La mancanza di un piano regolatore nell'area di Armutlu ha fatto si che l'intera collina venisse negli anni progressivamente colonizzata da migliaia di persone provenienti da tutta la Turchia, in totale libertà d'azione. L'insediamento spontaneo delle famiglie, fautrici esse stesse delle proprie abitazioni, ha creato un disordinato assetto morfologico totalmente privo di regole. L'alta densità delle abitazioni, unito alla mancanza di infrastrutture, aree commerciali, industrie ed edifici destinati a funzioni sociali (scuole, ambulatori, centri culturali ecc), hanno spinto Armutlu ai limiti dell'anarchia architettonica, rendendo molto difficile un eventuale intervento di riqualificazione. Sebbene sia convinto che la priorità sia quella di assicurare alla popolazione dell'area un' abitazione sicura e confortevole, l'alto numero di abitanti e la conseguente densità abitativa, rende inapplicabile e irrealistica la possibilità di abbattere le abitazioni per sostituirle con altre, e ancora meno realistica sarebbe l'ipotesi di sfrattare 50000 persone per muoverle altrove nella città. L'ipotesi di intervento più sensata è risultata quindi quella di inserire all'interno dell'area degli edifici a destinazione "sociale" che potessero riqualificare la zona alzando la qualità della vita.Dopo un'attenta analisi della popolazione e delle sue diverse componenti (età, sesso, esigenze particolari), è stato scelto di affrontare il tema attraverso il sistema del cross-programming (unire funzioni differenti in un unico edificio), in modo di poter sfruttare al meglio gli esigui spazi liberi a disposizione, e la forte coesione sociale degli abitanti. Essendo la popolazione di Armutlu nella maggior parte composta da bambini e giovani adulti, tutti e tre gli edifici hanno come seconda destinazione una fascia di età compresa tra gli 0 e i 18 anni: bambini, pre-adolescenti, adolescenti, ognuna delle quali accostata alle seguenti categorie: donne/mamme, anziani, adulti. Il fine è quello di far collaborare tra loro la popolazione, offrendo strumenti in grado di modernizzare il modesto stile di vita. Le tre architetture devono essere morfologicamente legate tra loro da linguaggi architettonici comuni (e fisicamente attraverso un percorso pedonale), mantenere una scala ridotta e coerente con il contesto, cercando di emozionare (e soddisfare) l'utenza attraverso le proprie forme e la distribuzione.

Micro intervention for micro solutions

FELIGIOTTI, MARCO
2010/2011

Abstract

La mancanza di un piano regolatore nell'area di Armutlu ha fatto si che l'intera collina venisse negli anni progressivamente colonizzata da migliaia di persone provenienti da tutta la Turchia, in totale libertà d'azione. L'insediamento spontaneo delle famiglie, fautrici esse stesse delle proprie abitazioni, ha creato un disordinato assetto morfologico totalmente privo di regole. L'alta densità delle abitazioni, unito alla mancanza di infrastrutture, aree commerciali, industrie ed edifici destinati a funzioni sociali (scuole, ambulatori, centri culturali ecc), hanno spinto Armutlu ai limiti dell'anarchia architettonica, rendendo molto difficile un eventuale intervento di riqualificazione. Sebbene sia convinto che la priorità sia quella di assicurare alla popolazione dell'area un' abitazione sicura e confortevole, l'alto numero di abitanti e la conseguente densità abitativa, rende inapplicabile e irrealistica la possibilità di abbattere le abitazioni per sostituirle con altre, e ancora meno realistica sarebbe l'ipotesi di sfrattare 50000 persone per muoverle altrove nella città. L'ipotesi di intervento più sensata è risultata quindi quella di inserire all'interno dell'area degli edifici a destinazione "sociale" che potessero riqualificare la zona alzando la qualità della vita.Dopo un'attenta analisi della popolazione e delle sue diverse componenti (età, sesso, esigenze particolari), è stato scelto di affrontare il tema attraverso il sistema del cross-programming (unire funzioni differenti in un unico edificio), in modo di poter sfruttare al meglio gli esigui spazi liberi a disposizione, e la forte coesione sociale degli abitanti. Essendo la popolazione di Armutlu nella maggior parte composta da bambini e giovani adulti, tutti e tre gli edifici hanno come seconda destinazione una fascia di età compresa tra gli 0 e i 18 anni: bambini, pre-adolescenti, adolescenti, ognuna delle quali accostata alle seguenti categorie: donne/mamme, anziani, adulti. Il fine è quello di far collaborare tra loro la popolazione, offrendo strumenti in grado di modernizzare il modesto stile di vita. Le tre architetture devono essere morfologicamente legate tra loro da linguaggi architettonici comuni (e fisicamente attraverso un percorso pedonale), mantenere una scala ridotta e coerente con il contesto, cercando di emozionare (e soddisfare) l'utenza attraverso le proprie forme e la distribuzione.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/40601