Il proposito è quello di creare una collezione dedicata alle donne che si possa inserire nel nuovo spazio di identità tra i due generi sessuali che si è andato delineando negli ultimi anni. Quello che si vuole identificare non è uno spazio neutro, ma neppure la somma delle caratteristiche dei due generi classici; è più che altro uno spazio naturale e spontaneo, che nasce dall’incontro casuale delle infinite identità del post-moderno. Racchiude la femminilità più pura, quella che non si deve ostentare, ma anzi, nasce dall’essere totalmente in pace con se stessa, e dona la possibilità di mostrarsi sgraziata e incoerente. Al contempo custodisce la negazione delle caratteristiche di genere, perché si vuole evitare la necrosi della nostra identità, da troppo tempo celata dietro maschere troppo ingombranti. Si riabilita il nulla, il vuoto e il sovrabbondante. È un 1+1 che non fa né 2 né 0, ma §, risulta altro. Le linee ruvide si fondono alle sfuggenti, i volumi pieni diventano frizzanti, i colori pastello si sciolgono in luce. I tessuti di lana si colorano di seta, le rocce delle montagne grattano il cotone più leggero e i revers diventano polvere. La struttura è immutabile, ma la sostanza è instancabile, ondeggia all’interno di spazi eterni, che cercano di afferrarla, eppur è veloce e non accetta categorizzazioni. Il corpo della donna si adagia in questo fermento, si lascia trascinare, ma col proprio peso sa determinare la direzione. Si scopre al di là delle sovrastrutture, vestita di polvere e vento. Si è deciso quindi di creare una linea che parte da una struttura estremamenti mascolina, come può essere un’azienda che ha alle spalle 100 anni di esperienza nell’abbigliamento maschile. La capsule collection sarà una brand extension di Lubiam Moda per Uomo S.p.A.

1+1=§. La moda per decostruire l'identità di genere nel post moderno

BIANCHI, GIULIA
2010/2011

Abstract

Il proposito è quello di creare una collezione dedicata alle donne che si possa inserire nel nuovo spazio di identità tra i due generi sessuali che si è andato delineando negli ultimi anni. Quello che si vuole identificare non è uno spazio neutro, ma neppure la somma delle caratteristiche dei due generi classici; è più che altro uno spazio naturale e spontaneo, che nasce dall’incontro casuale delle infinite identità del post-moderno. Racchiude la femminilità più pura, quella che non si deve ostentare, ma anzi, nasce dall’essere totalmente in pace con se stessa, e dona la possibilità di mostrarsi sgraziata e incoerente. Al contempo custodisce la negazione delle caratteristiche di genere, perché si vuole evitare la necrosi della nostra identità, da troppo tempo celata dietro maschere troppo ingombranti. Si riabilita il nulla, il vuoto e il sovrabbondante. È un 1+1 che non fa né 2 né 0, ma §, risulta altro. Le linee ruvide si fondono alle sfuggenti, i volumi pieni diventano frizzanti, i colori pastello si sciolgono in luce. I tessuti di lana si colorano di seta, le rocce delle montagne grattano il cotone più leggero e i revers diventano polvere. La struttura è immutabile, ma la sostanza è instancabile, ondeggia all’interno di spazi eterni, che cercano di afferrarla, eppur è veloce e non accetta categorizzazioni. Il corpo della donna si adagia in questo fermento, si lascia trascinare, ma col proprio peso sa determinare la direzione. Si scopre al di là delle sovrastrutture, vestita di polvere e vento. Si è deciso quindi di creare una linea che parte da una struttura estremamenti mascolina, come può essere un’azienda che ha alle spalle 100 anni di esperienza nell’abbigliamento maschile. La capsule collection sarà una brand extension di Lubiam Moda per Uomo S.p.A.
VACCA, FEDERICA
ARC III - Scuola del Design
20-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
2011_dicembre_Bianchi.pdf

non accessibile

Descrizione: Testo della tesi
Dimensione 79.65 MB
Formato Adobe PDF
79.65 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/40381