Il progetto di riqualificazione orientata dell’ex polo ferroviario della città di Piacenza, trova origine e limite nell’incessante dialogo fra gli insediamenti urbani - stratificatisi nel corso del tempo dall’epoca romana – e l’elemento naturale preesistente. Le caratteristiche geo-morfologiche della città di Piacenza e, nello specifico, dell’area progettuale posta al di fuori del tracciato murario di epoca medievale sono costituite dall’entourage pianeggiante che incornicia peculiarmente i centri urbani della pianura padana, spesso lambiti dal fiume Po e da quella che potrebbe essere definita come la “città estesa” ossia la periferia industriale e ferroviaria soggetta ad un impietoso degrado urbano. L’area di progetto è, infatti, fortemente segnata dalla compresenza di elementi eterogenei e disorganici che determinano un perimetro imposto. Il progetto si pone prioritariamente l’obiettivo di ridare un nuovo ordine all’assetto periurbano in linea con le direttrici imposte dalla città consolidata e con quelle derivanti dalle connessioni ideali fra l’ex centrale idroelettrica, il fiume ed i binari dismessi della vecchia ferrovia. Partendo da queste componenti imprescindibili, si è inteso tracciare dei segmenti ideali per determinare una meta-area progettuale, un’area nell’area, la cui pianta chiaramente triangolare rappresenta il punto d’arrivo di una strategia volta a ridonare un ordine al contesto promiscuo che la circonda. Il complesso architettonico così delimitato, trova evoluzione nella scomposizione articolata del contesto in cui si inserisce, configurando un disciplinato coacervo dei vari livelli di funzionamento inseriti all’interno del “triangolo”. Per rendere dinamico l’impianto progettuale, si è inteso traslare i vertici del “triangolo”, innescando così, un vortice lungo il quale si alternano vuoti architettonici ed elementi cardine del progetto della “città dei giovani” quali i laboratori culturali, gli spazi espositivi e le residenze per studenti, la cui dialettica compositiva si risolve nell’ombelico di questa spirale la cui centralità forte è rappresentata dall’auditorium.
Idea, figura e forma. Progetto di riqualificazione dell'area ferroviaria di Piacenza
TRIOLO, RAMONA
2010/2011
Abstract
Il progetto di riqualificazione orientata dell’ex polo ferroviario della città di Piacenza, trova origine e limite nell’incessante dialogo fra gli insediamenti urbani - stratificatisi nel corso del tempo dall’epoca romana – e l’elemento naturale preesistente. Le caratteristiche geo-morfologiche della città di Piacenza e, nello specifico, dell’area progettuale posta al di fuori del tracciato murario di epoca medievale sono costituite dall’entourage pianeggiante che incornicia peculiarmente i centri urbani della pianura padana, spesso lambiti dal fiume Po e da quella che potrebbe essere definita come la “città estesa” ossia la periferia industriale e ferroviaria soggetta ad un impietoso degrado urbano. L’area di progetto è, infatti, fortemente segnata dalla compresenza di elementi eterogenei e disorganici che determinano un perimetro imposto. Il progetto si pone prioritariamente l’obiettivo di ridare un nuovo ordine all’assetto periurbano in linea con le direttrici imposte dalla città consolidata e con quelle derivanti dalle connessioni ideali fra l’ex centrale idroelettrica, il fiume ed i binari dismessi della vecchia ferrovia. Partendo da queste componenti imprescindibili, si è inteso tracciare dei segmenti ideali per determinare una meta-area progettuale, un’area nell’area, la cui pianta chiaramente triangolare rappresenta il punto d’arrivo di una strategia volta a ridonare un ordine al contesto promiscuo che la circonda. Il complesso architettonico così delimitato, trova evoluzione nella scomposizione articolata del contesto in cui si inserisce, configurando un disciplinato coacervo dei vari livelli di funzionamento inseriti all’interno del “triangolo”. Per rendere dinamico l’impianto progettuale, si è inteso traslare i vertici del “triangolo”, innescando così, un vortice lungo il quale si alternano vuoti architettonici ed elementi cardine del progetto della “città dei giovani” quali i laboratori culturali, gli spazi espositivi e le residenze per studenti, la cui dialettica compositiva si risolve nell’ombelico di questa spirale la cui centralità forte è rappresentata dall’auditorium.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/40202