Il seguente lavoro di tesi è basato su dati raccolti da stazioni eddy covariance posizionate all’interno di campi coltivati a mais nei comuni di Livraga (LO) e Landriano (PV) in Pianura Padana. I dati che sono stati utilizzati si riferiscono al periodo di attività delle stazioni nell’anno 2010. Nella tesi sono stati sviluppati due punti fondamentali: cercare delle relazioni tra la dimensione dell’area rappresentativa dei flussi evapotraspirativi e alcune variabili esogene caratteristiche del suolo e dell’atmosfera; applicare differenti modelli matematici per la simulazione della dispersione di quantità scalari all’interno dell’Atmosferic Boundary Layer al fine di stimare l’area rappresentativa dei flussi evapotraspirativi. Il primo vantaggio che è stato ottenuto da questo lavoro è stato quello di poter fornire una stima della dimensione dell’area di influenza dei sensori rilevatori dei flussi evapotraspirativi a partire da parametri facilmente misurabili con l’obiettivo pratico di poter effettuare in fase di progetto il corretto posizionamento della stazione eddy covariance senza l’ausilio di strumentazione costosa come l’anemometro sonico e il gas analyzer. Sebbene i risultati dei confronti diretti delle variabili esogene e il footprint non siano soddisfacenti, sono di particolare interesse le relazioni di queste ultime con il parametro di stabilità atmosferica, fornendo delle relazioni empiriche applicabili anche a siti differenti da quello di studio. Il secondo obiettivo prevede l’approccio a differenti modelli matematici per la stima del footprint. Sono stati sviluppati modelli Euleriani e Lagrangiani per la simulazione della dispersione di quantità scalari all’interno dell’Atmosfera a stretto contatto con la superficie del suolo. Da un approccio monodimensionale si è passato ad una risoluzione tridimensionale del problema per una migliore comprensione del fenomeno della dispersione. I risultati prodotti dai modelli sono stati poi elaborati in virtù del concetto di footprint dei flussi evapotraspirativi e confrontanti tra di loro. Obiettivo futuro è la validazione di questi modelli attraverso campagne sperimentali sito specifiche, con l’ausilio di più stazioni eddy covariance al fine dello studio della variabilità spaziale del flussi evapotraspirativi all’interno del campo.
Modelli di trasporto di massa per lo studio dell'area rappresentativa di flussi evapotraspirativi : caso di studio Landriano e Livraga 2010
CAPELLI, PAOLO
2010/2011
Abstract
Il seguente lavoro di tesi è basato su dati raccolti da stazioni eddy covariance posizionate all’interno di campi coltivati a mais nei comuni di Livraga (LO) e Landriano (PV) in Pianura Padana. I dati che sono stati utilizzati si riferiscono al periodo di attività delle stazioni nell’anno 2010. Nella tesi sono stati sviluppati due punti fondamentali: cercare delle relazioni tra la dimensione dell’area rappresentativa dei flussi evapotraspirativi e alcune variabili esogene caratteristiche del suolo e dell’atmosfera; applicare differenti modelli matematici per la simulazione della dispersione di quantità scalari all’interno dell’Atmosferic Boundary Layer al fine di stimare l’area rappresentativa dei flussi evapotraspirativi. Il primo vantaggio che è stato ottenuto da questo lavoro è stato quello di poter fornire una stima della dimensione dell’area di influenza dei sensori rilevatori dei flussi evapotraspirativi a partire da parametri facilmente misurabili con l’obiettivo pratico di poter effettuare in fase di progetto il corretto posizionamento della stazione eddy covariance senza l’ausilio di strumentazione costosa come l’anemometro sonico e il gas analyzer. Sebbene i risultati dei confronti diretti delle variabili esogene e il footprint non siano soddisfacenti, sono di particolare interesse le relazioni di queste ultime con il parametro di stabilità atmosferica, fornendo delle relazioni empiriche applicabili anche a siti differenti da quello di studio. Il secondo obiettivo prevede l’approccio a differenti modelli matematici per la stima del footprint. Sono stati sviluppati modelli Euleriani e Lagrangiani per la simulazione della dispersione di quantità scalari all’interno dell’Atmosfera a stretto contatto con la superficie del suolo. Da un approccio monodimensionale si è passato ad una risoluzione tridimensionale del problema per una migliore comprensione del fenomeno della dispersione. I risultati prodotti dai modelli sono stati poi elaborati in virtù del concetto di footprint dei flussi evapotraspirativi e confrontanti tra di loro. Obiettivo futuro è la validazione di questi modelli attraverso campagne sperimentali sito specifiche, con l’ausilio di più stazioni eddy covariance al fine dello studio della variabilità spaziale del flussi evapotraspirativi all’interno del campo.File | Dimensione | Formato | |
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