Il nostro elaborato intende restituire i risultati di un lavoro di analisi e progetto che assume il tema delle acque come riferimento per la definizione di un progetto di terme nell’area di Porta Nuova. Utilizzare il sistema dei Navigli per la definizione di un nuovo intervento per la trasformazione della città di Milano significa riconoscere l’importanza del grande progetto rinascimentale sul sistema di connessione delle acque del Ticino con quelle dell’Adda e superare il processo moderno di trasformazione che ha visto le acque come un ostacolo alla modernizzazione. La scelta di Porta Nuova come area ricerca compositiva non è casuale. Rappresenta difatti una delle due aree, insieme a Porta Genova, che più di tutte le altre è emblematica di quella Milano città d’acqua che oggi è perduta. Simbolo dell’ingresso dell’acqua in città quindi appropriata per la costruzione di un’architettura dell’acqua, come ci confermano i tre progetti di bagni ottocenteschi che si sono susseguiti, Porta Nuova diviene per noi quel luogo in cui provare a rendere protagonista il tema dell’acqua, sia attraverso la riapertura parziale delle acque presenti nel sottosuolo, sia attraverso la costruzione di un edificio che riaffermi il ruolo civile delle terme e che sia elemento di vita collettiva urbana. La tematica che abbiamo ritenuto opportuno approfondire come introduzione al progetto è quella del grande portico d’ingresso, che abbiamo inserito nella nostra proposta a cavallo del bastione, nel punto in cui l’acqua entrava in città. Abbiamo quindi analizzato i diversi progetti del Cagnola proprio per la Porta Nuova, che non hanno mai visto la luce poiché gli fu preferito un meno costoso progetto dell’Abate Zanoia, tuttora visibile in piazza Principessa Clotilde. Nella nostra proposta l’edificio si sviluppa al di sotto e al di là del bastione, ma il grande portico inteso in senso palladiano, il luogo di sosta ai confini della città murata, è posto parallelamente a Porta Nuova, come se volesse emularne il senso di attraversamento, non sotto forma di porta ma acquistando il senso di un atrio di accesso.

Terme a Porta Nuova. Un nuovo ingresso dal bastione

CERILLO, SERENA;SCUMACE, ROBERTA;MENOZZI, MIRKO
2010/2011

Abstract

Il nostro elaborato intende restituire i risultati di un lavoro di analisi e progetto che assume il tema delle acque come riferimento per la definizione di un progetto di terme nell’area di Porta Nuova. Utilizzare il sistema dei Navigli per la definizione di un nuovo intervento per la trasformazione della città di Milano significa riconoscere l’importanza del grande progetto rinascimentale sul sistema di connessione delle acque del Ticino con quelle dell’Adda e superare il processo moderno di trasformazione che ha visto le acque come un ostacolo alla modernizzazione. La scelta di Porta Nuova come area ricerca compositiva non è casuale. Rappresenta difatti una delle due aree, insieme a Porta Genova, che più di tutte le altre è emblematica di quella Milano città d’acqua che oggi è perduta. Simbolo dell’ingresso dell’acqua in città quindi appropriata per la costruzione di un’architettura dell’acqua, come ci confermano i tre progetti di bagni ottocenteschi che si sono susseguiti, Porta Nuova diviene per noi quel luogo in cui provare a rendere protagonista il tema dell’acqua, sia attraverso la riapertura parziale delle acque presenti nel sottosuolo, sia attraverso la costruzione di un edificio che riaffermi il ruolo civile delle terme e che sia elemento di vita collettiva urbana. La tematica che abbiamo ritenuto opportuno approfondire come introduzione al progetto è quella del grande portico d’ingresso, che abbiamo inserito nella nostra proposta a cavallo del bastione, nel punto in cui l’acqua entrava in città. Abbiamo quindi analizzato i diversi progetti del Cagnola proprio per la Porta Nuova, che non hanno mai visto la luce poiché gli fu preferito un meno costoso progetto dell’Abate Zanoia, tuttora visibile in piazza Principessa Clotilde. Nella nostra proposta l’edificio si sviluppa al di sotto e al di là del bastione, ma il grande portico inteso in senso palladiano, il luogo di sosta ai confini della città murata, è posto parallelamente a Porta Nuova, come se volesse emularne il senso di attraversamento, non sotto forma di porta ma acquistando il senso di un atrio di accesso.
PRUSICKI, MARCO STANISLAO
SCHIAVO, ALESSIO
LORENZI, ANGELO
RANCI ORTIGOSA, PAOLO
ARC II - Scuola di Architettura Civile
20-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/37881