Feeling spaces. Perceptions in a hammam in Istanbul

Il progetto qui presentato è il risultato di un percorso sensoriale, mentale e personale. Negli ultimi mesi ho affrontato il tema dell’hammam, ossia del bagno turco , inserendomi in un contesto di influenza orientale come quello di Istanbul. Dapprima ho compreso il vero significato di questa parola di etimologia troppo lontana dal mio lessico , sconosciuta dunque non solo al mio linguaggio ma anche alle mie abitudini. Mi sono immersa tra i vapori di queste terme dal sapore bizantino e ho vissuto l’esperienza del lavaggio locale più tipico e rude. La curiosità mi ha spinto poi a sviluppare una mia personale interpretazione di questo programma basandomi più che su canonici elementi architettonici su percezioni sensoriali. Le emozioni suscitate da ogni spazio sono divenute il principale strumento progettuale. La raccolta che segue non rappresenta un susseguirsi di tavole ma una serie di piccole immagini che hanno lo scopo di suscitare una reazione nel lettore , spingerlo ad una personale interpretazione creandogli un guscio architettonico da riempire con le proprie impressioni e sensazioni. Il titolo “feeling spaces” indica, infatti, come gli spazi presentati debbano essere “sentiti” anziché semplicemente assimilati visivamente. I documenti allegati sono divisi in diversi attimi, momenti separati che vanno poi a concludersi in un masterplan generale , un’orchestra composta da singoli strumenti accordati separatamente.