Analisi numerica e sperimentale di travi prefabbricate reticolari miste

Il presente lavoro ha lo scopo di studiare il comportamento delle travi Prefabbricate Reticolari Miste, tramite un indagine sperimentale, supportata da delle analisi numeriche svolte utilizzando il software ad elementi finiti Midas FEA. Le travi in esame rappresentano un interessante caso di studio, in quanto non è prevista nessuna normativa specifica di riferimento. Queste travi, largamente utilizzate in ambito costruttivo, possono essere progettate facendo riferimento alle prescrizioni relative a travi in calcestruzzo armato oppure come strutture composte. Questa tecnologia, garantisce un’autoportanza del manufatto in fase I (prima del getto di calcestruzzo) grazie alla struttura in acciaio, formata da un piatto metallico inferiore e da due correnti superiori saldati allo stesso mediante diagonali. In fase II, successivamente al getto di completamento, la trave si presenta con una sezione piena di calcestruzzo ( alta 23 cm ) in cui è annegato il traliccio, mentre il piatto metallico funge da cassero a perdere. La fase I è stata studiata a livello numerico utilizzando il software, con l’obiettivo di analizzare la stabilità del traliccio e indagare le zone critiche della struttura. Lo studio della fase II invece, è stato svolto sia numericamente che attraverso delle prove di laboratorio. Per quanto riguarda la parte sperimentale, sono state effettuate prove statiche a flessione, su 6 campioni. Queste travi si differenziavano per la luce di 2, 3 e 4 m e per la tipologia di acciaio utilizzato ( B450C e S355J0 ). Queste esperienze hanno evidenziato un meccanismo di rottura a taglio nelle travi di luce minore, mentre una crisi a flessione per lo snervamento del piatto inferiore in quelle di 3 e 4 metri di luce. Con i dati raccolti dagli strumenti utilizzati nelle prove, sono stati poi calibrati i modelli numerici con cui è stato possibile descrivere il trasferimento degli sforzi di questa paricolare tecnologia strutturale.