Santa Marta opening. Planning identities for a favela of Rio de Janeiro

About 1.3 million people live in more than 900 “favelas” (slums) in Rio de Janeiro. Rich neighborhoods co-exist next to the poorest slums, with a continuous visual relation, but without any social interaction. Rio is an emblematic example of a city that is the representation of the spatial and social segregation of a “urban ghetto”, inside the city itself; favelas in the middle of the formal city are the best expression of the duality that is a peculiarity of Rio: heaven and hell, luxury and poverty. Many social programs have been promoted to bridge the urban divide, obtaining good results and international awards, but the city is still far from being considered integrated. With the objective of understanding this global reality, the study is focalized on the specific case of the favela of Santa Marta, considered by media and government as a model of intervention concerning public politics. A deep analysis, conducted in the field, explains the physical and social dimension of the community, viewed from the point of view of inhabitants, through daily actions inside the community. Trough various interviews realized with politicians, Ngo representatives and researchers, is presented an evaluation about public politics already realized in the community, and is defined the complexity of problems and interests for the future development of the slum, analyzed from points of view coming from different backgrounds. This analysis conducted on the field, brought to light a series of criticisms about previous interventions, and problematics to be considered for a future development of the community. The planning strategy of intervention is originated by the results of the local researches on Santa Marta, with a reflection about the strategic moment for urban and social development, that is involving Rio at present: the upcoming events (World Cup 2014, and Olympic games 2016), could give a unique opportunity to the city, if considered as a tool to build a specific city plan, aimed to solve both technical problems and social ones (as the strong divide between formal and informal settlements). The challenge of the proposed strategy is to turn these events into a tool to nearing the urban divide, culturally integrating favelas. Starting from existing identities, cultural activities, and potentialities, a network of “open-favelas”, wherein intervene with cultural projects aimed at the valorization and the development of the existing identities through physical interventions on public spaces, become the tool to start a process of cultural integration with the city, that hasn’t been enough supported by previous interventions, but that is slowly starting to be considered in public politics. Planning thematic paths and positive attractive centers inside communities, has a double objective: from one side drawing new meanings of belongings and giving new possibility of cultural and economic rescue for “informal inhabitants”, from the other side offering new possibilities of interests for people living on the asphalt or tourists that want to discover the complexity of the reality of Rio and the cultural vitality of favelas.

Circa 1.3 milioni di abitanti vivono in più di 900 “favelas” (insediamenti informali) a Rio de Janeiro. Ricchi quartieri coesistono prossimi alle favelas più povere, mantenendo una costante relazione visuale, ma senza alcuna relazione sociale. Rio è un esempio emblematico di città in cui segregazione spaziale e sociale sussistono all’interno di tutto il tessuto urbano, e non solo nelle periferie; favelas circondate da ricchi quartieri formali sono la miglior espressione di una dualità che è peculiarità della città stessa: inferno e paradiso, lussuria e povertà. Molti programmi di sviluppo sociale sono stati promossi negli ultimi anni, ottenendo buoni risultati e numerosi riconoscimenti internazionali, ma la realtà è ancora lontana da un modello ideale di città integrata. Con l’obiettivo di capire questa realtà globale, la ricerca focalizza l’attenzione sul caso specifico della favela Santa Marta, considerata dai media e dagli organi di governo modello di intervento per quanto riguarda le politiche pubbliche promosse dal governo locale. Un’approfondita analisi condotta sul campo, descrive la dimensione sociale e spaziale vista dagli occhi degli abitanti attraverso azioni di vita quotidiana. Attraverso le numerose interviste realizzate con politici, amministratori, responsabili di organizzazioni non governative e ricercatori, si delinea una valutazione sulle politiche pubbliche e sugli interventi già realizzati nella comunità, ottenendo il quadro della complessità delle problematiche e degli interessi per lo sviluppo futuro della favela, analizzati da punti di vista provenienti da differenti ambiti di formazione. L’analisi condotta sul campo, ha portato alla luce una serie di critiche sui precedenti interventi, ed una serie di problematiche da risolvere pensando ad un futuro sviluppo della comunità. La strategia di pianificazione scaturisce dunque dalla combinazione dei risultati della ricerca sul campo e dei differenti punti di vista espressi dagli intervistati, e da una più ampia riflessione sulla situazione strategica in cui si trova la città di Rio de Janeiro in questo momento: i prossimi eventi (World Cup 2014 e Olimpiadi 2016) rappresentano infatti un’unica opportunità per la città, se considerati come strumento di realizzazione di uno specifico piano di sviluppo, finalizzato a risolvere sia problemi fisici e infrastrutturali, che di integrazione sociale (come il forte divario tra città formale e informale). La sfida della proposta progettuale è quindi di sfruttare questi eventi come strumento per colmare la divisione urbana, e integrare le favelas da un punto di vista culturale. A partire da identità, attività culturali e potenzialità esistenti, la creazione di una rete di “favelas-aperte”, nelle quali intervenire con progetti culturali finalizzati alla valorizzazione a allo sviluppo di identità esistenti attraverso interventi spaziali sullo spazio pubblico, diviene uno strumento per iniziare un processo di integrazione culturale con la città, che non è stato sufficientemente supportato dai precedenti interventi governativi, ma che sta lentamente prendendo coscienza. La creazione di percorsi tematici e poli attrattivi all’interno delle comunità, ha un doppio obiettivo: da un lato ridisegnare nuovi significati di appartenenza e dare nuove possibilità di espressione culturale ed economica agli “abitanti informali”, dall’altro di offrire nuove possibilità di interesse per la popolazione residente “sull’asfalto” o per turisti che vogliano scoprire la complessità della città di Rio e la vitalità culturale delle favelas.