logica dello scambio e del contatto plurimo tra i diversi attori. Calato il sipario, che tende molto spesso a gerarchizzare i ruoli e gli spazi, si apre uno scenario inaspettato, il palco di prova, per gli ormai veterani attori del quartiere Solari, destinato a far rivivere, seppure in maniera del tutto nuova, l’armonia sociale che ne aveva contraddistinto gli albori. Con l’audacia consapevole del gesto progettuale il quartiere si trasforma in una massa porosa che, senza più avere un fronte principale, accoglie gli attori da ogni parte. Non più solo residenti ma anche esterni e studenti che nella residenza troveranno accoglienza. Aumenteranno le occasioni di incontro che, apparentemente casuali, sono progettate in partenza attraverso l’idea di un sistema di rete e diffuso del complesso residenziale all’interno del quartiere. Ognuno dei poli sarà, quindi, il palcoscenico delle azioni e relazioni umane inaspettate così come inaspettatamente ci si troverà a condividere una situazione in quelli che normalmente vengono definiti luoghi di distribuzione e che qui vestiranno i panni delle aree collettive. Il vuoto è il vero protagonista di questa storia; un vuoto in continuità verticale che diventa abitabile grazie all’ingresso in scena di layers, i quali strutturano lo spazio secondo nuovi principi alla base della teoria dell’abitare lineare verticale. L’uomo imparerà a sentire suo lo spazio, a scalarlo, alzandosi di quota ad ogni passo perché costretto da spazi compressi. L’idea di una direttrice verticale organizzerà le azioni dell’abitare nello spazio.

MEET +. Strategie sperimentali per l'abitare studentesco

GIROLAMO, SILVIO;DE MARTINO, CRISTINA
2009/2010

Abstract

La modernità fluida, che oggi viviamo, ha travolto ogni singolo gesto quotidiano diventando sfuggente e approssimativo. Si esauriscono i rapporti sociali diretti dirottati verso una prossimità precaria. Da queste premesse si muo¬ve il progetto Meet +, l’idea di uno spazio residenziale universitario che decide di aprirsi al pubblico offrendo spazi di co-working, dominati dalla logica dello scambio e del contatto plurimo tra i diversi attori. Calato il sipario, che tende molto spesso a gerarchizzare i ruoli e gli spazi, si apre uno scenario inaspettato, il palco di prova, per gli ormai veterani attori del quartiere Solari, destinato a far rivivere, seppure in maniera del tutto nuova, l’armonia sociale che ne aveva contraddistinto gli albori. Con l’audacia consapevole del gesto progettuale il quartiere si trasforma in una massa porosa che, senza più avere un fronte principale, accoglie gli attori da ogni parte. Non più solo residenti ma anche esterni e studenti che nella residenza troveranno accoglienza. Aumenteranno le occasioni di incontro che, apparentemente casuali, sono progettate in partenza attraverso l’idea di un sistema di rete e diffuso del complesso residenziale all’interno del quartiere. Ognuno dei poli sarà, quindi, il palcoscenico delle azioni e relazioni umane inaspettate così come inaspettatamente ci si troverà a condividere una situazione in quelli che normalmente vengono definiti luoghi di distribuzione e che qui vestiranno i panni delle aree collettive. Il vuoto è il vero protagonista di questa storia; un vuoto in continuità verticale che diventa abitabile grazie all’ingresso in scena di layers, i quali strutturano lo spazio secondo nuovi principi alla base della teoria dell’abitare lineare verticale. L’uomo imparerà a sentire suo lo spazio, a scalarlo, alzandosi di quota ad ogni passo perché costretto da spazi compressi. L’idea di una direttrice verticale organizzerà le azioni dell’abitare nello spazio.
ARC III - Facolta' del Design
21-ott-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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