The lack of operable areas within the city leads to look for new ways to design urban space, that become factors of both physical and cultural renewal; driving force to enhance the places where the rituals of the living overlap those of the transit and the interchange of people and goods producing dinamic spaces lived in variable ways and timing. The design of the underground requires its spaces utmost flexibility because it involves meeting places for people with various and multiple interests; the place of travel tells about the transition from an urban, and chaotic “outside” to a railway universe where the temporary and dynamic reality predominates. These aspects are reflected in the specificity of our project which compares with the speed and the telematic communication issue made up of information flows that reach directly the user and describe a changing world in real time. “Wired Media Hub” distinctly embraces the symbols of an era that tries to release information in a widespread manner and through it, change the perception of space. A landmark to register every change, every news coming from the outside world e give it back to the people through new media. Architecture expresses itself through its prismatic, exclusive, pure, reticular and spatially oriented shape, and takes on the characteristics of a crystalline structure attached to the ground from which it draw its power. A crystal inserted in the urban fabric that through the surface, its changeable part, puts itself forward as an amplifier capable of delivering and spreading messages. A hybrid reality that uses the latest technological tools and the contribution of individuals and is made of a “core” in the city, representing the Wired editorial office (newsroom) bound to a space that acts as an interface for the communication and provides access to multiple virtual realities.

L'esaurimento delle aree operabili entro la città conduce a cercare nuovi modi per progettare l’urbano che diventino fattore di rinnovamento sia fisico che culturale; spinta propulsiva per valorizzare i luoghi in cui i rituali dell'abitare si sovrappongono ai rituali del transitare e dell'interscambio di persone e merci producendo spazi dinamici, vissuti con modalità e tempistiche variabili. Il progetto del sottosuolo impone ai suoi spazi una flessibilità infinita in quanto coinvolge luoghi di incontro tra soggetti portatori di interessi disomogenei e molteplici; lo spazio del viaggio racconta il passaggio da un "fuori" urbano virtualmente caotico a un universo ferroviario in cui prevale la dimensione del movimento e della transitorietà. Queste caratteristiche si riflettono sulle specificità del nostro intervento progettuale che si proietta nella dimensione della velocità e della comunicazione telematica contemporanea costituita da flussi di informazioni variabili che raggiungono con immediatezza l'utente e raccontano un mondo che cambia in tempo reale. “Wired Media Hub” abbraccia esplicitamente i simboli di un'era che cerca di diffondere l'informazione in modo capillare e attraverso essa modificare la percezione dello spazio stesso. Un segno per rilevare ogni cambiamento, ogni notizia proveniente dal mondo esterno e restituirla alle persone attraverso i canali dei “nuovi media”. L'architettura esprime se stessa attraverso la sua configurazione prismatica, pura, esclusiva, reticolare, orientata nello spazio, e in quanto tale assume le qualità di una formazione cristallina fissata alla terra, immersa in essa e che da essa trae espressività. Un cristallo che si inserisce nel tessuto urbano che attraverso la sua superficie, elemento variabile, si propone come amplificatore capace di erogare e diffondere messaggi. Una realtà ibrida, che si avvale degli strumenti tecnologici più aggiornati e dell’apporto delle persone, composta da un “core” nella città, in rappresentanza della redazione di Wired, associato ad uno spazio che si propone come interfaccia per la comunicazione e che rende accessibili multiple realtà virtuali.

Interferenze nel sottosuolo. Per un’ipotesi di appropriazione alternativa nella città mediale. Media hub nella stazione di Milano Porta Garibaldi

PEPE, ALESSANDRA;PELUCCHI, MARIA
2010/2011

Abstract

The lack of operable areas within the city leads to look for new ways to design urban space, that become factors of both physical and cultural renewal; driving force to enhance the places where the rituals of the living overlap those of the transit and the interchange of people and goods producing dinamic spaces lived in variable ways and timing. The design of the underground requires its spaces utmost flexibility because it involves meeting places for people with various and multiple interests; the place of travel tells about the transition from an urban, and chaotic “outside” to a railway universe where the temporary and dynamic reality predominates. These aspects are reflected in the specificity of our project which compares with the speed and the telematic communication issue made up of information flows that reach directly the user and describe a changing world in real time. “Wired Media Hub” distinctly embraces the symbols of an era that tries to release information in a widespread manner and through it, change the perception of space. A landmark to register every change, every news coming from the outside world e give it back to the people through new media. Architecture expresses itself through its prismatic, exclusive, pure, reticular and spatially oriented shape, and takes on the characteristics of a crystalline structure attached to the ground from which it draw its power. A crystal inserted in the urban fabric that through the surface, its changeable part, puts itself forward as an amplifier capable of delivering and spreading messages. A hybrid reality that uses the latest technological tools and the contribution of individuals and is made of a “core” in the city, representing the Wired editorial office (newsroom) bound to a space that acts as an interface for the communication and provides access to multiple virtual realities.
ARC III - Scuola del Design
20-dic-2011
2010/2011
L'esaurimento delle aree operabili entro la città conduce a cercare nuovi modi per progettare l’urbano che diventino fattore di rinnovamento sia fisico che culturale; spinta propulsiva per valorizzare i luoghi in cui i rituali dell'abitare si sovrappongono ai rituali del transitare e dell'interscambio di persone e merci producendo spazi dinamici, vissuti con modalità e tempistiche variabili. Il progetto del sottosuolo impone ai suoi spazi una flessibilità infinita in quanto coinvolge luoghi di incontro tra soggetti portatori di interessi disomogenei e molteplici; lo spazio del viaggio racconta il passaggio da un "fuori" urbano virtualmente caotico a un universo ferroviario in cui prevale la dimensione del movimento e della transitorietà. Queste caratteristiche si riflettono sulle specificità del nostro intervento progettuale che si proietta nella dimensione della velocità e della comunicazione telematica contemporanea costituita da flussi di informazioni variabili che raggiungono con immediatezza l'utente e raccontano un mondo che cambia in tempo reale. “Wired Media Hub” abbraccia esplicitamente i simboli di un'era che cerca di diffondere l'informazione in modo capillare e attraverso essa modificare la percezione dello spazio stesso. Un segno per rilevare ogni cambiamento, ogni notizia proveniente dal mondo esterno e restituirla alle persone attraverso i canali dei “nuovi media”. L'architettura esprime se stessa attraverso la sua configurazione prismatica, pura, esclusiva, reticolare, orientata nello spazio, e in quanto tale assume le qualità di una formazione cristallina fissata alla terra, immersa in essa e che da essa trae espressività. Un cristallo che si inserisce nel tessuto urbano che attraverso la sua superficie, elemento variabile, si propone come amplificatore capace di erogare e diffondere messaggi. Una realtà ibrida, che si avvale degli strumenti tecnologici più aggiornati e dell’apporto delle persone, composta da un “core” nella città, in rappresentanza della redazione di Wired, associato ad uno spazio che si propone come interfaccia per la comunicazione e che rende accessibili multiple realtà virtuali.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/39781