Il comune di Castel Volturno, in Provincia di Caserta, detiene molti numeri da primato. Dispone di enormi risorse territoriali, una spiaggia lunga 23 chilometri e un'entroterra fertile di 4.400 ettari. Ancora, 10 chilometri quasi ininterrotti di pineta e una strada veloce che la collega in un quarto d'ora a Napoli, cuore del mediterraneo. A Castel Volturno il numero delle abitazioni supera il numero degli abitanti. Quasi 30mila case, oltre 100mila stanze, per un comune di poco più di 24mila abitanti. Il patrimonio naturale è stato compromesso col passare degli anni, quasi 50 cave abusive sono state aperte e poi riempite di rifiuti tossici e l'abusivismo edilizio ha devastato il litorale, sia quando c'era una regia - privata - nel disegno dello sviluppo, sia quando era completamente “spontanea”. A Castel Volturno vive la comunità africana più numerosa e strutturata d'Italia, sono 3000 gli immigrati regolarmente iscritti all'anagrafe e altrettanti quelli senza documenti. Insieme a qualche migliaia d'italiani - che vivono clandestinamente sul territorio - gli africani ripopolano oggi le località turistiche sorte negli anni '60, quando il ceto medio napoletano e casertano costruiva qui la propria seconda casa al mare. L'indagine ricostruisce la traiettoria dello sviluppo urbano di questo territorio fino a delineare possibili strategie d'intervento individuando alcune azioni da compiere sul piano politico, economico e urbanistico. Il lavoro nasce da una ricerca sul campo condotta da giugno ad ottobre 2011. Durante questo periodo sono stati utilizzati contemporaneamente gli strumenti dell'indagine quantitativa (raccolta dati e documentazione d'archivio presso uffici ed enti) e di quella qualitativa (ascolto, osservazione, frequentazione dei luoghi). La ricerca si avvale degli strumenti di analisi, riflessione e progettazione tipici della disciplina architettonica e urbanistica elaborati integrati in un progetto editoriale digitale.

Rianimare un territorio in abbandono : strategie e azioni d'intervento per gli insediamenti turistici abusivi del comune di Castel Volturno

PELLEGRINI, SARA
2010/2011

Abstract

Il comune di Castel Volturno, in Provincia di Caserta, detiene molti numeri da primato. Dispone di enormi risorse territoriali, una spiaggia lunga 23 chilometri e un'entroterra fertile di 4.400 ettari. Ancora, 10 chilometri quasi ininterrotti di pineta e una strada veloce che la collega in un quarto d'ora a Napoli, cuore del mediterraneo. A Castel Volturno il numero delle abitazioni supera il numero degli abitanti. Quasi 30mila case, oltre 100mila stanze, per un comune di poco più di 24mila abitanti. Il patrimonio naturale è stato compromesso col passare degli anni, quasi 50 cave abusive sono state aperte e poi riempite di rifiuti tossici e l'abusivismo edilizio ha devastato il litorale, sia quando c'era una regia - privata - nel disegno dello sviluppo, sia quando era completamente “spontanea”. A Castel Volturno vive la comunità africana più numerosa e strutturata d'Italia, sono 3000 gli immigrati regolarmente iscritti all'anagrafe e altrettanti quelli senza documenti. Insieme a qualche migliaia d'italiani - che vivono clandestinamente sul territorio - gli africani ripopolano oggi le località turistiche sorte negli anni '60, quando il ceto medio napoletano e casertano costruiva qui la propria seconda casa al mare. L'indagine ricostruisce la traiettoria dello sviluppo urbano di questo territorio fino a delineare possibili strategie d'intervento individuando alcune azioni da compiere sul piano politico, economico e urbanistico. Il lavoro nasce da una ricerca sul campo condotta da giugno ad ottobre 2011. Durante questo periodo sono stati utilizzati contemporaneamente gli strumenti dell'indagine quantitativa (raccolta dati e documentazione d'archivio presso uffici ed enti) e di quella qualitativa (ascolto, osservazione, frequentazione dei luoghi). La ricerca si avvale degli strumenti di analisi, riflessione e progettazione tipici della disciplina architettonica e urbanistica elaborati integrati in un progetto editoriale digitale.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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