La tesi si propone di illustrare l’attività svolta da Giuseppe Marchesi nella prima metà dell’Ottocento presso l’università di Pavia, dove insegnò per quarantaquattro anni e contemporaneamente realizzò l’ampliamento dell’ateneo per adeguarlo ai mutamenti imposti dalla riorganizzazione della didattica e condurlo ad un assetto non lontano da quello attuale. L’architetto seppe armonizzare gli edifici dell’università, cogliendo le opportunità offerte dalla restaurazione austriaca in continuità con le riforme teresiane ed elaborando progetti originali che si inserirono con naturalezza nel contesto precedente. Personalità complessa e multiforme, nella quale si combinano solide e aggiornate conoscenze in materia di architettura e approfondite conoscenze tecniche, entrambe fondate su un ampio orizzonte culturale testimoniato dai raffinati gusti bibliografici, l’architetto Marchesi influenzò, con il suo insegnamento, diverse generazioni di progettisti. Il lavoro di ricerca paziente ed accurato condotto nei diversi archivi, a cui sono pervenute le fonti documentarie, ha potuto riportare in luce gli atti in parte inediti che testimoniano l’attività di Marchesi : la corrispondenza, le relazioni di presentazione dei progetti e il corredo tecnico allegato - elaborati grafici, descrizione delle opere, capitolati d’appalto, perizie delle spese, collaudi, pagamenti e contabilità dei lavori. La scelta di verificare sistematicamente queste fonti ci ha permesso di approfondire i dettagli dei vari interventi e di ricostruire l’evoluzione dei progetti nelle successive fasi. Contestualmente al reperimento di questo materiale è emerso un corollario di documenti correlati agli aspetti più generali e formali che inquadrano i rapporti dall’architetto con la burocrazia austriaca. A questo proposito lo spoglio della corrispondenza del Rettore ha costituito un prezioso complemento, per lo più inedito, utile per integrare le informazioni ed ordinare cronologicamente le varie fasi progettuali. Il materiale raccolto che abbiamo scelto di utilizzare integralmente, si è rivelato straordinariamente ricco, nella eterogenea qualità informativa rispetto alle linee di indirizzo della tesi. Ciò costituisce un punto di forza del lavoro, poiché ci permette di abbracciare e dettagliare l’intera attività di Marchesi presso l’università di Pavia e di contestualizzarla attraverso rimandi e correlazioni con altre fonti. I documenti, opportunamente organizzati in un data-base, ci hanno permesso di trasformare la consistente quantità di informazioni in un compendio ordinato dei diversi interventi. La figura di Giuseppe Marchesi risulta essere poco conosciuta se non a livello locale attraverso pubblicazioni non specificamente a lui dedicate o mediante articoli che si occupano di aspetti puntuali. Il confronto degli esiti di questa impegnativa ricerca archivistica con la lettura critica della pur vasta, ma frammentaria, bibliografia esistente sull’argomento ci ha consentito di ricostruire integralmente l’operato di Marchesi, facendo emergere molti episodi finora non indagati e proponendo talvolta interpretazioni più esaustive di aspetti fraintesi o genericamente noti. Come premessa indispensabile all’avvio di questo lavoro è stata esaminata la bibliografia utile a ricostruire l’assetto dei fabbricati universitari trasformati in modo incisivo dagli interventi di Giuseppe Piermarini e di Leopoldo Pollach, per definire nel complesso i dati materiali e talvolta i vincoli ineludibili con cui i progetti di Marchesi si sono confrontati. Nel contempo è stato ricostruito attraverso il contributo di una bibliografia specialistica il contesto storico, politico, culturale ed istituzionale che condusse al rinnovamento settecentesco degli studi, stabilito dal “Piano di Riforma della Disciplina Scientifica”, introdotto da Maria Teresa d’Austria.

