Gli eventi catastrofici naturali sono potenziali origine di incidenti industriali poiché possono condurre al rilascio di sostanze pericolose da impianti di stoccaggio; questo genere di eventi incidentali è stato definito NaTech, ad indicare la doppia composizione degli stessi, naturale e tecnologica. Il rischio che un impianto industriale impone intrinsecamente sul territorio che lo circonda è quindi incrementato dalla possibilità del verificarsi di un evento catastrofico naturale; la probabilità che le persone siano esposte a conseguenze dannose per la salute o la vita subisce così un aumento spesso non trascurabile. Per questo motivo le problematiche generate dall'interazione tra catastrofi naturali ed impianti dell’industria di processo ha condotto alla necessità di elaborare specifiche procedure per la valutazione e la gestione del rischio NaTech. L'obiettivo del seguente lavoro è quello di creare un metodo speditivo per la valutazione del livello di rischio NaTech dovuto a fenomeni sismici e rappresentato da un impianto industriale; ricollegandoci al metodo sviluppato da Busini et al. (2011) che restituisce un indice rappresentativo della pericolosità dell'industria in esame, ci proponiamo di sviluppare un metodo ad esso parallelo e che introduca le informazioni necessarie a definire un indice di vulnerabilità territoriale, ovvero relativo all'esposizione e vulnarabilità della popolazione circostante lo stabilimento. Le informazioni necessarie alla valutazione sono organizzate all’interno della cornice costituita dal metodo di scelta multicriterio Analytic Hierarchy Process (AHP), che permette di confrontare parametri non commensurabili e condensarli in un indice di prestazione qualitativo, espresso nell’intervallo 0 – 1, che esprime il soddisfacimento dei criteri influenti sul problema oggetto della decisione. I due indici di pericolosità e di vulnerabilità sono poi aggregati attraverso un procedimento di nostra creazione e che restituisce in definitiva il livello di rischio NaTech rappresentato dallo stabilimento; il fine è di individuare le situazioni a rischio elevato, per le quali è necessario procedere a un’analisi di rischio quantitativa e predisporre misure di mitigazione del rischio, e le situazioni a rischio basso evitando così spreco di risorse in metodologie più onerose. Nel proseguo dello studio il metodo è stato prima convalidato attraverso il confronto con i risultati di analisi quantitative del rischio NaTech tratte dalla letteratura e poi applicato ad un caso studio che abbiamo analizzato attraverso il software di calcolo del rischio industriale ARIPAR-GIS; una serie di analisi di sensitività dei parametri influenti sul valore finale dell'indice di rischio ci hanno permesso di quantificare l'influenza degli stessi. Il metodo sviluppato presenta inoltre una sezione sperimentale che introduce nel panorama di vulnerabilità del territorio coinvolto dall'incidente il fattore Copying Capacity; non possedendo strumenti di analisi quantitativa che tengano conto di tale aspetto, questa sezione non risulta momentaneamente convalidabile ed assume quindi carattere sperimentale.

Definizione di un metodo speditivo per la valutazione della vulnerabilità territoriale e del livello di rischio NaTech in caso di sisma

CARACCIOLO, CESARE;ROSSI, EMANUELE
2010/2011

Abstract

Gli eventi catastrofici naturali sono potenziali origine di incidenti industriali poiché possono condurre al rilascio di sostanze pericolose da impianti di stoccaggio; questo genere di eventi incidentali è stato definito NaTech, ad indicare la doppia composizione degli stessi, naturale e tecnologica. Il rischio che un impianto industriale impone intrinsecamente sul territorio che lo circonda è quindi incrementato dalla possibilità del verificarsi di un evento catastrofico naturale; la probabilità che le persone siano esposte a conseguenze dannose per la salute o la vita subisce così un aumento spesso non trascurabile. Per questo motivo le problematiche generate dall'interazione tra catastrofi naturali ed impianti dell’industria di processo ha condotto alla necessità di elaborare specifiche procedure per la valutazione e la gestione del rischio NaTech. L'obiettivo del seguente lavoro è quello di creare un metodo speditivo per la valutazione del livello di rischio NaTech dovuto a fenomeni sismici e rappresentato da un impianto industriale; ricollegandoci al metodo sviluppato da Busini et al. (2011) che restituisce un indice rappresentativo della pericolosità dell'industria in esame, ci proponiamo di sviluppare un metodo ad esso parallelo e che introduca le informazioni necessarie a definire un indice di vulnerabilità territoriale, ovvero relativo all'esposizione e vulnarabilità della popolazione circostante lo stabilimento. Le informazioni necessarie alla valutazione sono organizzate all’interno della cornice costituita dal metodo di scelta multicriterio Analytic Hierarchy Process (AHP), che permette di confrontare parametri non commensurabili e condensarli in un indice di prestazione qualitativo, espresso nell’intervallo 0 – 1, che esprime il soddisfacimento dei criteri influenti sul problema oggetto della decisione. I due indici di pericolosità e di vulnerabilità sono poi aggregati attraverso un procedimento di nostra creazione e che restituisce in definitiva il livello di rischio NaTech rappresentato dallo stabilimento; il fine è di individuare le situazioni a rischio elevato, per le quali è necessario procedere a un’analisi di rischio quantitativa e predisporre misure di mitigazione del rischio, e le situazioni a rischio basso evitando così spreco di risorse in metodologie più onerose. Nel proseguo dello studio il metodo è stato prima convalidato attraverso il confronto con i risultati di analisi quantitative del rischio NaTech tratte dalla letteratura e poi applicato ad un caso studio che abbiamo analizzato attraverso il software di calcolo del rischio industriale ARIPAR-GIS; una serie di analisi di sensitività dei parametri influenti sul valore finale dell'indice di rischio ci hanno permesso di quantificare l'influenza degli stessi. Il metodo sviluppato presenta inoltre una sezione sperimentale che introduce nel panorama di vulnerabilità del territorio coinvolto dall'incidente il fattore Copying Capacity; non possedendo strumenti di analisi quantitativa che tengano conto di tale aspetto, questa sezione non risulta momentaneamente convalidabile ed assume quindi carattere sperimentale.
MARZO, ENRICO
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
21-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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