Il paesaggio contemporaneo ha subito negli ultimi decenni un processo di ibridazione e non risulta essere riconducibile completamente ai modelli insediativi originari. La mancanza di una pianificazione paesaggistica obbligatoria a livello comunale fino all’introduzione del Codice Urbani ha permesso un’espansione edilizia incondizionata con la conseguente perdita di struttura e di identità del territorio. In risposta a questa situazione, la normativa lombarda ha conferito al paesaggio un ruolo centrale nelle procedure di piano attraverso l’introduzione di approfondimenti specifici ed in particolare della carta di sensibilità paesaggistica, con lo scopo di indirizzare e condizionare le trasformazioni urbanistiche e architettoniche del territorio. In questo nuovo quadro si stabilisce che all’interno dell’analisi paesaggistica siano da considerare, non solo le parti di territorio che rispondono ai normali canoni di bellezza estetica, ma anche le porzioni più degradate. A questo proposito è stato scelto il territorio di Limbiate come ambito rappresentativo di questo degrado, caratterizzato dalle forti pressioni antropiche che contraddistinguono la conurbazione urbana milanese. L’obiettivo della tesi è quello di proporre un metodo analitico differente che sia in grado di studiare questo contesto, in cui le geografie paesaggistiche extraurbane, urbane e periurbane si mescolano. In un primo momento descrittivo si è partiti dall’individuazione delle situazioni paesaggistiche che caratterizzano l’area metropolitana milanese ed in particolare il contesto di Limbiate, al fine di isolare quei fattori che descrivono e determinano questo degrado. Lo studio analitico di questi elementi ha dunque permesso di identificare e descrivere i caratteri delle diverse geografie paesaggistiche, che successivamente, nel momento di definizione della carta di sensibilità paesaggistica, sono state considerate, non solamente nelle loro caratteristiche fisiche ma anche secondo parametri storico-culturali, che conferiscono qualità e valore al territorio, con lo scopo ultimo di stabilire regole di valorizzazione e di relazione tra i diversi ambiti paesaggistici.

L'analisi paesaggistica per la stima della sensibilità : la definizione di regole per il caso di Limbiate

LARDERA, MARCO;NATOLI, PAOLO
2010/2011

Abstract

Il paesaggio contemporaneo ha subito negli ultimi decenni un processo di ibridazione e non risulta essere riconducibile completamente ai modelli insediativi originari. La mancanza di una pianificazione paesaggistica obbligatoria a livello comunale fino all’introduzione del Codice Urbani ha permesso un’espansione edilizia incondizionata con la conseguente perdita di struttura e di identità del territorio. In risposta a questa situazione, la normativa lombarda ha conferito al paesaggio un ruolo centrale nelle procedure di piano attraverso l’introduzione di approfondimenti specifici ed in particolare della carta di sensibilità paesaggistica, con lo scopo di indirizzare e condizionare le trasformazioni urbanistiche e architettoniche del territorio. In questo nuovo quadro si stabilisce che all’interno dell’analisi paesaggistica siano da considerare, non solo le parti di territorio che rispondono ai normali canoni di bellezza estetica, ma anche le porzioni più degradate. A questo proposito è stato scelto il territorio di Limbiate come ambito rappresentativo di questo degrado, caratterizzato dalle forti pressioni antropiche che contraddistinguono la conurbazione urbana milanese. L’obiettivo della tesi è quello di proporre un metodo analitico differente che sia in grado di studiare questo contesto, in cui le geografie paesaggistiche extraurbane, urbane e periurbane si mescolano. In un primo momento descrittivo si è partiti dall’individuazione delle situazioni paesaggistiche che caratterizzano l’area metropolitana milanese ed in particolare il contesto di Limbiate, al fine di isolare quei fattori che descrivono e determinano questo degrado. Lo studio analitico di questi elementi ha dunque permesso di identificare e descrivere i caratteri delle diverse geografie paesaggistiche, che successivamente, nel momento di definizione della carta di sensibilità paesaggistica, sono state considerate, non solamente nelle loro caratteristiche fisiche ma anche secondo parametri storico-culturali, che conferiscono qualità e valore al territorio, con lo scopo ultimo di stabilire regole di valorizzazione e di relazione tra i diversi ambiti paesaggistici.
BENEDETTI, ALBERTO
GRAJ, GIORGIO
TERLIZZI, LUCA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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