L’area di progetto è situata in un’ area all’ estremo ovest della città di Berlino e può essere identificata come un tessuto periurbano che nel corso degli anni ha risentito della progressiva frammentazione dello spazio urbano circostante. L’area di progetto è caratterizzata dalla presenza di diverse condizioni topografiche, morfologiche e tipologiche. Nell’ immediato intorno l’elemento di maggior importanza e spicco è sicuramente l’ intero complesso di strutture sportive costruite per i Giochi olimpici del 1936. Questa forte presenza, unitamente ad altre strutture sportive presenti all’interno dell’area di progetto, si confronta con due elementi naturali anch’essi di grande impatto: la collina del Murellemberg e la foresta del Grunewald. L’intento progettuale ha essenzialmente due obiettivi. In primo luogo regolare il confronto tra elemento artificiale, contenuto nell’area e la sopravvivenza e valorizzazione delle componenti naturali. In secondo luogo, partendo dalla misurazione dello spazio urbano circostante, si è andati alla ricerca di un principio che potesse ordinare e rivalorizzare le strutture esistenti, relazionandosi coerentemente sia a scala urbana, sia territoriale. L’intervento progettuale è molto chiaro e deciso: incidere il suolo per generare una “spina dorsale” dalla quale si diramano una serie di percorsi differenziati che mettono in relazione le differenti preesistenze. Il percorso principale, come detto, è una spina che attraverso continui cambi di quota e di sezione connette i diversi elementi architettonici esistenti e nuova costruzione inseriti nella composizione. Il risultato è una serie progressiva di diversi scenari abitabili di differente sezione e vivibilità, che rendono l’attraversamento particolare e poco monotono. Quest’ultimo aspetto è rafforzato anche dall’ utilizzo della stratificazione a layers del suolo, la quale oltre che agevolare il collegamento delle diverse quote di progetto definisce una sovrapposizione di molteplici orizzonti. Il percorso principale si basa sostanzialmente su tre elementi fondamentali attraversati dalla spina principale: la stazione ferroviaria di Pichelsberg, la struttura ricettiva, e la forte presenza naturale. La stazione, considerato il primo recapito di progetto, viene interpretata come un ponte di connessione fra le due differenti realtà urbane: il solco ferroviario permette di leggere in maniera chiara l’area come un’ isola monofunzionale che opera a scala urbana nonostante sia inserito in un contesto locale. La struttura ricettiva, pur facendo parte del disegno architettonico d’insieme, afferma una propria identità architettonica, relazionandosi con il versante naturale e, allo stesso tempo diventando un elemento di recapito visivo “intermedio”, prima di arrivare al secondo forte recapito, questa volta simbolico, inserito nella collina naturale.
Die Berliner sidechain : sequenza di spazi pubblici sull'area Olympiastadion
GUSMINI, DARIO;CARRARA, MARCO
2010/2011
Abstract
L’area di progetto è situata in un’ area all’ estremo ovest della città di Berlino e può essere identificata come un tessuto periurbano che nel corso degli anni ha risentito della progressiva frammentazione dello spazio urbano circostante. L’area di progetto è caratterizzata dalla presenza di diverse condizioni topografiche, morfologiche e tipologiche. Nell’ immediato intorno l’elemento di maggior importanza e spicco è sicuramente l’ intero complesso di strutture sportive costruite per i Giochi olimpici del 1936. Questa forte presenza, unitamente ad altre strutture sportive presenti all’interno dell’area di progetto, si confronta con due elementi naturali anch’essi di grande impatto: la collina del Murellemberg e la foresta del Grunewald. L’intento progettuale ha essenzialmente due obiettivi. In primo luogo regolare il confronto tra elemento artificiale, contenuto nell’area e la sopravvivenza e valorizzazione delle componenti naturali. In secondo luogo, partendo dalla misurazione dello spazio urbano circostante, si è andati alla ricerca di un principio che potesse ordinare e rivalorizzare le strutture esistenti, relazionandosi coerentemente sia a scala urbana, sia territoriale. L’intervento progettuale è molto chiaro e deciso: incidere il suolo per generare una “spina dorsale” dalla quale si diramano una serie di percorsi differenziati che mettono in relazione le differenti preesistenze. Il percorso principale, come detto, è una spina che attraverso continui cambi di quota e di sezione connette i diversi elementi architettonici esistenti e nuova costruzione inseriti nella composizione. Il risultato è una serie progressiva di diversi scenari abitabili di differente sezione e vivibilità, che rendono l’attraversamento particolare e poco monotono. Quest’ultimo aspetto è rafforzato anche dall’ utilizzo della stratificazione a layers del suolo, la quale oltre che agevolare il collegamento delle diverse quote di progetto definisce una sovrapposizione di molteplici orizzonti. Il percorso principale si basa sostanzialmente su tre elementi fondamentali attraversati dalla spina principale: la stazione ferroviaria di Pichelsberg, la struttura ricettiva, e la forte presenza naturale. La stazione, considerato il primo recapito di progetto, viene interpretata come un ponte di connessione fra le due differenti realtà urbane: il solco ferroviario permette di leggere in maniera chiara l’area come un’ isola monofunzionale che opera a scala urbana nonostante sia inserito in un contesto locale. La struttura ricettiva, pur facendo parte del disegno architettonico d’insieme, afferma una propria identità architettonica, relazionandosi con il versante naturale e, allo stesso tempo diventando un elemento di recapito visivo “intermedio”, prima di arrivare al secondo forte recapito, questa volta simbolico, inserito nella collina naturale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/39161