“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.”1 La tesi sviluppata nasce da un’indagine che analizza l’attuale situazione delle carceri italiane, proponendo un’alternativa che porti ad una riabilitazione garantita degli internati. Le carceri italiane si presentano, in primo luogo, come degli ambienti sovraffollati, dove il singolo individuo è costretto a vivere in celle ed ambienti penitenziari dove difficilmente riesce a “ricostruire” la propria persona. Altro grande fenomeno che interessa il territorio italiano, riguarda il forte spopolamento dei borghi di piccole dimensioni. Si tratta di “paesi fantasma”, abbandonati in seguito o a calamità naturali, o a sistemi evolutivi/economici che hanno portato la popolazione a “scendere a valle”. Questo processo porta, oltre che ad un abbandono del borgo inteso come luogo di aggregazione, anche ad un abbandono del paesaggio, allontanandosi da tutte quelle attività che portano ad un’evoluzione del territorio, oltre che ad un suo mantenimento. Unendo le richieste derivanti dai problemi dell’affollamento delle carceri e quelli del disagio abitativo che gravano sui i “borghi fantasma”, si è pensato ad una nuova forma di “brogo/carcere” che propone un ambiente differente, derivato dal recupero della struttura urbana, che offre un ambiente migliore per la riabilitazione del detenuto, il quale, attraverso il suo lavoro, rende possibile una ricostruzione/manutenzione di questi luoghi lasciati in abbandono. 1 “Costituzione della Repubblica Italiana, art.27, comma III”
La cella e il territorio : Campo di Brenzone
PIEMONTI, DEREK ANDREA;RIZZOLINI, GIONATA
2010/2011
Abstract
“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.”1 La tesi sviluppata nasce da un’indagine che analizza l’attuale situazione delle carceri italiane, proponendo un’alternativa che porti ad una riabilitazione garantita degli internati. Le carceri italiane si presentano, in primo luogo, come degli ambienti sovraffollati, dove il singolo individuo è costretto a vivere in celle ed ambienti penitenziari dove difficilmente riesce a “ricostruire” la propria persona. Altro grande fenomeno che interessa il territorio italiano, riguarda il forte spopolamento dei borghi di piccole dimensioni. Si tratta di “paesi fantasma”, abbandonati in seguito o a calamità naturali, o a sistemi evolutivi/economici che hanno portato la popolazione a “scendere a valle”. Questo processo porta, oltre che ad un abbandono del borgo inteso come luogo di aggregazione, anche ad un abbandono del paesaggio, allontanandosi da tutte quelle attività che portano ad un’evoluzione del territorio, oltre che ad un suo mantenimento. Unendo le richieste derivanti dai problemi dell’affollamento delle carceri e quelli del disagio abitativo che gravano sui i “borghi fantasma”, si è pensato ad una nuova forma di “brogo/carcere” che propone un ambiente differente, derivato dal recupero della struttura urbana, che offre un ambiente migliore per la riabilitazione del detenuto, il quale, attraverso il suo lavoro, rende possibile una ricostruzione/manutenzione di questi luoghi lasciati in abbandono. 1 “Costituzione della Repubblica Italiana, art.27, comma III”File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/40621