Giuseppe Marchesi (1778-1867) : architetto della imperial regia Università di Pavia

LISSI, MARIA TERESA;COTTA RAMUSINO, MARIA ELENA
2010/2011

Abstract

La tesi si propone di illustrare l’attività svolta da Giuseppe Marchesi nella prima metà dell’Ottocento presso l’università di Pavia, dove insegnò per quarantaquattro anni e contemporaneamente realizzò l’ampliamento dell’ateneo per adeguarlo ai mutamenti imposti dalla riorganizzazione della didattica e condurlo ad un assetto non lontano da quello attuale. L’architetto seppe armonizzare gli edifici dell’università, cogliendo le opportunità offerte dalla restaurazione austriaca in continuità con le riforme teresiane ed elaborando progetti originali che si inserirono con naturalezza nel contesto precedente. Personalità complessa e multiforme, nella quale si combinano solide e aggiornate conoscenze in materia di architettura e approfondite conoscenze tecniche, entrambe fondate su un ampio orizzonte culturale testimoniato dai raffinati gusti bibliografici, l’architetto Marchesi influenzò, con il suo insegnamento, diverse generazioni di progettisti. Il lavoro di ricerca paziente ed accurato condotto nei diversi archivi, a cui sono pervenute le fonti documentarie, ha potuto riportare in luce gli atti in parte inediti che testimoniano l’attività di Marchesi : la corrispondenza, le relazioni di presentazione dei progetti e il corredo tecnico allegato - elaborati grafici, descrizione delle opere, capitolati d’appalto, perizie delle spese, collaudi, pagamenti e contabilità dei lavori. La scelta di verificare sistematicamente queste fonti ci ha permesso di approfondire i dettagli dei vari interventi e di ricostruire l’evoluzione dei progetti nelle successive fasi. Contestualmente al reperimento di questo materiale è emerso un corollario di documenti correlati agli aspetti più generali e formali che inquadrano i rapporti dall’architetto con la burocrazia austriaca. A questo proposito lo spoglio della corrispondenza del Rettore ha costituito un prezioso complemento, per lo più inedito, utile per integrare le informazioni ed ordinare cronologicamente le varie fasi progettuali. Il materiale raccolto che abbiamo scelto di utilizzare integralmente, si è rivelato straordinariamente ricco, nella eterogenea qualità informativa rispetto alle linee di indirizzo della tesi. Ciò costituisce un punto di forza del lavoro, poiché ci permette di abbracciare e dettagliare l’intera attività di Marchesi presso l’università di Pavia e di contestualizzarla attraverso rimandi e correlazioni con altre fonti. I documenti, opportunamente organizzati in un data-base, ci hanno permesso di trasformare la consistente quantità di informazioni in un compendio ordinato dei diversi interventi. La figura di Giuseppe Marchesi risulta essere poco conosciuta se non a livello locale attraverso pubblicazioni non specificamente a lui dedicate o mediante articoli che si occupano di aspetti puntuali. Il confronto degli esiti di questa impegnativa ricerca archivistica con la lettura critica della pur vasta, ma frammentaria, bibliografia esistente sull’argomento ci ha consentito di ricostruire integralmente l’operato di Marchesi, facendo emergere molti episodi finora non indagati e proponendo talvolta interpretazioni più esaustive di aspetti fraintesi o genericamente noti. Come premessa indispensabile all’avvio di questo lavoro è stata esaminata la bibliografia utile a ricostruire l’assetto dei fabbricati universitari trasformati in modo incisivo dagli interventi di Giuseppe Piermarini e di Leopoldo Pollach, per definire nel complesso i dati materiali e talvolta i vincoli ineludibili con cui i progetti di Marchesi si sono confrontati. Nel contempo è stato ricostruito attraverso il contributo di una bibliografia specialistica il contesto storico, politico, culturale ed istituzionale che condusse al rinnovamento settecentesco degli studi, stabilito dal “Piano di Riforma della Disciplina Scientifica”, introdotto da Maria Teresa d’Austria.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2011
2010/2011
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/40903